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The Proceedings of the International Conference on “Historical-Cultural Theory: studies and research” are published in this volume. The event, supported by a grant from the Sapienza, University of Rome, took place at the Rectorat, Aula Organi Collegiali, on February the 25th, 2020, on organization by G. Benvenuto and M.S. Veggetti. The invited speakers are among the most representative scholars and interpreters of Vygotskian thought at the national and international level. They are representative of different prestigious universities: Moscow State University for Psychology and Education; University of Sevilla, Spain; La Habana, Cuba; University of Florence, Italy; Sapienza, University of...
«L’operazione d’uno scrittore è tanto più importante quanto più lo scaffale ideale in cui vorrebbe situarsi è uno scaffale anche improbabile, con libri che non si è abituati a mettere l’uno a fianco dell’altro e il cui accostamento può produrre scosse elettriche, corti circuiti», così scriveva Italo Calvino ne Lo scaffale ipotetico, saggio del 1967 pubblicato su “Rinascita” in seguito a un’inchiesta aperta da Gian Carlo Ferretti sul tema: Per chi si scrive? Sulla scorta del pensiero calviniano, il volume si propone di indagare l’iter di costituzione degli scaffali d’autore nei quali confluiscono saperi diversi. Scienza, medicina, filosofia, storia, musica e arte compongono, infatti, un patrimonio culturale vasto con cui da sempre i letterati si sono confrontati e con il quale, continuamente, si trovano a dialogare.
Un libro scritto al futuro remoto. Le distopie della società e delle arti: la paura per il contagio pandemico, la fobia per l’energia nucleare, l’angoscia per il destino della Terra esprimono lo smarrimento del mondo occidentale. Al piacere del consumo e del turismo, alla gioia dello spettacolo, si sostituisce l’angoscia: fusione distopica tra l’anticipazione mediatica delle tragedie e la loro emergenza reale. È lo spettatore turbato che riceve in successione dai monitor gratificanti inviti al godimento e scariche sensoriali che gli rendono familiari le catastrofi.
Il percorso di ricerca di Alfonso Botti è stato sempre contraddistinto dall’attenzione per la dimensione religiosa e per i suoi rapporti col mondo della politica. Da Urbino, dove alla scuola di Lorenzo Bedeschi ha iniziato la sua riflessione sul modernismo e sul cattolicesimo politico del Novecento, agli studi sulla Spagna contemporanea, al suo rapporto con il nazionalismo, lo spirito religioso e la modernità. Proprio su questi temi si sono confrontati gli studiosi che hanno voluto partecipare a questo volume, pensato in onore dell’amico e del maestro, ripercorrendo tematiche e suggestioni già proposte negli studi di Botti.
Strumento di controllo esercitato da un potere politico o religioso, la censura agisce in modo diretto e indiretto. Può influire sulla creazione artistica e letteraria e condizionare la genesi delle opere, prendendo in alcuni casi la forma dell’autocensura o di altre strategie adottate per reagire alle restrizioni delle autorità prescrittive. La censura può influenzare il modo in cui un’epoca accoglie, rappresenta e interpreta la produzione artistica precedente e contemporanea, contribuendo a orientarne la ricezione e a forgiare, nel lungo termine, un canone. Può, infine, essere la manifestazione di un determinato contesto politico e intellettuale, che incide sulla fruizione dell’opera, condizionando o impedendo la sua circolazione. Sulla base di tali declinazioni della censura, il volume è suddiviso in tre sezioni: L’autore e la censura, L’editore e la censura, L’opera e la censura.
