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Un volume che indaga i cold case più celebri dell'Italia Repubblicana, ma anche una serie di vicende criminali che, nonostante le verità giudiziarie, sollevano ancora oggi molti dubbi e perplessità. Un'analisi dettagliata dei crimini e delle indagini che si sono susseguite nel corso degli anni, integrata spesso anche con interviste inedite ai protagonisti dei fatti. Dal giallo di via Poma ai delitti del Mostro di Firenze, dalla misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi al drammatico caso dell'assassinio di Meredith Kercher, con la controversa assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito; dalla scia di sangue lasciata da Ludwig al buco nero rappresentato da Unabomber, un caso unico nella...
"Non smette di emanare quel suo fascino un po' sinistro il caso Alinovi. L'audiolibro ripercorre, con i toni di una messa in scena da radiodramma (ma sempre molto fedele alla realtà) uno spaccato della Bologna post '77" (Pierfrancesco Pacoda, Il Resto del Carlino). Il 12 giugno 1983 Francesca Alinovi, giovane professoressa del DAMS di Bologna, viene ritrovata cadavere nel suo appartamento. Quello che all'inizio sembra un banale caso di omicidio ben presto diventa qualcosa di più. Il caso della “Musa" del DAMS, come veniva chiamata Alinovi, nel corso degli anni infatti ha smesso di essere considerato un semplice delitto e ha assunto una forte valenza simbolica. È diventato lo spartiacque...
L’opera, aggiornata alla GIURISPRUDENZA recente, è uno strumento di lavoro per tutti i professionisti che sono coinvolti nelle questioni di carattere penale. L’autore forte della sua esperienza professionale compie una disamina delle “norme riformatrici” in strettissima correlazione con i canoni deontologici e le regole etiche cui il professionista dovrà necessariamente adeguarsi nello svolgimento del mandato professionale e della propria attività difensiva in favore dei propri assistiti. E dopo una sommaria esposizione delle norme processuali, ha privilegiato l’approfondimento sui “comportamenti doverosi” che il penalista è tenuto ad osservare. Nel volume si mettono in evi...
Il Capitano deve morire è la cronaca precisa e dettagliata degli "anni di piombo" vissuti e raccontati dall'allora capitano Nevio Monaco, comandante del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bologna. Un uomo delle istituzioni che non si è mai tirato indietro di fronte al pericolo e che non ha mai fatto sconti alla delinquenza comune e a quella politica. Un protagonista scomodo di quel periodo, costantemente nel mirino dei terroristi e della mafia. "Una vita la sua - scrive Manlio Masini nella presentazione del volume - scolpita nell'azione e intrecciata nella storia di un Paese che ha rischiato di precipitare nel baratro della guerra civile".
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. ODIO OSTENTAZIONE, IMPOSIZIONE E MENZOGNA. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Tu esisti se la tv ti considera. La Tv esiste se tu la guardi. I Fatti son fatti oggettivi naturali e rimangono tali. Le Opinioni sono atti soggettivi cangianti. Le opinioni se sono oggetto di discussione ed approfondimento, diventano testimonianze. Ergo: Fatti. Con me le Opinioni cangianti e contrapposte diventano fatti. Con me la Cronaca diventa Storia. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastan...
Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!