You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
Il Narcisismo del You non riguarda la grandiosità dell’Io e nemmeno la sua vulnerabilità, bensì l’assorbimento più o meno totale dell’Io nell’onnipotenza del Web. Ne risulta una fenomenologia clinica in cui la soggettività è eclissata dalla “volontà” dell’algoritmo digitale. Il volume, scandito da numerosi esempi clinici, chiarisce la necessità di intendere la pratica psicoterapeutica nella sua inevitabile interdipendenza col contesto sociale, operazione che disturba gli spazi di “comfort” ideologico. Confrontarsi lucidamente con la realtà digitale disvela un paesaggio perturbante, all’apparenza così familiare, ma nella sua essenza così enigmatico e fuori controllo. Dopo Adolescenti Digitalmente Modificati, in Il Narcisismo del You gli autori dialogano con psicoanalisi, neuroscienze, sociologia, cibernetica e letteratura per fornire al clinico, e non solo, nuovi criteri per decifrare la trasformazione delle forme del malessere.
None
La ricerca di Lacan ha sempre avuto come orizzonte la pratica clinica. A ciascun psicoanalista resta il compito di continuare a interrogare la tecnica, la teoria e di fare ricerca. Il testo nasce da questa convinzione e si propone come un “percorso di lettura” volto a evidenziare quegli aspetti della teoria clinica di Lacan essenziali per la costruzione del caso, utili per cogliere la logica degli interventi e la direzione della cura. Nella prima parte l’autore si interroga sul posto che può ricoprire oggi la psicoanalisi nel complesso panorama delle pratiche terapeutiche, proponendo una riflessione su alcuni aspetti epistemologici attinenti al discorso scientifico e sulla posizione c...
La Pedagogia Relazionale del Linguaggio (PRL), nata in Francia negli Anni Settanta e introdotta in Italia nel 1986 da Marina Steffenoni, si rivolge a operatori che lavorano nelle aree dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta e offre la possibilità di integrare tecniche e metodi specifici di ogni singola professionalità con una formazione relazionale. La cura del paziente intesa nella sua globalità può talvolta essere messa in secondo piano, con il rischio di considerare solo il disturbo e non la persona che pone la domanda di aiuto. La PRL mette il paziente al centro del processo di cura, accompagnandolo a riconoscere le proprie risorse per poter essere lui stesso protago...
Il testo, che si avvale della prefazione di Marco Alessandrini, si prefigge di offrire una panoramica delle principali tecniche espressive impiegate nell’ambito dei percorsi riabilitativi attuati in psichiatria. Sono incluse modalità prevalentemente non verbali (arteterapia, danzamovimentoterapia, musicoterapia). Il testo contiene in apertura due contributi, a cura di Boccalon e Caterina, che precisano i presupposti storico-culturali e scientifici delle terapie espressive; a seguire sono illustrate le diverse tecniche e le loro applicazioni cliniche più frequenti, grazie agli interventi di Uboldi, Quadrio, Saccorotti, Tramonte, Manarolo, Navone, Demaestri. In chiusura Bedoni, Manarolo e Tamagnone affrontano il tema della riabilitazione psichiatrica, in una prospettiva integrata, mettendo a fuoco il ruolo dei tecnici e il loro apporto a processi di cura che includano le terapie espressive.
A partire dall’analisi della rappresentazione teatrale dell’opera di Arthur Schnitzler La signorina Else, messa in scena da Federico Tiezzi al Piccolo Teatro di Milano, il gruppo di ricerca “Teatro e Psicoanalisi” del Centro Milanese di Psicoanalisi, presenta una riflessione intorno ai temi evocati dalla novella e dalla pièce: lo sviluppo dell’identità, il femminile, l’adolescenza e il corpo, la vergogna, il trauma e il potere. Fa da cornice lo spirito fin de siècle nel quale si sono mossi contemporaneamente sia Schnitzler che Freud, così vicino al clima attuale altrettanto segnato da guerre e contraddizioni, che ha favorito la nascita e lo sviluppo del pensiero moderno. In questo lavoro la psicoanalisi e il teatro mettono in parola – oltre che in scena – la profondità delle contraddizioni, dei conflitti e delle sofferenze umane, intrecciando contributi di psicoanalisti a quelli di personaggi della cultura, tra cui Renata Colorni, Federico Tiezzi e Anna Piletti.
