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Colpito da una pallottola in fronte a trentuno anni, durante la terza battaglia dell’Isonzo, Renato Serra non era consapevole del prezioso contributo che il suo approccio avrebbe dato alla nostra letteratura. Di indole pigra, inconcludente, scontroso, restio alle scadenze lavorative, d’animo riservato, scettico verso la comune opinione, Serra resta una delle figure più complesse del Ventesimo secolo. In lui c’è l’assidua ricerca di un’identità non soltanto letteraria, ma principalmente umana, che lo pone in uno stato di permanente disadattamento con la vita e con il mondo. Il suo è uno sguardo limpido e assoluto sulle cose, risolto con l’onesta lucidità intellettuale della r...
«Datemi un pizzicotto sto ancora sognando, ma è come se Camilla mi apparisse davanti in questo momento! La rivedo immersa in uno dei suoi silenzi ultraterreni mentre sottolinea con la matita rossa e blu un passo di Lenin o una spiegazione sugli esplosivi, oppure mentre mi sbottona la camicia con gli occhi che le luccicano per l’intensità del suo desiderio.» Più che un incontro una miccia quella tra Paolo e Camilla, studenti del primo anno di Chimica nella Napoli dei fermenti politici del 1969: l’Italsider di Bagnoli, le lotte operaie, la guerra del Vietnam e i fantasmi agguerriti e onnipresenti di Marx, Lenin, Mao, il poliamore, il sesso... Tra lo sgabuzzino del laboratorio di facoltà e un palazzo occupato dal vecchio Marino, convinto di tirare le fila di un complotto rivoluzionario, nascono avventure, esplodono passioni e ideologie di Paolo Massimo e Camilla. I tre moschettieri di Isaia Iannaccone.
Il tragicomico alberga in questa salita agli inferi. E più si sprofonda, più si sente quell'irresistibile ascesa, quel balzo verso il tragico che si stravolge nel ghigno di una maschera che di continuo scompare per riapparire subito in quel magma senza tregua, tra le incursioni di un'aria d'opera o di un B movie. Si comicizza la tragédie humaine e si alleggerisce proprio quando e dove sembrerebbe sprofondare irrimediabilmente. E Shakespeare sia- parafrasiamo, capovolgiamo- le parole di Gigliucci volano verso l'alto, e i nostri pensieri non restano in basso, ma anch'essi vanno lassù perché le parole piene di questo pensiero articolato tra la lingua e la linguaccia arrivano dritte al ciel...
Ma il cielo era blu cobalto. La radio annunciava condizioni atmosferiche perfette e una fiducia incondizionata nel futuro prossimo e anche in quello venturo. L'oceano era una tavola piatta, senza schiume e con nessuna voglia di ruggire. I gabbiani si facevano fatti loro. I cormorani parlottavano tra le dune. Il vento soffiava leggero, felice di non avere una direzione precisa. Il bianco delle spiagge atlantiche era a tratti abbagliante e misterioso come la fronte di Moby Dick o un muro di una casa in un quadro di Hopper. “Perché non mi spari subito? Hai paura di svegliare qualcuno dell'albergo o hai semplicemente paura?” “Non ho paura di ammazzarti. Voglio solo farlo bene.”
Michela è una cronistadi un giornale locale e segue immediatamente una soffiata: c'è uno scontro tra mafiosi di famiglie rivali. È notte e piove. Nonostante determinazione e talento da vendere, il suo presente la opprime e cerca a chi dare la colpa. Alfonso Guerra è appena entrato nel giro degli affari e quella sera aspetta segnali di vittoria per l'ennesimo colpo della sua famiglia. Sulla costa continuano gli sbarchi clandestini, tra morti e sopravvissuti sbarca Mosè- come l'avrebbero chiamato- che si fa strada fino alle campagne foggiane. Incontrerà le vite di Michela e di Alfonso e Foggia, città dei venti e dell'assenza. Francesco Annicchiarico Napoli 1980, è la voce italiana di Anna Kantoch, Szczepan Twardoch, MikolajLozinski e molti altri drammaturghi e romanzieri polacchi. Ha cominciato nel 2007 e ancora non vuole smettere. Ha pubblicato diversi racconti, Quando tutto è bianco è il suo primo romanzo
La rotta dei brand è un saggio sul contemporaneo, i consumi e il consumismo, apripista fondamentale per indirizzare i creativi della comunicazione a individuare il linguaggio più in sintonia con i consumatori. La premessa fotografa la lenta e silenziosa degenerazione del liberismo che, da motore di produzione di ricchezza a vantaggio dell'imprenditore e della società, diventa generatore egoista di ricchezza riservata all'individuo, condizionando fortemente la società dei consumi e mandando alla deriva il consumatore. L'autore s'interroga su quale idea si debba avere nei riguardi di questo uomo natante che oggi ci rappresenta e su quale sia il ruolo dei brand: se stiamo assistendo alla progressiva scomparsa dell'individuo e della Storia o se il consumismo e i brand che lo alimentano, con le giuste tutele, siano la chiave di una ritrovata umanità. In questa nuova edizione si analizza anche come i Brand, di fronte ad eventi di straordinaria portata (una guerra, una pandemia) sono chiamati ad una assunzione di responsabilità diretta ed operativa.
L’Italia è l’unico paese europeo in grado di competere con l’Inghilterra in termini di preparazione e di inventiva, con artisti prog come la PFM, Le Orme, Area e Banco del Mutuo Soccorso. Il rock progressivo italiano ha cercato di innestare sul corpo della musica le ali di un pensiero che cerca di emanciparsi dalle storture del presente. Questo libro ha l’obiettivo di ricordare, ricercare e presentare al lettore i messaggi filosofici, culturali e sociologici che questi artisti e gruppi hanno provato a condividere attraverso la loro musica, per aprire a una speranza. O a un sogno. Che la musica possa oggi continuare, o forse ricominciare, a parlare alla dimensione più profonda dell...
Un viaggio in Cina fatto dalla soffitta di casa, un’infanzia trascorsa nei paesi della Pietra Blu in compagnia di Tintin e Bob Morane, le vacanze al Mare del Nord sulle tracce di Paul Delvaux, una madre da reiventare ogni giorno mentre scorre la Storia del Belgio: un paese che non è solo la sede dell’Unione europea. La letteratura, la pittura, la musica filtrano la realtà e fanno da collante a un paese dove le spinte separatiste tra Nord e Sud si fanno sempre più pressanti.
Quale responsabilità verso le generazioni future? Con l’imparzialità e la chiarezza espositiva che gli appartiene, Giuliano Pontara esamina criticamente le principali teorie etiche contemporanee in relazione alle risposte che esse forniscono a uno dei più complessi problemi a cui l’umanità si trova di fronte, oggi.
In questi discorsi l'autore, filosofo e attivista per i diritti animali, prende la parola pubblicamente per denunciare i torti subiti dalle altre specie ad opera di una società fondata sull'ingiustizia per dare voce a quella inascoltata degli animali e aprirci alla possibilità di un mondo diverso, fondato sull'uguaglianza e la condivisione. Solo rompendo le barre della prigione dorata dell’antropocentrismo possiamo sperare di liberare gli animali dalle loro gabbie. Potremmo finalmente scoprire la virtù nascosta del silenzio che ci permette di ascoltare l’altro. E scoprire che questo altro siamo noi e che la nostra libertà inizia dove inizia la sua. Perché questo significa essere un ...