You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
A selection of 18 papers from an international conference in Milan, June 1987, organized by the Standing Conference on Organizational Symbolism. Details how corporate artifacts are invested with meaning, are related to control, and can be used as cultural indicators in research. Among the topics are office design, housing modifications, computer systems, and the space shuttle. Fairly devoid of specialist jargon.
Il libro raccoglie i testi di cinque lezioni tenute dall’autore nell’ambito della Scuola di Specializzazione in Beni culturali DEA. Sullo sfondo di una teoria fenomenologica dello sguardo e delle rappresentazioni, nella prima di tali lezioni l’autore tenta di render conto della definizione, in termini antropologici, degli oggetti d’arte, con un confronto con le prospettive storico-artistiche delle discipline contermini. Nella seconda si sofferma in qualità di antropologo e di fotografo-etnografo su Aby Warburg e sul suo lavoro visto come punto di contatto tra scienza sociale, iconologia e storia dell’arte. Nella terza affronta la dimensione politica delle immagini fotografiche, vi...
None
Il volume raccoglie una serie di studi dedicati al pensiero critico. Società della merce, spettacolo e biopolitica neoliberale sono i tre assi tematici intorno ai quali questi scritti sono raccolti e organizzati, con un approccio critico e genealogico alla teoria politica. L’assunto marxiano per il quale sotto il capitalismo gli uomini sono governati da astrazioni che mirano a plasmare tutti i luoghi della produzione e della riproduzione sociale, oltre che le forme e i contenuti della coscienza sociale generalizzata, costituisce lo sfondo teorico della riflessione chiarito nel saggio introduttivo. La costituzione e il consolidamento della moderna società della merce, che ha come corollar...
283.1.1
None
None
Oggetto centrale e privilegiato della storia dell’arte tradizionale, la figura umana ha subito, in particolar modo negli ultimi quarant’anni, una modificazione iconica e culturale riconfigurandosi attraverso la relazione corpo-schermo, che ne ridefinisce teorie e pratiche espressive acquisite dal sistema dei media e delle arti contemporanee. Il volume si propone di analizzare le relazioni prevalenti fra figura umana e statuaria, tracciando una mappatura iconografica delle più recenti e significative raffigurazioni del corpo nell’ambito della sperimentazione artistica: dal cinema underground e d’artista alla fotografia, dalla scultura alla performance, alla videoarte. Utilizzando una metodologia versatile che coniuga gli studi visuali e culturali con le teorie dei media e delle arti plastiche, si vuole riflettere su alcune figurazioni caratteristiche dei corpi contemporanei e sui loro processi e modelli rappresentativi. Il centro d’interesse è legato al ruolo capillare e pervasivo che i dispositivi mediali e le loro estensioni e applicazioni tecnologiche hanno assunto nei confronti dei nostri regimi percettivi, iconografici e identitari.
Nel giro di mezzo secolo, lo scenario nel quale si muove l’uomo è radicalmente cambiato per via dell’avvento di macchine che ci siamo abituati a chiamare computer. Alla presenza pervasiva del computer nell’esperienza umana non corrisponde, tuttavia, la consapevolezza di cosa il computer sia e possa essere. L’informatica – figlia di un’unica tradizione filosofica, da Cartesio a Turing – ignora Freud, Wittgenstein, Heidegger. Rimanendo campo d’azione di tecnici non sempre consapevoli della storia stessa della loro disciplina e delle conseguenze della loro azione. D’altro canto filosofi e scienziati, coloro ai quali deleghiamo la vasta comprensione della vita e dell’univers...