You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
«La forza di questa fabbrica è nella qualità dell'operaio Smi», dirà Salvatore Orlando il giorno dell'apertura del Museo ricordando il suo avo. La Fabbrica di munizioni della famiglia di industriali Orlando si impianta nella Montagna pistoiese a inizio Novecento, sconvolgendo equilibri presenti da secoli e legati ad attività e ritmi lavorativi tradizionali, ma nell'arco di qualche generazione si fa spazio nell'identità culturale della popolazione fino a diventarne parte integrante. Principale fonte di lavoro per la popolazione della zona e una delle maggiori industrie del pistoiese, i lavoratori si identificano con essa e con i suoi successi, indipendentemente dalla loro opinione riguardo le cause della fine di questa utopia: per loro resta l'orgoglio di averne fatto parte, di esserne stati studenti e operai. L'autrice ripercorre parallelamente la storia di questa fabbrica di munizioni e della Montagna pistoiese, degli Orlando e di Campo Tizzoro, dell'utopia che ne ha tenuto uniti i destini per quasi un secolo, tra guerre mondiali, lotte e Resistenza, toccando i vari temi che via via essa interseca. Il villaggio operaio di Campo Tizzoro è emblema di tutto ciò.
Promuovere la città e i suoi prodotti attraverso la meraviglia e lo stupore del pubblico, questo il fine dell’ambiziosa impresa nella quale Pistoia avrebbe impegnato le proprie forze migliori sul finire dell’Ottocento: l’Esposizione circondariale per l’industria, la floricoltura e l’orticoltura del 1899. Un inesorabile processo di rinnovamento degli equilibri economici e produttivi si era, infatti, messo in moto in quegli anni e la nuova classe imprenditoriale, foriera di continue iniziative e proposte, era al contempo mossa sia dal desiderio di affermare se stessa, quanto dalla volontà di far uscire Pistoia dal proprio immobilismo economico e culturale. Perciò, esattamente come...