La condizione del soggetto borderline sembra sfuggente e caotica. Il borderline oscilla imprevedibilmente tra estremi opposti e tavolta reagisce in modo parossistico alle vicende umane, alternando in modo vorticoso le emozioni. In realtà è possibile individuare uno stato esistenziale di base, da cui scaturisce la miriade di sintomi scomposti che i pazienti originano. Tale condizione viene qui definita come il fondo psichico naturale, perché costituisce la matrice spazio-temporale di base di tutta la soggettività. Questo stato si ritrova nel fenomeno della dissociazione, attraverso cui la persona non sente di vivere un’esperienza soggettiva. Questo volume propone una lettura del soggetto borderline non solo attraverso le conoscenze derivanti dalla psichiatria, ma anche dalla fenomenologia, dalle neuroscienze, dalla filosofia e dalla letteratura. Il libro è la sintesi del lavoro di un gruppo di studio guidato da Antonello Correale, docente di Psicologia delle dipendenze presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana.
Gli autori prestano grande attenzione a due flussi comunicativi messi spesso in ombra dal linguaggio: quello delle emozioni e quello del corpo. Fin dagli albori della terapia sistemica alcuni pionieri utilizzavano stimoli attivi in seduta per far emergere le informazioni nascoste dalle parole. Partendo da questo approccio, Fino e Penna hanno fatto confluire nella loro clinica altri stimoli interattivi, elaborati nell’ambito della psicotraumatologia e delle neuroscienze, per promuovere una connessione profonda tra le coppie e un’integrazione tra i piani cognitivi, emotivi e corporei. Il processo di cambiamento viene accelerato anche grazie alla profondità del livello di consapevolezza, tramite una conduzione che passa agilmente da un piano comunicativo all’altro. Un libro incentrato sull’azione terapeutica e sull’attivazione delle coppie durante le sedute e che si snoda seguendo le varie fasi del percorso tera- peutico, mantenendo sullo sfondo un solido, ma non ingombrante, riferimento teorico.
Dall’idea di famiglia all’autopercezione di noi stessi, gran parte dei dogmi del Novecento sono stati messi in discussione. In che modo la psicoanalisi può raccogliere il lavoro teorico di studiosi come Judith Butler, Teresa de Lauretis, Gayle Rubin, Paul B. Preciado per reinventare la prassi analitica? Per Fabrice Bourlez porsi questa domanda significa situare la psicoanalisi al crocevia tra teoria, clinica e politica. Nel corso degli anni, alcuni teorici queer hanno criticato la psicoanalisi, bollandola come edipica, omofoba, eteronormativa e moralistica. Rileggere questi autori costituisce il primo passo per interrogarsi su cosa ci si aspetta dalla psicoanalisi contemporanea e per creare un dialogo fecondo che possa tracciare nuovi percorsi della sessualità.
Le dieci storie cliniche presenti in questo volume costituiscono la testimonianza di una ricerca incessante sul campo analitico con bambini, adolescenti e adulti, portata avanti per circa trent’anni. Il loro racconto dettagliato, da un lato, rivela il potere euristico della metapsicologia e la sua diretta influenza sulla clinica e sulla teoria della tecnica; dall’altro, evidenzia i ponti tra psicoanalisi, letteratura, mitologia ed etimologia, che aiutano a chiarire le opacità e i labirinti della vita psichica inconscia, non solo di un singolo individuo, ma anche dei popoli e della stessa cultura. In quest’ultima opera Kancyper ripercorre i temi centrali della sua riflessione: il complesso fraterno e le sue connessioni col narcisismo e il complesso edipico; l’adolescenza come momento privilegiato di risignificazione e riordinamento delle identificazioni; l’amicizia come un asse clinico significativo nel processo analitico.