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'Reorganizes the field and challenges our preconceptions in both familiar areas and in disciplines that are not usually treated in studies on the classical tradition. A must read.' - Craig Kallendorf, Texas A&M University 'An exciting read: energetic, considered, sparklingly written. One gets the feeling that all angles have been properly covered. An ambitious project brilliantly realized.' - Matthew Bell, King's College London 'The authors have pulled off the seemingly impossible task of fusing their three voices into a single, urgently argued discourse, and for that reason among many others, this will be a wonderful book to read and to use, for all kinds of readers.' - Terence Cave, St Joh...
Questa cronaca è uno spaccato autentico di vita parrocchiale vissuta dalla Comunità della Tomba nell’arco di 12 anni. Un lasso di tempo relativamente breve, ma più che sufficiente per conoscere l’impegno umano e spirituale profuso dai Padri Cappuccini che l'hanno retta per un intero secolo. Al di là del notevole interesse storico rivestito dalle cronache precedenti, queste non competono con il “Diario” 1940-1952, qui riportato. Un periodo così carico di eventi e situazioni che hanno toccato in maniera irreversibile la vita di tante persone.
“Panarella è il piccolo paese dove sono nato, situato in un’ansa del Po in sponda sinistra, agli inizi del delta…”. Il ricordo degli eventi di una vita, attingendo alle fonti della memoria per riportare in luce persone, avvenimenti, sensazioni, cose appartenenti al proprio passato individuale o collettivo in un’operazione carica di suggestione. Dall’autore di “La fatica per immagini” e “In principio era il Po”.
Un passo ulteriore nella conoscenza di Francesco Girolamo Bocchi ed in generale della famiglia adriese, dopo altri contributi che lo stesso autore ha dedicato a questi argomenti. Uno studio appassionato, che ha richiesto un lungo ed attento lavoro di ricerca, avvenuto soprattutto nell’Archivio comunale antico presso la Biblioteca di Adria, che contiene una precisa ricostruzione della personalità dell’erudito adriese, dalla sua formazione, all’attività di notaio, dalla passione antiquaria ed archeologica al ruolo di acuto osservatore degli avvenimenti storici del suo tempo.
In occasione del primo centenario di vita dell’Associazione Croce Verde di Adria, un libro che ne racconta la storia, attraverso i fatti, i personaggi, gli avvenimenti che ne hanno caratterizzato il percorso di servizio attraverso due guerre mondiali, la tragica esperienza dell’alluvione del ’51, gli annidella ricostruzione. Con una premessa dell’Autore, l’introduzione del prof. Livio Crepaldi e con un’ampia sezione fotografica.
Prendendo spunto dalla toponomastica cittadina, i vari capitoli infatti enumerano fatti e vicissitudini di epoche diverse, fino a delineare un quadro il più possibile completo delle genti che hanno abitato nei secoli la nostra Città, citando coloro che l’hanno onorata e a cui sono intitolate vie e piazze. Ma nel libro c’è spazio anche per tanti fatti e personaggi “minori”, per aspetti legati alla tradizione lavorativa ed occupazionale di molti adriesi in un tempo abbastanza recente, per situazioni di povertà oggi fortunatamente trascorse, per la tragedia dell’alluvione che appartiene oggi soltanto al nostro ricordo.
Le Feste quinquennali trovano la loro origine in un voto sciolto, a quanto riferisce lo storico Francesco Antonio Bocchi (in una notizia molto scarna), “nel tifo del 1717”. A tutt’oggi, nonostante si siano promosse ricerche in Archivi e Biblioteche specializzate, non è stato possibile individuare documenti in grado di illustrare in maniera più approfondita questa particolare forma di devozione mariana. Culto tuttavia ancor oggi molto radicato nel cuore degli Adriesi, che di generazione in generazione si tramandano questa fede.
In un Ottocento sicuramente ricco di scontri armati quanto vera fucina di attività politiche come nessun altro secolo precedente, quando nacquero quei partiti le cui filosofie di base traghetteranno la nuova nazione nel Ventesimo secolo, la narrazione di Forzato considera la copiosa letteratura presente in materia e la riversa nel contesto di uno spaccato cittadino e provinciale di riferimento. Frutto di una ricerca accurata, minuziosa e particolareggiata, questo libro ci fa scoprire un’Adria mazziniana, garibaldina e risorgimentale di cui conoscevamo ancora poco, e allarga il suo orizzonte fino a comprendervi l’Italia intera in uno dei periodi più turbolenti della sua storia.
Il volume racconta, sotto forma di diario tenuto da quattro annalisti (Lorenzo Guarnieri, Francesco Girolamo Bocchi, Don Stefano Bocchi e Benvenuto Bocchi), gli avvenimenti succedutisi nella nostra città nel periodo dal 1745 al 1848. L’introduzione, la trascrizione e le note sono state curate dal Prof.Giuseppe Pastega, che ha svolto un lungo ed accurato lavoro di ricerca presso l’Archivio Comunale Antico della Biblioteca civica adriese. Il volume è completato da un ricco apparato di illustrazioni e di note dell'autore. La prefazione è di Antonio Lodo.
Il libro prende in esame la vita di Giovanni Marinelli, personaggio assai noto nelle cronache del Ventennio fascista e protagonista nel Polesine di quel tempo. Marinelli, che iniziò la sua carriera politica da socialista, come del resto fu anche per Mussolini, lasciò Adria (sua città natale) nel 1911 per trasferirsi a Milano, dove entrò subito in contatto con il forte gruppo dei polesani che risiedevano nella capitale lombarda, trovando lavoro presso una società finanziaria dalla quale poi passò alle dipendenze della Società Umanitaria, organismo di emanazione sindacale. Entrato in contatto con Mussolini e divenuto squadrista della prima ora, divenne la sua “ombra” e Mussolini lo ...