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Emotions and Architecture: Forging Mediterranean Cities Between the Middle Ages and Early Modern Time explores architecture as a medium to arouse or conceal emotions, to build consensus through shared values, or to reconnect the urban community to its alleged ancestry. The chapters in this edited collection outline how architectonic symbols, images, and structures were codified – and sometimes recast – to match or to arouse emotions awakened by wars, political dominance, pandemic challenges, and religion. As signs of spiritual and political power, these elements were embraced and modulated locally, providing an endorsement to authorities and rituals for the community. This volume provide...
This mesmerizing retelling of Shakespeare's comic tragedy Titus Andronicus is as visually stunning as it is theatrically charged. For Taymor, the play "not only reflects dark events but turns them inside out, probing and challenging our fundamental beliefs on morality and justice." With the film, this uniquely talented director has transformed a largely overlooked lesser work of the great bard into a powerful, daring exploration of the contemporary human condition.
Il volume raccoglie i contributi presentati in occasione dei seminari del Dottorato di Ricerca in Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura di Sapienza Università di Roma nell’a.a. 2020/2021 e ripercorre le tre tematiche individuate come oggetto di riflessione trasversale tra i tre curricula: Conoscenza e riconoscimento in architettura; Presentazione dell’opera d’arte e valorizzazione; Paesaggio: storia, rappresentazione e conservazione. Sono presenti scritti di Carlo Bianchini, Mario Centofanti, Emanuela Chiavoni, Massimo de Vico Fallani, Mario Docci, Daniela Esposito, Francesco Garofalo, Sante Guido, Elena Ippoliti, Antonio Lampis, Simone Lucchetti, Sofia Menconero, Alessandra Ponzetta, Augusto Roca De Amicis, Claudio Varagnoli.
Il volume costituisce l’esito di una giornata di studi, tenutasi a dicembre 2020, che ha favorito il confronto e l’integrazione fra i dottorandi dei tre settori disciplinari da cui è composto il Dottorato di Ricerca in Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura dell’omonimo Dipartimento di Sapienza Università di Roma. Sono presenti contributi di: C. Bianchini, B. Calosso, F. Camagni, A. Carannante, G. Carbonara, N. Chami, E. Chiavoni, S. Cigognetti, S. Colaceci, R. D’Alessandro, G. De Pascalis, M. Docci, E. Fidenzi, A. M. Giugliano, S. Lucchetti, S. Menconero, A. Metin, T. Pedone, A. Ponzetta, G. Potestà, R. Ragione, R. Ravesi, F. Rebecchini, A. Schiavo, S. Seller, G. Tarei.
Il Corso fa parte delle iniziative nell’ambito del Comitato Tecnico Scientifico sulla Sostenibilità della Sapienza e della RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile, a cui Sapienza aderisce, ed è finalizzato a introdurre il tema multidisciplinare della sostenibilità come elemento di progresso culturale della società. Gli obiettivi formativi del Corso riguardano le strategie per l’educazione, per il comportamento individuale e per quello collettivo passando per l’alimentazione, la salute e i diritti dell’individuo, per poi arrivare alle comunità, alle risorse naturali, alle città, al lavoro, alle imprese, all’innovazione, al territorio, per giungere infine alle istituzioni. Sono stati coinvolti professori di Sapienza dei settori umanistico-sociale e scientifico-tecnologico.
Il volume raccoglie, nella prima parte, alcuni scritti in materia di regolamentazione delle nuove tecnologie di Beniamino Caravita di Toritto, professore di Istituzioni di diritto pubblico presso il Dipartimento di Scienze Politiche di Sapienza – Università di Roma e Chair della Cattedra Jean Monnet “The European Path of Artificial Intelligence”, scomparso nel novembre del 2021. Nella seconda parte vengono pubblicate, invece, le riflessioni che attorno a quegli scritti hanno compiuto illustri studiosi – quali Angelo M. Petroni, Filippo Donati, Diana-Urania Galetta, Filippo Patroni Griffi, Ugo Ruffolo e Natalino Irti – in occasione del convegno in ricordo di Beniamino Caravita tenutosi, presso il Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza – Università di Roma, il 19 aprile 2022. Un dialogo, dunque, a distanza tra lo studioso, che tra i molteplici temi di ricerca affrontati aveva da ultimo guardato con interesse alla regolamentazione giuridica delle nuove tecnologie e colleghi e amici legati a lui da stima, affetto e comunanza di passione scientifica.
La committenza ha da sempre condizionato e indirizzato l’architettura sia nella sua fase progettuale e di cantiere sia nella sua conservazione, tenuto conto delle vicende storiche coeve, della situazione economica al contorno e della cultura architettonica del momento. Un ordine religioso è tra i committenti più esigenti perché, vivendo secondo precisi dogmi, richiede un’architettura che identifichi le proprie necessità. I due tomi raccolgono contributi che affrontano le modalità in cui gli ordini e le congregazioni religiose, tra Medioevo ed Età Moderna, hanno rappresentato sé stessi tramite l’arte e l’architettura. Gli atti sono frutto del convegno, svolto a maggio 2021, organizzato in seno alle molteplici attività complementari che il Dottorato di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura di Sapienza Università di Roma offre per la formazione accademica integrando i tre distinti, ma affini, settori disciplinari.
La moderna ricerca sull’infanzia è chiamata a prestare una specifica attenzione alle bambine/fanciulle, poiché tali soggetti, al momento, risultano ancora gravati da una sostanziale invisibilità storica. La raccolta di saggi che qui si presenta è dedicata a tale scopo, intendendo far risuonare nuovamente le loro “flebili voci”. Gli autori si sono misurati con la non facile sfida, considerando il soggetto in una prospettiva storico-religiosa, lungo un arco cronologico che va dal III millennio a.C. all’età medievale, e con un approccio significativamente multidisciplinare. Testi, tradizioni, documenti iconografici e testimonianze materiali sono stati così esaminati con cura, ricollocandoli sullo sfondo dei rispettivi contesti storici, senza ignorare qualche apertura di carattere comparativo. Ne è scaturito un affresco sull’infanzia al femminile, dalle molte sfumature, segnato da linee di continuità e di frattura. Tutto ciò apre nuove prospettive di ricerca e offre suggestioni di grande interesse.
Il volume si propone di offrire un primo quadro d’insieme dell’opera di Giuseppe Sardi (1688-1770), attivo nella duplice qualifica di architetto e capomastro nel territorio di Roma e dei suoi dintorni del primo Settecento. A partire dalla bibliografia consolidata, e in particolare dai significativi studi di Sandro Benedetti e di Paolo Portoghesi, è presentata un’analisi delle architetture di Sardi, supportata dall’approfondimento archivistico e dall’osservazione diretta, potendo aggiungere, in taluni casi, delle conoscenze inedite. Il ripercorrere l’attività di Sardi come architetto ne mette in luce il lessico spaziale-decorativo nel contesto culturale del primo Settecento a Ro...