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“Il libro narra, innanzitutto, una parte della mia esperienza di vita: adolescente quattordicenne appena ‘liberato’ dalla scuola dell’obbligo, pronto a soddisfare il mio bisogno di avventura nel mondo dei ‘grandi’. “Insieme all’avventura però mi attendeva un’altra decisiva esperienza che avrebbe inciso e orientato tutto il resto della mia vita. Sono stato ‘attraversato’ da un evento traumatico che ha interrotto la mia strada sbarrandomi il passaggio e costringendomi, una volta fuori pericolo, a cambiare radicalmente la mia vita in tutte le sue dimensioni. “Sono rientrato a casa dopo circa undici mesi di degenza ospedaliera… è stato abbastanza semplice rientrare in...
Dal 2011 è aperto, pur con mille contraddizioni, un tavolo congiunto tra Ministero e Regioni con l’obiettivo dichiarato di individuare nuove competenze e responsabilità per l’infermiere nell’area specialistica, così da avere a breve un nuovo importante elemento innovativo nella normativa di riferimento dell’infermiere già radicalmente cambiata negli ultimi 20 anni. In questo testo vengono analizzate le sfide che l’infermiere del terzo millennio è chiamato ad affrontare, analizzando le opportunità e le minacce che i nuovi scenari propongono ma anche e soprattutto proponendo delle riflessioni sugli aspetti etici, normativi, deontologici e formativi della professione. Il volume ...
Nella società industriale moderna, fra lavoro schiavistico e lavoro salariato non vi è affatto una frattura e tanto meno una contrapposizione concettuale, ma un continuum di situazioni lavorative. Oggi ci troviamo in una fase storica in cui la gigantesca espansione del centro dell’economia mondiale sposta radicalmente i rapporti di forza. Finanziarizzazione del ciclo dell’economia mondiale, integrazione internazionale dei mercati, e crescita di quello che, in linguaggio ottocentesco, si chiamava commercio estero, accrescono talmente tanto lo squilibrio strutturale da mandare in crisi l’intero sistema delle garanzie pubbliche del lavoro industriale, creando un clima selvaggio di compe...
È opportuno che il non profit adotti le pratiche “manageriali” del for profit senza chiedersi se i percorsi del terzo settore italiano non contengano già elementi determinanti di organizzazione aziendale come la motivazione, la leadership e la creatività? È corretto parlare ancora di management come una scienza organizzativa anche per l’economia sociale? Le moderne teorie organizzative e di gestione aziendale sono sempre in grado di spiegare la nascita, lo sviluppo ed il consolidamento produttivo e industriale di un’impresa? Si può ipotizzare che in una situazione data come quella attuale, motivazione, creatività e leadership, che derivano in buona parte dalle pratiche migliori...