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Chi ha ragione? Seneca che disse: «La fortuna non esiste: esiste solo il momento in cui il talento incontra l’opportunità», oppure Diogene: «Preferisco avere una goccia di fortuna che una botte di saggezza»? Donald Trump: «Tutto nella vita è fortuna» o Raymond Smullyan «La superstizione porta sfortuna»? L’Italia è un paese in mano all’irrazionalità più diffusa: ne sono testimoni migliaia di giovani che per il lavoro si affidano alle raccomandazioni o sperano nella buona sorte. È anche uno dei primi paesi al mondo per spesa pro-capite nel gioco d’azzardo, e uno di quelli che più si affida a maghi, stregoni e falsi medici. Tutti nella convinzione che la fortuna, la iella...
Prima edizione degli e-book di youmark.it. Una raccolta annuale delle case history di comunicazione italiane che meglio raccontano il senso della contemporaneità. Un libro online e interattivo, da leggere, studiare, conoscere, commentare e condividere. Nel 2013 abbiamo pensato di identificare l’attualità con la parola chiave qualità. Certi che dalla qualità non si possa prescindere. Così come confermano anche gli interventi delle più rappresentative associazioni di categoria (Assocom, Adci, Iab, Uba) e di aziende come Unicredit e Fiat, che della comunicazione di qualità vogliono fare loro must.
Based on archival materials, focuses on the presence and activity of Jewish moneylenders in Arezzo and other neighboring towns of the Tuscany region. Notes the hostility against them in the 14th-15th centuries provoked by the Franciscan preachers. Mentions the expulsion of the Jews after 1570 and the establishment of the ghetto in Florence, as well as the anti-Jewish excesses in Monte San Savino in 1799, when the Jews left the city. Notes, also, anti-Jewish persecutions in Lippiano in the early 18th century. Gives details on the effects of the fascist racial legislation in Arezzo and on the Jewish presence in the anti-fascist resistance.
Cosa significa improvvisare? Come mai il nostro rapporto con il tempo è sempre così controverso? Perché, a conti fatti, non possiamo non improvvisare? Rispondere a queste domande è tutt’altro che semplice, ma diventa necessario nel momento in cui, all’indomani di quella che è stata probabilmente la più grande improvvisazione di massa della storia dell’umanità, avvertiamo il bisogno non solo di capire cosa ci è accaduto, ma anche di definire nuovi modelli di azione per il futuro. #Freestyle è un percorso necessariamente eclettico, originale, a tratti spiazzante, incentrato su due grandi approcci culturali, sociali e antropologici, soltanto in apparenza contrapposti: l’improvvisazione come reazione, ovvero la gestione virtuosa della contingenza, e l’improvvisazione come creazione, ossia l’esplorazione di scenari ignoti alla ricerca di nuove opportunità. Da Lucio Anneo Seneca a Marco Van Basten, da Marina Abramović a Keith Jarrett, una raccolta di spunti preziosi per avventurarci alla scoperta di tutto ciò di cui ancora non sappiamo di avere bisogno.