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La riforma dei Conservatori di musica, avviata con la legge 508/1999, induce a riflettere sulla vocazione tecnico professionale degli istituti e sull’irriducibile peculiarità del loro impianto normativo. Due aspetti questi che hanno caratterizzato l’ordinamento previgente e che, avendo influito sulla formazione di generazioni di musicisti che adesso insegnano nei Conservatori, hanno indotto abitudini culturali e comportamenti che sembrano costituire ostacolo ad uno sviluppo positivo della riforma.
L’idea di un «compendio drammatico dell’Odissea» nasce in Goethe durante il viaggio in Italia, nell’ottobre 1786, sugli Appennini; trova lo scenario ideale per realizzarsi in Sicilia, nella primavera dell’ anno successivo, in quel «meraviglioso angolo di mondo» che è il giardino di Palermo: lì l’Odissea diviene alfine «una parola viva». Il torso della tragedia Nausicaa sarà pubblicato da Goethe trent’anni dopo la primitiva stesura: in quei versi ‘ritrovati’ tra le carte e la memoria c’è l’eco dei giorni solari in un paese «indicibilmente bello» trasfigurato dalla nostalgia del ricordo; paese dove l’autore del Faust osò misurarsi con Omero. Una sfida, il volgere in tragedia la «semplice favola» odissiaca. Restano i frammenti: presente e «viva» nel paesaggio siciliano, Nausicaa svanisce poi come un’ombra di sogno.
This book presents critical studies of modern reconfigurations of conceptions of the past, of the 'classical', and of national heritage. Its scope is global (China, India, Egypt, Iran, Judaism, the Greco-Roman world) and inter-disciplinary (textual philology, history of art and architecture, philosophy, gardening). Its emphasis is on the complexity of the modernization process and of reactions to it: ideas and technologies travelled from India to Iran and from Japan to China, while reactions show tensions between museumization and the recreation of 'presence'. It challenges readers to rethink the assumptions of the disciplines in which they were trained
A cura di Enrico Terrinoni Traduzione di Enrico Terrinoni con Carlo Bigazzi Edizione integrale Ulisse di James Joyce, sin dal giorno della sua pubblicazione – il 2 febbraio del 1922, quarantesimo compleanno dell’autore – era destinato a mutare radicalmente le sorti della letteratura contemporanea. Il romanzo è la cronaca di una giornata reale, un inno alla cultura e alla saggezza popolare, e il canto di un’umanità rinnovata. L’intera vicenda si svolge in meno di ventiquattro ore, tra i primi bagliori del mattino del 16 giugno 1904 – data in cui Joyce incontra Nora Barnacle, la futura compagna di una vita, che nel tardo pomeriggio dello stesso giorno lo farà «diventare uomo»....
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To be Hitchcockian about it, the story deals with the relationship between [Umberto] Umber, a professor of comparative literature, and a Dr. Jamshid Kloster, an experimental physicist whom Umber meets on a Laguna Beach bench as Diane Keaton, a long-time Laguna Beach resident, strolls by. Umber's other obsession or, perhaps, his deepest regret is that ... he will never be able to know any of 'the characters of future novels.' In Hitchcockian terms, that's the McGuffin and as Kloster tells Umber, "If you're interested in future novels, we must travel to the libraries of the future." And that's where the story becomes both Borgesian and Contesque as Umber asks Kloster what he will need for that to happen and Kloster replies: "We need a library, four mirrors, and a beautiful sunset." -- Mark Axelrod