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This groundbreaking book situates Bramante's Tempietto at the center of an arts program that exalted Spain's quest for Christian hegemony.
At various times over the past millennium bishops of Rome have claimed a universal primacy of jurisdiction over all Christians and a superiority over civil authority. Reactions to these claims have shaped the modern world profoundly. Did the Roman bishop make such claims in the millennium prior to that? The essays in this volume from international experts in the field examine the bishop of Rome in late antiquity from the time of Constantine at the start of the fourth century to the death of Gregory the Great at the beginning of the seventh. These were important periods as Christianity underwent enormous transformation in a time of change. The essays concentrate on how the holders of the office perceived and exercised their episcopal responsibilities and prerogatives within the city or in relation to both civic administration and other churches in other areas, particularly as revealed through the surviving correspondence. With several of the contributors examining the same evidence from different perspectives, this volume canvasses a wide range of opinions about the nature of papal power in the world of late antiquity.
La storiografia ha guardato alla produzione architettonica del Novecento con differenti apporti critici, ma denominatore comune è stato il perenne riferimento al Movimento Moderno, ritenuto il parametro unico e il termine di paragone per qualunque "giudizio di valore". Ne è conseguito che, superficialmente etichettata quale manifestazione accademica o tardo Eclettica, gran parte dell'operosità degli architetti della prima metà del Novecento è stata a lungo emarginata dalle trattazioni di Storia dell'architettura contemporanea. È il ripetersi di giudizi categorici e condizionanti l'ambiente culturale non nuovi nella Storia, spesso riferibili ad un'impostazione accademica che meraviglia ...
A reconsideration of the problem of time in the Renaissance, examining the complex and layered temporalities of Renaissance images and artifacts. In this widely anticipated book, two leading contemporary art historians offer a subtle and profound reconsideration of the problem of time in the Renaissance. Alexander Nagel and Christopher Wood examine the meanings, uses, and effects of chronologies, models of temporality, and notions of originality and repetition in Renaissance images and artifacts. Anachronic Renaissance reveals a web of paths traveled by works and artists—a landscape obscured by art history's disciplinary compulsion to anchor its data securely in time. The buildings, painti...
[English]:The city as a destination of the journey in his long evolution throughout history: a basic human need, an event aimed at knowledge, to education, to business and trade, military and religious conquests, but also related to redundancies for the achievement of mere physical or spiritual salvation. In the frame of one of the world's most celebrated historical city, the cradle of Greek antiquity, myth and beauty, travel timeless destination for culture and leisure, and today, more than ever, strongly tending to the conservation and development of their own identity, this collection of essays aims to provide, in the tradition of AISU studies, a further opportunity for reflection and exc...
Vi sono più modi di intendere la modernità ed è già stato scritto come il “ripensare la modernità” abbia portato a sviluppare il concetto che nella cultura dominante nell’Occidente del XX secolo non ne esiste una unica. Già il Congresso del 2007 aveva fatto il punto sullo stato degli studi e sul vasto panorama del patrimonio architettonico esistente. Nuove ricerche sul tema prendono ora corpo in due volumi curati da Maria Luisa Neri, il primo, e da Laura Marcucci, il secondo. Due parti solo apparentemente autonome,ma in realtà interattive, caratterizzano questo primo volume. La prima parte concentra l’attenzione sul ruolo svolto dalle riviste d’architettura nel dibattito e nella divulgazione del sapere architettonico internazionale. La seconda è l’esemplificazione di consuetudini e comportamenti professionali emblematici di esperienze tutte vissute all’interno di un mondo di idee legate alla ricerca di una modernità altra e di modi di procedere nella prassi operativa tipici di gran parte della società italiana.
Questo numero della rivista raccoglie i contributi del Seminario - svoltosi presso la sede della Casa dei Crescenzi nel dicembre 2006 -, dedicato alla conoscenza delle ricerche svolte o in corso di svolgimento nei corsi di Dottorato di ricerca in Storia dell'Architettura attivati negli Atenei italiani che hanno aderito all'iniziativa (Firenze, Genova, Napoli - Federico II e Seconda Università -, Palermo, Pescara, Reggio Calabria, Roma - Sapienza e Roma Tre -, Torino, Venezia). Una presentazione del Coordinatore di ciascun Dottorato precede la sequenza delle tesi dei dottorandi (del XVIII, XIX, XX ciclo). Il panorama delle ricerche qui presentate mette in evidenza il quadro degli interessi e degli orientamenti per l'ambito storico architettonico dei Dipartimenti universitari di notevole importanza sia per l'estensione tematica che per la molteplicità di sviluppi disciplinari.
Die Stadt Rom gilt als ein zentraler Kristallisationspunkt christlich-lateinischer Gesellschaften der Vormoderne. Jenseits der sinnlich erfahrbaren Stadt, oft als "Haupt der Welt" (caput mundi) gefeiert, sind es aber vor allem Vorstellungen und Ideen von Rom, von denen die Quellen berichten. Die in diesem Buch gesammelten Beiträge legen dar, wie die Stadt Rom in der Vormoderne in politischen, kulturellen und religiösen Kontexten als Ideal- oder Gegenbild inszeniert wurde und welchen Transformationen diese Vorstellungen unterworfen waren. Untersucht wird Rom als geografischer Ort, als idealer religiöser Raum sowie als religiöser Gegen-Raum.
Vi sono più modi di intendere la modernità ed è già stato scritto come il “ripensare la modernità” abbia portato a sviluppare il concetto che nella cultura dominante nell’Occidente del XX secolo non ne esiste una unica. Già il Congresso del 2007 aveva fatto il punto sullo stato degli studi e sul vasto panorama del patrimonio architettonico esistente. Nuove ricerche sul tema prendono ora corpo in due volumi curati da Maria Luisa Neri, il primo, e da Laura Marcucci, il secondo. Due parti solo apparentemente autonome,ma in realtà interattive, caratterizzano questo primo volume. La prima parte concentra l’attenzione sul ruolo svolto dalle riviste d’architettura nel dibattito e nella divulgazione del sapere architettonico internazionale. La seconda è l’esemplificazione di consuetudini e comportamenti professionali emblematici di esperienze tutte vissute all’interno di un mondo di idee legate alla ricerca di una modernità altra e di modi di procedere nella prassi operativa tipici di gran parte della società italiana.