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La dimensione sacra del corpo umano è un tema classico che, attraverso i secoli e i confini, si è riproposto prepotentemente nei dibattiti e nelle rappresentazioni identitarie di svariate culture. Il compito di interpretare un simile oggetto di studio, che essendo per definizione “vivo” è in costante cambiamento, rappresenta una sfida per tutte le scienze umane. Tra le tematiche trattate nei saggi raccolti in questo volume vi sono la rappresentazione del corpo nei testi sacri delle tre “religioni del Libro” e nella relativa letteratura esegetica, la corporeità della divinità e del fedele, le modalità di codifica e di rappresentazione del corpo (atte a mostrarne la dimensione sa...
Con l’impegno a essere più preparati a confrontarci con le credenze altrui e avere più strumenti per capire il nostro rapporto con le “realtà religiose”, questo libro, nella sua prima parte, si rivolge a non specialisti per provare a suggerire come non sia affatto facile parlare “non religiosamente” di religione. Non è facile e tuttavia è urgente. Sono così offerte rapide ricognizioni sul concetto stesso di “religione” e su quello di “sacro”, sulla possibilità di uno studio laico e scientifico. Nella seconda parte del libro, a partire da casi di studio, si è cercato di approfondire il rapporto tra media e religioni andando oltre al solo reperimento di temi e immagin...
Il volume si propone di offrire una nuova prospettiva d’indagine per lo studio degli ordini mendicanti tra XIII e XIV secolo tramite l’esempio dei Servi di Maria in Italia centro-settentrionale. Lo studio, nonostante prenda in considerazione un ordine cosiddetto ‘minore’, ha permesso di affrontare due questioni cruciali per la storia dell’Occidente bassomedievale: la prima riguarda le trasformazioni della religiosità tra XIII e XIV secolo che videro come protagonisti nuovi ceti e strutture sociali; la seconda concerne invece l’espansione urbana, la crescita economica e i cambiamenti politico-istituzionali e socio-culturali che caratterizzarono le città del tempo. Di questi processi i Servi di Maria furono espressione e in seguito fini interpreti, divenendo attori tutt’altro che marginali nello scenario sociale dell’Italia bassomedievale.
Questo libro ha lo scopo di presentare alcuni tra i primi risultati di un progetto di ricerca iniziato nel marzo del 2018 e di durata quinquennale. Si rivolge ad un pubblico vasto, anche al di fuori dell’ambito strettamente accademico. Il suo obiettivo primario è infatti esporre degli studi specialistici con la maggiore chiarezza possibile, senza rinunciare al rigore metodologico.
Furono oltre 2000 i bambini d’origine subsahariana che nel corso del 1800 vennero riscattati dalla schiavitù ed educati in Europa da parte di missionari cattolici, con lo scopo di rimandarli in Africa come «missionari indigeni». Eppure, fino ad oggi questo fenomeno non ha quasi trovato posto nella storiografia e nella memoria collettiva. Dimenticato, forse, o rimosso. Vittime di scelte altrui, ma anche protagonisti delle proprie, i cosiddetti «moretti» non furono semplici satelliti orbitanti intorno ai missionari europei, ma veri e propri «agenti della storia». Questo libro è un primo tentativo di sottrarli alle periferie delle nostre narrazioni e di restituire loro un posto e un nome. Gli archivi parlano chiaro: gli afro-europei non sono protagonisti solo della storia europea più recente.
L’appello alla religione per legittimare la violenza e i conflitti ha attraversato e attraversa ancora il mondo contemporaneo e le società secolarizzate. Per le confessioni tradizionali e per le cosiddette religioni politiche moderne ciò ha significato fare ricorso ad alcuni dispositivi retorici che già in passato sono stati associati alla sacralizzazione della violenza: la guerra santa, il martirio, il sacrificio. Sulla base di alcuni casi di studio che ruotano attorno a queste “figure del sacro” in diversi contesti religiosi e culturali, dall’Europa all’Estremo Oriente, il volume offre un contributo alla comprensione delle articolazioni assunte dal nesso tra religione e violenza negli ultimi due secoli.
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Il rapporto fra montagna e culto, altitudine e sacralità, elevazione e devozione è un tema che continua ad interessare, e non solo perché la montagna è da sempre considerata elemento fondamentale di molte religioni. È infatti necessario andare al di là delle impressioni alimentate dal topos della “montagna sacra”, per verificare come l’ambiente montano sia particolarmente adatto a cogliere l’intreccio – consolidatosi nel corso dei secoli – fra la dimensione religiosa e quella sociopolitica, economica, culturale. In questa prospettiva qualificati studiosi con formazione e competenze diverse, coinvolti in un progetto di ricerca di respiro internazionale, hanno focalizzato la loro attenzione sul mondo alpino, assunto a laboratorio privilegiato di un’indagine diacronica e multidisciplinare proiettata anche – in termini di comparazione tematica e metodologica – verso la realtà appenninica e quella pirenaica.