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In questo anno, il 2023, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha scelto di dedicare la XXIII Settimana della lingua italiana nel mondo all’italiano e la sostenibilità. È una scelta importante, che sottolinea come il tema della sostenibilità, nelle sue varie curvature, vada affrontato anche con il contributo della lingua; e, va sottolineato, anche con il contributo – essenziale – della lingua italiana. Il movimento di sostegno, promozione e azione a favore di uno sviluppo sostenibile è globale e pertanto internazionale, e quindi linguisticamente dominato dall’inglese. Ma perché una politica di sostenibilità sia realmente realizzabile è necessario...
Enrico Berlinguer (1922-1984) fu tra i protagonisti più autorevoli dell’Italia repubblicana, quando la politica si faceva tramite lo studio e la cultura, l’elaborazione intellettuale e una proposta di pedagogia civile. Dell’interprete della parabola del comunismo italiano in questo volume si indagano aspetti molteplici: lo “stato” degli studi storici, il contesto europeo e internazionale, i rapporti con la politica e la società, l’immagine attraverso il cinema e la televisione, le rappresentazioni e i luoghi di memoria. La ricerca documentaria si confronta pertanto con le fonti audiovisive e memoriali, le auto-rappresentazioni e le diverse narrazioni, con attenzione alle sollecitazioni di una “storia pubblica” del tempo presente.
- La presentazione del primo incontro del 22 Ottobre 2018 termina con la domanda: “I tempi sono pertanto maturi per una declinazione (al femminile) della comunicazione nel processo e del linguaggio giuridico?”. Filo conduttore dei tre Incontri di Studio, organizzati dal Comitato Pari Opportunità Corte di Cassazione, negli anni 2018-2020, è il tema della comunicazione all’interno del processo e del linguaggio giuridico, sotto l’aspetto della diversità al femminile. Gli atti degli incontri di studio rappresentano le esperienze di varie professionalità, con qualche riflessione sul difficile mestiere di magistrato. Le relazioni e gli interventi spaziano dalla comunicazione nel proces...
Cosa è stata l'Italia nei decenni che vanno dall'Unità alla fine della "Prima repubblica"? Dal conte di Cavour a Silvio Berlusconi, come è cambiato il modo di parlare della nostra classe dirigente? Gabriele Pedullà antologizza i sessanta discorsi più significativi pronunciati dai nostri politici tra il 1861 e il 1994, e ripercorre un secolo e mezzo di storia unitaria attraverso i duelli oratori che l'hanno contrassegnata. Il suo viaggio nei programmi di governo e negli appelli al voto racconta anche una vicenda parallela: quella di una parola letteraria che si è offerta, alternativamente, come modello autorevole per la lingua della politica e come diretta antitesi agli slogan di partiti e movimenti. Emerge così il filo rosso di un tormentato rapporto tra cultura e potere che, muovendo dalla stagione del poeta vate dannunziano, conduce sino alla generazione di narratori degli anni Venti e Trenta: intellettuali come Bianciardi e Pasolini, Calvino e Manganelli, la cui opera ha sovente preso di mira vezzi e vizi della classe dirigente, rivelando agli italiani quanti e quali non detti contenga anche il più cristallino dei proclami politici.
La motivazione rafforzata del provvedimento rappresenta il precipitato tecnico ad oggi più evoluto dell’obbligo di reddere rationem. Si tratta di una metodica di giudizio e di giustificazione a tappe obbligate, forgiata a livello giurisprudenziale, che scompone il ragionamento dell’autorità in plurimi, ancorché non esclusivi, passaggi logici fondamentali. Tale tecnica valutativo motivativa, da un lato, contribuisce a rendere più trasparente la spiegazione delle ragioni decisorie e, dall’altro lato, assicura che tutti i profili argomentativi salienti della fattispecie in esame siano presi in considerazione prima della decisione. In questa prospettiva, la motivazione rafforzata concr...
Il processo di innalzamento del livello culturale svolto dalla Rai delle origini è stato interrotto dall’irrefrenabile ascesa della TV commerciale che, oltre a farsi promotrice di valori materiali e per molti aspetti diseducativi, ha portato all’ottundimento dei telespettatori, proponendo loro un mondo edulcorato, fittizio e del tutto illusorio. L’autore indaga le cause che stanno alla base del successo di Silvio Berlusconi, smascherando le abili strategie comunicative da lui messe in campo al fine di ottenere il consenso politico dell’italiano medio. Il volume fa luce sui fenomeni della videocrazia e della teatralizzazione della politica, la quale si è arresa incondizionatamente alle leggi a lei imposte dal piccolo schermo e potrebbe fungere da monito contro le nuove forme di populismo emergenti.
Il libro riproduce in parte gli interventi di un convegno dallo stesso titolo. Esso si propone come un momento di riflessione sul tema della formazione che gli attuali corsi universitari di giurisprudenza offrono ai futuri giuristi. Le recenti riforme sembrano non aver avvantaggiato gli studi giuridici. Anche il calo delle immatricolazioni pare aver colpito i corsi giuridici più di altri. Chi si occupa di formare i futuri professionisti del diritto (avvocati, magistrati etc.) deve anche preoccuparsi di preparare i giovani per quelle nuove professioni che una società in continua evoluzione viene proponendo e che richiedono anch’esse una formazione nelle materie giuridiche. Essi devono all...
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. ODIO OSTENTAZIONE, IMPOSIZIONE E MENZOGNA. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Tu esisti se la tv ti considera. La Tv esiste se tu la guardi. I Fatti son fatti oggettivi naturali e rimangono tali. Le Opinioni sono atti soggettivi cangianti. Le opinioni se sono oggetto di discussione ed approfondimento, diventano testimonianze. Ergo: Fatti. Con me le Opinioni cangianti e contrapposte diventano fatti. Con me la Cronaca diventa Storia. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!