L’idea di dar vita a questo volume nasce dallo stimolante confronto sul tema dell’orario di lavoro organizzato dai dottorandi e dai giovani ricercatori dell’Università Sapienza di Roma. Gli scritti riprendono gli interventi dei relatori del webinar “Tempi di lavoro e di riposo: leggi nazionali, norme europee e interventi della Corte di Giustizia”, da cui il titolo del volume, tenutosi il 7 aprile 2021. L’opera sviluppa una riflessione corale sul tema dell’orario di lavoro, con particolare attenzione ai suoi limiti e confini, sempre più labili e incerti. I diversi scritti di cui si compone, nonostante le differenze di approccio e di metodo, rivelano l’esistenza di un fitto dialogo tra gli studiosi. La varietà dei temi affrontati dimostra come la disciplina dell’orario di lavoro rappresenti una sede privilegiata per l’osservazione delle trasformazioni del lavoro e per dare conto delle esigenze di tutela della persona durante i periodi di non lavoro. Attraverso le riflessioni degli autori, si comprende come, ancora oggi, l’orario di lavoro rappresenti una sfida innovativa per gli interpreti, che si interrogano alla ricerca di soluzioni ragionevoli.
La committenza ha da sempre condizionato e indirizzato l’architettura sia nella sua fase progettuale e di cantiere sia nella sua conservazione, tenuto conto delle vicende storiche coeve, della situazione economica al contorno e della cultura architettonica del momento. Un ordine religioso è tra i committenti più esigenti perché, vivendo secondo precisi dogmi, richiede un’architettura che identifichi le proprie necessità. I due tomi raccolgono contributi che affrontano le modalità in cui gli ordini e le congregazioni religiose, tra Medioevo ed Età Moderna, hanno rappresentato sé stessi tramite l’arte e l’architettura. Gli atti sono frutto del convegno, svolto a maggio 2021, organizzato in seno alle molteplici attività complementari che il Dottorato di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura di Sapienza Università di Roma offre per la formazione accademica integrando i tre distinti, ma affini, settori disciplinari.
Il periodo passato da Giovanni Comisso a Fiume, prima da soldato e poi da volontario nell’esperienza della dannunziana reggenza italiana del Carnaro, è tra i meno conosciuti della sua biografia ma tra i più importanti per comprendere pienamente la sua poetica e la sua traiettoria autoriale. Questo volume raccoglie per la prima volta gli scritti di Comisso nati nell’ambito dell’esperienza fiumana e presenta una larga messe di testi rari, mai usciti in volume e inediti, tra cui un’opera articolata in due sezioni, Poemi e Poemetti brevi, di cui si erano perse le tracce per quasi un secolo. Sono scritti che hanno valore dal punto di vista storico, perché aiutano a comprendere lo spiri...
In un mondo in cui sono sempre più necessari cooperazione internazionale, coordinazione, compatibilità, trasparenza e mobilità l’importanza di una formazione plurilingue, che abiliti a saper comprendere e a creare comprensione sia sul livello interpersonale che in ambito lavorativo, appare oggi a tutti evidente. Il secondo Convegno Nazionale degli Insegnanti Universitari di Lingue Straniere, ossia di tutte le figure professionali impegnate nella didattica delle lingue straniere nel sistema universitario italiano, è stato un’importante occasione di confronto scientifico tra 140 partecipanti provenienti da 40 università e oltre 20 lingue straniere. Il volume raccoglie 25 contributi dedicati alle esperienze didattiche di lingue sia occidentali che orientali, incluso l’italiano, in contesti accademici differenti, e offre uno stimolo importante sui metodi attraverso cui gli insegnanti possono contribuire alla formazione di una competenza comunicativa adeguata al contesto universitario e ai diversi sbocchi professionali.
Con una prefazione di Aldo Cazzullo Angelo Fortunato Formíggini, editore ebreo e protagonista della cultura italiana degli anni Venti e Trenta, fu il primo suicida contro le leggi razziali e le persecuzioni del regime fascista. Si buttò dalla Torre della Ghirlandina di Modena il 29 novembre 1938. Un gesto politico, come scrisse lui stesso alla moglie: «Non posso rinunciare a ciò che considero un mio preciso dovere. Io debbo dimostrare l'assurdità malvagia dei provvedimenti razzisti». Visionario, ironico, un vulcano di idee e un impegno costante per la promozione del libro e della cultura, Formíggini era un intellettuale anomalo sotto tutti i punti di vista: si considerava un "fuorusci...