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Quello sguardo sapeva scavargli dentro. Lei lo conosceva. Selene leggeva l’uomo che era con facilità: un assassino, crudele, privo di scrupoli, uno che aveva votato la sua vita al male assoluto. Aspettava il giudizio della donna da un momento all’altro: quel biasimo, quella sorta di rigore che c’era in tutte quando si trovavano con lui. Sapevano e lo temevano; sapevano e lo giudicavano, anche se poi gli erano grate e si divertivano a scoparlo per compiacerlo. Eppure ancora niente. Selene lo guardava e lo ascoltava; negli occhi non c’era odio, ma amore. Lui è un mafioso russo, un uomo senza valori, un capo privo di morale. Non esistono mezze misure in un’esistenza fatta di eccessi...
Se fossimo nati per morire, non avrebbe alcun senso vivere. "Vivere la passione non è un gioco, un corpo senz'anima non può bruciare, perché il fuoco del desiderio si nutre dello spirito. Non c'è scampo. La salvezza vive nell'abbandono, e la voglia, nel cedere all'assoluta brama di provare quelle sensazioni. Ma trovare il limite che rifugga il sentimento, rende povero l'uomo, rende povero l'amore". Tutto comincia in una libreria su Largo Argentina, a Roma. Fuggire dalla realtà si può grazie ai libri, Diana lo sa bene, per questo trascorre le giornate lontana dalle preoccupazioni e immersa nelle sue amate letture di classici e romanzi d'amore. Leggere per dimenticare è diventato ormai ...
Cresciuto per diventare un assassino tra i migliori, Zachar non esiste per l'anagrafe russa. È un uomo avvolto nel più completo mistero, senza famiglia e senza alcuna morale. L'unico obiettivo: far parte della Tambovskaja, la temibile mafia di San Pietroburgo. È una donna a far crollare i suoi propositi, figlia di un capo mafioso che lui stesso è stato pagato per uccidere. Mariana non è che una ragazzina ingenua e vergine quando le loro strade si incontrano e Zachar cede al richiamo della sua bellezza, imponendole una notte di passione che entrambi faticheranno a dimenticare. Lei è tutto ciò da cui lui fugge, ma il desiderio di possederla lo porta a compiere scelte prive di qualsiasi logica, facendogli correre rischi inutili per la sua vita. Eppure Mariana non scappa, lo affronta, sembra volere davvero tutto ciò che lui rappresenta, nonostante la crudeltà e il dolore che lo segnano ormai da tempo. Nell'animo di un uomo si agita l'impulso di una violenza sopita; nel cuore di una donna il desiderio di domare la bestia che è in lui. Zachar e Mariana cadono così in una spirale di desiderio che non riusciranno più a fermare a discapito di loro stessi.
Forse lui l'avrebbe usata e buttata via, perché era questo che Ania era, una bambola rotta, un oggetto di piacere letale. Era nata per esserlo e soffrire ora non sarebbe valso a cambiare qualcosa, però gli avrebbe lasciato il segno delle unghie addosso, avrebbe solcato la sua pelle allo stesso modo dei tatuaggi che gli disegnavano il corpo. Se lui era assoluto, lei sarebbe stata l'estasi. Ivan Volkov era suo. Ivan Volkov è uno dei killer più temuti della Russia per ferocia e precisione. Lui è un Lupo di Tambov e il migliore amico di Roman Nevskij. Non ha mai fallito un obiettivo, mai, da quando ha conosciuto ed è diventato il braccio destro del leader della Tambovskaja, la mafia russa ...
Era questo che faceva Nemi, quindi. Non l’amore di Blodric nella nostra stanza profumata, non le notti che avevo trascorso tra le sue braccia a Temarin. Ma questo. Qualcosa di sporco, di rozzo, di doloroso e degradante. Poche parole nel corso della contrattazione, due corpi umidi e sudati, la nausea che si trasformava in conato, l’imperativo: Non piangere! scolpito nella mente, bocche e seni e braccia e gambe avviluppate. Poi, due monete lasciate sul letto e addio. Non dimenticare mai chi sei, Rya. Ora che la strada intrapresa è incerta e il futuro altrettanto pieno di insidie, l’amore guida i suoi passi e la spinge a scelte difficili. Convinta di raggiungere Nemi, la principessa non ...
