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Whereas much has been written on the subject of art, the literature on the figure of the artist has been relatively scant. There are certainly countless biographies as well as essays dedicated to particular aspects of art - for example, the relationship between artists and their patrons - but there is no comprehensive text that puts together the pieces of the puzzle showing how the figure of the artist changed over the millennia. An Artist’s Story of Artists is an attempt to make good this lacuna by retracing the long and often fragmented path of the artist, from the Palaeolithic until this morning, more or less. During this journey, artists assumed and shed many guises. They were magician...
È noto che il repertorio di cantate da camera fra Sei e Settecento privilegia l’uso della voce di soprano e si basa in larga parte su testi di carattere pastorale incentrati sulla descrizione di amori infelici tra ninfe e pastori. Tuttavia, non mancano talune cantate di argomento storico o mitologico che utilizzano la voce di basso, la quale viene spesso impiegata per la rappresentazione di personaggi dal carattere forte e deciso, colti in un particolare momento della propria vicenda umana. Il presente contributo è dedicato allo studio e all’edizione critica di quattro cantate i cui protagonisti sono personaggi che hanno lasciato un segno nella storia grazie alla loro personalità: Seneca, Carlo I re d’Inghilterra, Belisario e Marc’Antonio. Tre dei brani scelti, La morte di Seneca (“Se Nerone mi vuol morto”), Il Belisario (“Privo delle sue luci”) e Il Marc’Antonio (“Già le spade nemiche”), sono di Alessandro Stradella (1643-1682), mentre il Lamento di Carlo re d’Inghilterra (“Il regnator inglese”) è di Carlo Donato Cossoni (1623-1700).