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Questo "Compendio" del Not. Andrea Randazzo, vissuto a Sciacca fra il 1726 e il 1756, è sostanzialmente un indice ragionato di tutti gli atti dei notai saccensi suoi predecessori, dal principio del sec. XV al '700, organizzato a mo' di breve regesto, annotato sotto voci disposte alfabeticamente (donazioni, matrimoni, privilegi, ecc.). Non manca una parte descrittiva delle istituzioni religiose (chiese, conventi e monasteri) della città con le donazioni e legati ad esse effettuati nel tempo e una rassegna delle varie gabelle istituite dai giurati nel corso dei secoli. Circa cinquecento pagine di annotazioni di matrimoni e altrettanti di testamenti.
Questo "Compendio" del Not. Andrea Randazzo, vissuto a Sciacca fra il 1726 e il 1756, è sostanzialmente un indice ragionato di tutti gli atti dei notai saccensi suoi predecessori, dal principio del sec. XV al '700, organizzato a mo' di breve regesto, annotato sotto voci disposte alfabeticamente (donazioni, matrimoni, privilegi, ecc.). Non manca una parte descrittiva delle istituzioni religiose (chiese, conventi e monasteri) della città con le donazioni e legati ad esse effettuati nel tempo e una rassegna delle varie gabelle istituite dai giurati nel corso dei secoli. Circa cinquecento pagine di annotazioni di matrimoni e altrettanti di testamenti.
È possibile parlare di autonomia nelle relazioni sentimentali nella Sicilia del tardo Medioevo? Questa è la prima ricerca sul tema del matrimonio e delle relazioni illecite nella diocesi catanese tra fine Trecento e fine Cinquecento, considerata in prospettiva comparativa sia con altre zone dell’isola, sia con aree esterne ad essa. Lo studio del contesto siciliano arricchisce il dibattito storiografico sulla formazione della coppia e sui legami tra affetti, comportamenti sessuali e politiche di controllo promosse dalle autorità ecclesiastiche e laiche. Scelte frustrate e compiute, paure e denunce, strategie di disciplinamento e rifiuti costituiscono il groviglio che qui si dipana. L’a...
The Companion to Medieval Palermo offers a panorama of the history of Medieval Palermo from the sixth to the fifteenth century. Often described by contrast with the communal reality of Medieval Italy as submitted to a royal (external) authority, the city is here given back its density and creativity. Important themes such as artistic and literary productions, religious changes or political autonomy are thus explored anew. Some fields recently investigated are the object of particular scrutiny: the history of the Jews, Byzantine or Islamic Palermo are among them. Contributors are Annliese Nef, Vivien Prigent, Alessandra Bagnera, Mirella Cassarino, Rosi Di Liberto, Elena Pezzini, Henri Bresc, Igor Mineo, Laura Sciascia, Gian Luca Borghese, Sulamith Brodbeck, Benoît Grévin, Giuseppe Mandalà, and Fabrizio Titone.
As part of his study of the urban history of the Aragonese crown, Titone examines the transformation of civic institutions in Sicilian cities during the 1300s and 1400s, and analyzes the seats of power, the people who wielded power, and the channels and mechanisms through which it was mediated. He covers the establishment of Aragonese rule, the polycentric system of cities from the time of Martin I to Alphonso V, urban magistracies in the Alphonsian period, financial and fiscal policy during the reign of Alphonso V, and socio-professional groups and electoral competition from the time of Martin I to Alphonso V.
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