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What is a television series? A widespread answer takes it to be a totality of episodes and seasons. Luca Bandirali and Enrico Terrone argue against this characterization. In Concept TV: An Aesthetics of Television Series, they contend that television series are concepts that manifest themselves through episodes and seasons, just as works of conceptual art can manifest themselves through installations or performances. In this sense, a television series is a conceptual narrative, a principle of construction of similar narratives. While the film viewer directly appreciates a narrative made of images and sounds, the TV viewer relies on images and sounds to grasp the conceptual narrative that the...
The history of images can be described as a history of technology and mediality. The development of images is deeply rooted in the potentials of media technologies and the numerous human inventions in the range of traditional craftsmanship, engineering science, computer science, and art and design. The factual embedding of images in the historical-technological processes constitutes a complex structure of an autonomous "image evolution" that must be highlighted, characterized and analyzed by the interdisciplinary academic discourses that are related to the functions and structures of visuality, pictoriality, and forms of multi-sensoric representations. The chosen term "evolution" is deliberately indicating structural laws that underlie historical events. These laws are intentional and logical processes of a historical and technological interdependency. In this interdependency, technology is evolving out of its inherent structures and additionally embedded in anthropological conditions and sociocultural dynamics. In this context, we should work with the concept of an "image evolution".
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Che cosa è accaduto da un punto di vista culturale e sociale in questo 2022? Che cosa abbiamo letto? Che cosa abbiamo visto? Quali sono i temi, le opere e le questioni che il nostro presente ci ha posto? E quali i “nomi propri” di cui è ricorso l’anniversario che rimangono ancora bussole importanti per leggere l’oggi? A tali domande vuole rispondere quest’opera, suddivisa in due volumi (Le visioni e I discorsi), che raccoglie quanto di più significativo la rivista "Fata Morgana Web" ha pubblicato quest’anno, integrandolo con due ampi testi d’apertura scritti da Roberto De Gaetano e Felice Cimatti, sulle parole chiave (prassi e verità) che hanno segnato il presente. Il primo...
Che cosa è accaduto da un punto di vista culturale e sociale in questo 2023? Che cosa abbiamo letto? Che cosa abbiamo visto? Quali sono i temi, le opere e le questioni che il nostro presente ci ha posto? E quali i “nomi propri” di cui è ricorso l’anniversario che rimangano ancora bussole importanti per leggere l’oggi? A tali domande vuole rispondere quest’opera, suddivisa in due volumi (Le visioni e I discorsi), che raccoglie quanto di più significativo la rivista “Fata Morgana Web” ha pubblicato quest’anno, integrandolo con due ampi testi d’apertura, firmati da Roberto De Gaetano e Felice Cimatti, sulle parole chiave (maschera e acqua) che hanno segnato il presente. Que...
La voce è insieme fonazione e relazione, misura del Sé ma anche dell’Altro, medium del linguaggio e sua messa in discussione, contemporaneamente dentro e fuori dalla parola e dal corpo. Muovendo da un approccio che pensa il cinema come una mise-en-scène di corpi, e ponendo particolare enfasi sulla materialità e la mobilità della φωνή, il volume esplora lo statuto della voce filmata e i suoi usi nelle pratiche artistiche cinematiche. Come ripensare il rapporto, simbolico e materiale, tra le pratiche dell’ascolto e quelle della visione alla luce delle recenti trasformazioni del cinema? È possibile riconoscere un valore euristico alla voce indipendentemente dalla parola? Tracciando le coordinate di un dibattito ancora frammentario e in larga parte da costruire, l’autrice analizza la voce come oggetto tecno-culturale e istanza performativa, gesto estetico e politico al centro dei processi di soggettivazione e di (dis)identificazione che hanno luogo sullo schermo o a partire da esso.
Nel nuovo millennio, in piena era digitale e con lo svilupparsi di nuove tecnologie del visibile, sia mediali sia belliche, gli immaginari di guerra sono cambiati radicalmente. Non c’è guerra senza rappresentazione e il cinema – oltre a documentare, raccontare e mostrare il conflitto – è divenuto strumento di percezione e di distruzione dal momento che le tecnologie mediali sono state assorbite e persino utilizzate dall’industria bellica. Se da una parte il futuro che si prospetta davanti a noi sembra quello di una guerra virtualizzata, un’esperienza anestetizzata provocata dalla visione elettronica dei satelliti spia, dei droni, delle bombe intelligenti e dei dispositivi di sorv...
Una rivista che si colloca su una terra di confine in buona parte ancora da esplorare. Ogni numero presenta contributi interdisciplinari focalizzati su un tema monografico e uniti da un filo comune: lo studio dell’immaginario e delle sue interazioni con la realtà, quale ideale luogo di incontro e dialogo tra il cinema, gli audiovisivi, la cultura visuale e la storia.
David Fincher, Gus Van Sant, Spike Jonze, Michel Gondry, Paul Thomas Anderson: conosciamo numerosi registi che sono passati dalla TV al Cinema, spesso attraverso i videoclip musicali. Ma del montaggio cosa sappiamo? Inquadrature brevi, musiche aggressive, strutture non lineari: quanto e come il rapporto con gli altri media ha influenzato la grammatica, l’estetica e i ritmi del montaggio cinematografico negli ultimi 40 anni? Il dialogo che l’arte cinematica principale ha avuto con tutto quello che di nuovo le si muoveva intorno - come i video musicali degli anni ’90 - ha prodotto fusioni e ibridi difficilmente preventivabili e catalogabili. Il cinema ha dato e preso, attraverso il monta...