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Un gruppo di giovani psicopatologi, formatisi con Arnaldo Ballerini alla Scuola di Figline Valdarno, esordisce con la narrazione di incandescenti storie cliniche, nelle quali emerge, al di là del sintomo, la trama intersoggettiva dell’incontro. Oltre la fenomenica e la semeiotica di ogni singolo caso, c’è un punto, in ognuna di queste storie, in cui il clinico ed il paziente, sul piano umano, autenticamente si toccano, scambiandosi, un istante prima del congedo, tutta la verità del proprio vissuto.
La figura dell’uomo a cavallo è sempre stata presente nell’immaginario collettivo; nel mito, l’unione di questi due esseri, uomo e cavallo, ha dato origine ai centauri e a essi è stata dedicata una costellazione: quella del sagittario. Tutte le grandi civiltà a partire dalle più antiche non si sono private di tale immagine, sia in termini positivi, come i cavalieri che combattono per la giustizia, la difesa dei deboli e per onore, sia in negativo, come i cavalieri neri, al servizio del Male. A ciò si aggiungono i cavalieri volti a punire, per volere di Dio, l’operato dell’uomo: i cavalieri dell’Apocalisse. Partendo quindi dal mito del cavaliere e del cavallo si risalirà la corrente storica che ha condotto nel Medioevo alla nascita di ordini cavallereschi il cui obiettivo era quello di difendere Cristo e la sua parola, e dove ha vissuto, sentimenti frammisti alla bramosia di ricchezze, fama e gloria. La Palestina, la terra promessa sia dal punto di vista spirituale che materiale dell’uomo medioevale.
Il testo ricostruisce le fasi storiche più salienti di Torraca, paese del Cilento, arroccato nell’entroterra del Golfo di Policastro. L’analisi percorre un arco temporale che va dai primi insediamenti umani, fino alla storia più recente. L’autore si sofferma in particolare: nella breve “Repubblica Partenopea”, nell’occupazione francese, nei moti del 1828 e del 1848, per concludere nella sfortunata impresa del Carlo Pisacane. Il testo, inoltre, pone uno sguardo ai giorni nostri ed ai progressi che Torraca ha raggiunto in campo sociale e tecnologico, grazie al coraggioso impegno del giovane sindaco Daniele Filizzola con la sua “prima led city al mondo”.