Morte e disperazione mi avevano inseguita, corteggiandomi fino a quell'incerto epilogo. Avevo sentito dire che tutto il male scompare poco prima di morire. Forse era solo una stronzata: nessuno era tornato in vita per raccontarlo, e comunque no, non ero ancora pronta a lasciarmi andare. Anche i demoni immortali hanno punti deboli. Basta spezzare un patto di parole e sangue, che la bestia prende il sopravvento. Summer, la succube che aspira al vero amore, si trova a dover combattere una lotta contro se stessa, proprio mentre i nemici del clan sferrano il loro attacco e il suo umanissimo donatore è diviso tra la prigione di una volontà schiacciata e i sentimenti che prova per lei. La strada ...
Un racconto scritto a venti mani dagli autori italiani Delrai Edizioni per l'evento 72 ore Delrai, il primo salone del libro virtuale della casa editrice, organizzato alla luce dell'ordinanza governativa che non permette assembramenti. Noi vogliamo comunque arrivare ai nostri lettori, vi vogliamo con noi. Esiste un luogo In nessuna parte del mondo, del tangibile mondo, a segnare l'estremo confine. C'è un limite che non esiste nel corpo concepibile dell'anima che comprende, dove è il flebile congiungersi di ogni istante, e l'ultimo grido del buio riposa. Una stazione, Un punto d'incontro sul niente, dove solo chi ha vissuto può sostare. Dove si compie il destino e ogni binario è destinazione. Potete saperne di più sugli autori Delrai Edizioni, visitate il sito della casa editrice.
Una serata danzante tra lo sfarzo di una villa ottocentesca, i profumi delle donne dagli appariscenti abiti e uomini colti ed eleganti. L'anima dei pensieri si tramuta in pieno ardore, mentre lo spirito dei presenti rimugina sulla vita e i perché dell'esistenza. Tante domande, risposte, personalità, si soffermano sulla realtà in un avvicendarsi di motivazioni che conduce chissà dove. E non c'è essere umano che non pensi, non c'è vita separata da un'altra, persiste l'atmosfera calda e magica di una serata di fine Ottocento, dove il mistero dell'umanità si dispiega e diventa afferrabile al lettore che si immerge tra le immagini e i monologhi interiori. Dunque, benvenuto, questa sera balleremo io e te e rifletteremo su chi tu sia veramente.
La gente ha sempre guardato a noi come a mocciosi viziati. Io, Alsisia, Strevj. Nessuno saprà mai la verità. Non abbiamo combattuto gli omicidi, le menzogne, il male. Anzi. Ce ne siamo lasciati annettere, e questa è la colpa che ancora oggi scontiamo. Non siamo bambini innocenti. Nessuno di noi. Abbiamo vissuto lo strazio di una guerra che ci ha disgregati negli affetti più cari e che ha rovesciato i nostri ideali e le nostre più profonde certezze. Abbiamo pagato un prezzo altissimo, abbiamo operato scelto che ci hanno lacerato il cuore, abbiamo assistito alla morte degli amici, talvolta l'abbiamo causata; se non altro, siamo rimasti a guardare. Siamo ancora in piedi. Noi, i furbi sopra...
«L'uomo ricerca la necessità, l'immediato piacere. Tenta di non scomparire e cercherà sempre di allontanare quell'oscuro tramonto che è la morte, con tutto ciò che è in suo potere. È dunque il potere, la forza di volontà, che diversifica ogni uomo. La debolezza è una viltà, è il tradimento della vita stessa.» Tula, 4 settembre 1946. Rodion è un bambino di nazionalità russa che sopravvive a stento nella dura realtà dei campi di isterilimento nazista. La Germania ha vinto la Seconda Guerra Mondiale e, insieme ai suoi alleati, ha creato un regime fanatico e totalitario in tutto il mondo. Tredici anni dopo, Edmund è l'altra faccia della medaglia: un giovane tedesco vittima della ...