You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
Piety is often regarded with a pejorative bias: a "pious" person is thought to be overly religious, supercilious even. Yet historically the concept of piety has played an important role in Christian theology and practice. For Abraham Heschel, piety describes the contours of a life compatible with God's presence. While much has been made of Heschel's concept of pathos, relatively little attention has been given to the pivotal role of piety in his thought, with the result that the larger methodological implications of his work for both Jewish and Christian theology have been overlooked. Grounding Heschel's work in Husserl, Dilthey, Schiller and Heidegger, the book explores his phenomenological method of "penetrating the consciousness of the pious person in order to perceive the divine reality behind it." The book goes on to consider the significance of Heschel's methodology in view of the theocentric ethics of Gustafson and Hauerwas and the post-modern context reflected in the works of Levinas, Vattimo, Marion and the Radical Orthodoxy movement.
This book focuses on various concepts of space and their historical evolution. In particular, it examines the variations that have modified the notions of place, orientation, distance, vacuum, limit, bound and boundary, form and figure, continuity and contingence, in order to show how spatial characteristics are decisive in a range of contexts: in the determination and comprehension of exteriority; in individuation and identification; in defining the meaning of nature and of the natural sciences; in aesthetical formations and representations; in determining the relationship between experience, behavior and environment; and in the construction of mental and social subjectivity. Accordingly, the book offers a comprehensive review of concepts of space as formulated by Kant, Husserl, Heidegger, Einstein, Heisenberg, Penrose and Thorne, subsequently comparing them to notions developed more recently, in the current age, which Foucault dubbed the age of space. The book is divided into four distinct yet deeply interconnected parts, which explore the space of life, the space of experience, the space of science and the space of the arts.
This book presents a collection of authoritative contributions on the concept of time in early twentieth-century philosophy. It is structured in the form of a thematic atlas: each section is accompanied by relevant elementary logic maps that reproduce in a “spatial” form the directionalities (arguments and/or discourses) reported on in the text. The book is divided into three main sections, the first of which covers phenomenology and the perception of time by analyzing the works of Bergson, Husserl, Sartre, Merleau-Ponty, Deleuze, Guattari and Derrida. The second section focuses on the language and conceptualization of time, examining the works of Cassirer, Wittgenstein, Heidegger, Lacan...
Provides the listing of books, articles, and book reviews concerned with French literature since 1885. This is a reference source in the study of modern French literature and culture. It contains nearly 8,800 entries.
[Italiano]: Aporie dell’integrazione europea: tra universalismo umanitario e sovranismo è frutto di un percorso di studio e di ricerca che ha coinvolto studiosi afferenti all’Università di Évora e al Centro de Investigação em Ciência Política (CICP) in Portogallo e studiosi del DSU della Federico II di Napoli e di altre prestigiose università italiane. Il volume articolato in tre sezioni, affronta con un approccio interdisciplinare, la tensione tra l’universalismo – inteso tanto come principio filosofico proprio della tradizione culturale occidentale, quanto come principio giuridico-politico che è alla base del processo di integrazione – e il principio di sovranità che in...
Nulla è per sempre. Ogni specie vivente è destinata a estinguersi. L’estinzione accompagna la storia della Terra fin da quando, circa 3,7 miliardi di anni fa, il primo organismo unicellulare (Luca, Last universal common ancestor) fece la propria comparsa sul Pianeta. Oltre alle estinzioni di fondo usuali, tuttavia, la biostoria ha anche assistito a catastrofi globali durante le quali la biodiversità marina e terrestre è collassata. Si tratta delle cosiddette Big Five, le cinque grandi estinzioni di massa. La rapida perdita di biodiversità su scala globale alla quale stiamo assistendo ha spinto molti studiosi a metterci in guardia sui rischi di una Sesta estinzione di massa. In tale sc...
Il pensiero di Judith Butler, inizialmente impostosi a livello internazionale nell’ambito dei Gender Studies, nel corso degli anni, non solo si è arricchito nel confronto con i pensatori più radicali del Novecento (Benjamin, Arendt, Foucault, Derrida, Levinas, Lacan, solo per citarne alcuni), ma si è anche misurato con la sfida che la filosofia del secolo scorso ci ha lasciato in eredità, quella di ripensare l’umanità dell’umano, sia sul piano teoretico, sia su quello etico e politico, al di là della figura del soggetto e delle sue illusorie prerogative di padronanza e autonomia. A partire dalla prospettiva della decostruzione della soggettività moderna e riattraversando per intero l’opera di Butler, emerge il concetto di “vite precarie”, attraverso il quale è possibile pensare la condizione umana di singolarità esposte, interdipendenti e vulnerabili, che chiedono riconoscimento e inclusione.
[Italiano]: In un’epoca in cui la principale forma di riconoscimento sembrerebbe demandata allo schermo, le riflessioni di Jean Baudrillard offrono strumenti interpretativi quanto mai utili per tentare di comprendere la neo-esistenza dell’individuo schermato. Secondo il filosofo francese, la simulazione, in quanto ritrascrizione degli enti in un flusso di dati, sarebbe assimilabile ad una sorta di potlatch informatico, un cortocircuito rituale, alimentato dal consumo di bits quale ultima garanzia di persistenza. Tale pratica avvolgerebbe l’intera società in una sospensione claustrofobica, levigandone ogni possibilità di contatto, facendo riemergere l’user come canale di trasmission...