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In this volume Giulia Zanon sheds new light on our grasp of social hierarchy and the possibilities for social mobility in pre-modern Italy. By adopting an interdisciplinary approach that combines deep archival research with a multitude of artistic and architectural artefacts, this work breaks new ground by contextualizing the part played by social relationships and the arts in publicly affirming and displaying the prestige of the middling sorts, the cittadini, in early modern Venice.
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Tracing the evolution of the Italian avant-garde’s pioneering experiments with art and technology and their subversion of freedom and control In postwar Italy, a group of visionary artists used emergent computer technologies as both tools of artistic production and a means to reconceptualize the dynamic interrelation between individual freedom and collectivity. Working contrary to assumptions that the rigid, structural nature of programming limits subjectivity, this book traces the multifaceted practices of these groundbreaking artists and their conviction that technology could provide the conditions for a liberated social life. Situating their developments within the context of the Cold W...
Questo libro è un'analisi del teatro di narrazione, un'estetica e un genere di rappresentazione italiano che rivisita eventi storici di rilevanza nazionale da prospettive locali, attingendo al ricco rapporto tra esperienze personali e resoconti storici. Con l'ausilio di ricerche presso gli archivi privati dei principali narratori – artisti che sono sia autori che interpreti della loro opera – la tesi di Juliet Guzzetta è che la pratica insegni al pubblico che la gente comune non è semplicemente testimone della storia bensì partecipe della sua creazione. Il teatro di narrazione è emerso in Italia all'epoca delle proteste degli operai e degli studenti, del terrorismo interno e del pro...
Working in 1970s Italy, a group of artists—namely Ugo La Pietra, Maurizio Nannucci, Francesco Somaini, Mauro Staccioli, Franco Summa, and Franco Vaccari—sought new spaces to create and exhibit art. Looking beyond the gallery, they generated sculptural, conceptual, and participatory interventions, called Arte Ambientale (Environmental Art), situated in the city streets. Their experiments emerged at a time of cultural crisis, when fierce domestic terrorism aggravated an already fragile political situation. To confront the malaise, these artists embraced a position of artistic autonomy and social critique, democratically connecting the city's inhabitants through direct art practices.
Italia, anni Settanta. Mentre piombo e tritolo infiammano il Paese, si combatte una guerra più sotterranea e silenziosa tra le cosiddette fonti ufficiali dell'informazione e i molti rivoli della militanza democratica. Di fronte alle azioni di depistaggio dei servizi segreti "deviati", nascono gruppi di controinformazione impegnati a costruire, svelare e diffondere le notizie attraverso strumenti nuovi e alternativi: non più solo i giornali, ma anche il cinema, la radio, il teatro, i fumetti, la canzone, la satira. Per la prima volta, una generazione attenta e politicizzata tenta di smascherare le menzogne del potere. Grazie a numerosi documenti inediti, Aldo Giannuli ricostruisce con il rigore dello storico una stagione tormentata, dal Sessantotto al sequestro Moro, che ha contribuito in modo fondamentale alla costruzione dell'identità italiana.
Nella ricostruzione di Dondi si individuano alla radice le complesse vicende di una guerra condotta su più fronti e si indicano responsabilità e ruoli diversi di servizi segreti, di formazioni dell'ultra destra neofascista, di esponenti politici, di centri di potere economico ed editoriale, nell'ambito di una cornice internazionale (guerra fredda) che si riveste nel nostro Paese di una specifica connotazione eversiva. Vito Antonio Leuzzi, "La Gazzetta del Mezzogiorno" Le 'stragi nere' iniziano il 12 dicembre 1969 con Piazza Fontana e terminano il 4 agosto 1974 con l'attentato al treno Italicus. Alcuni giorni dopo la bomba di Milano, il settimanale britannico "The Observer" parlerà di 'strategia della tensione', riferendosi non solo alle bombe ma al modo in cui sono stati strumentalizzati attentati e disordini sociali, chiamando in causa la stampa e i politici. La stagione dello stragismo, ignota ai Paesi dell'Europa occidentale, ha minato le istituzioni democratiche e la convivenza sociale dell'Italia. Mirco Dondi ricostruisce gli episodi stragisti, soffermandosi, in particolare, sul loro impatto immediato.
26 giugno 1983. Alcuni sicari uccidono a colpi di pistola il Procuratore capo di Torino. Il delitto viene archiviato come omicidio di 'ndrangheta, ma le indagini portano alla luce una fitta trama di relazioni pericolose tra esponenti della criminalità organizzata, indagati eccellenti delle inchieste 'scandalo' coordinate da Bruno Caccia e – ciò che è più grave – pezzi della magistratura. Un capitolo sconcertante della recente storia giudiziaria italiana, su cui pesano i silenzi del CSM. Bruno Caccia fu ucciso dalla 'ndrangheta, senza alcun dubbio. Ma nell'anomala vicenda dell'unico omicidio di un magistrato commesso da un'associazione mafiosa nel Nord Italia rimangono molte ombre. Co...