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Il rock italiano (cantato in italiano) non è una contradizione in termini, ma un movimento vivido, complesso ed eterogeneo che, all’inizio degli anni Ottanta, ha timidamente approcciato la scena musicale nostrana riuscendo, successivamente, a incarnarne lo spirito più istintivo, ricercato e battagliero. Il percorso, benché tortuoso e irto di ostacoli, è stato teatro di un’espressività intensa e peculiare inscenata fondendo linguaggi sonori di respiro internazionale all’innata propensione italica per il lirismo e la fantasia. Del rock italiano, questo libro fornisce un’interpretazione originale: una descrizione del periodo dal 1993 al 2022 raccontata riprendendo il vissuto di appassionati, addetti ai lavori e musicisti. A fare da fil rouge, le esperienze e i gusti dell’autore: la prima, parte – STORIE – sintetizza avvenimenti e intreccia la musica al contesto sociale; la seconda – CRONACHE – sfocia in una selezione di artisti giudicati rappresentativi e iconici. A completare l’opera le testimonianze dirette dei protagonisti, un ampio apparato iconografico, approfondimenti di carattere collezionistico e disgressioni varie.
This book looks beyond the usual explanations of why sports fascinates, and also strives for a language that can frame the pleasure we take in watching athletic events. Gumbrecht argues that the fascination with watching sports is probably the most popular and potent contemporary form of aesthetic experience.
In this thoroughly innovative work, Hans Ulrich Gumbrecht evokes the year 1926 through explorations of such things as bars, boxing, movie palaces, hunger artists, airplanes, hair gel, bullfighting, film stardom and dance crazes. From the vantage points of Berlin, Buenos Aires, and New York, the reader is allowed multiple itineraries, ultimately becoming immersed in the activities, entertainments, and thought patterns of the citizens of 1926.