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La creazione di nuovi santi e di nuove sante nei territori della Spagna, del Portogallo e dell’America iberica all’indomani dei decreti del Concilio di Trento contribuisce alla configurazione di un’arte nuova. Il processo ha inizio a Roma, sotto l’egida della Sacra Congregazione dei Riti e delle chiese locali, che negoziarono la creazione di questo nuovo immaginario. Questo primo volume si focalizza per tale ragione su Roma, sul funzionamento dell’organismo deputato alla valutazione delle nuove figure di cui si chiedeva la canonizzazione. I processi di beatificazione e di canonizzazione hanno un ruolo fondamentale nella configurazione di questo universo agiografico: essi rappresentano l’intervento della Chiesa di Roma ma testimoniano anche il processo di mediazione con le chiese locali, che ebbero parte attiva nella creazione della nuova santità. L’esito dei processi di canonizzazione fu celebrato attraverso cerimonie alle quali parteciparono la Chiesa di Roma e le chiese locali, con un apparato festivo e artistico che oggi possiamo studiare sia attraverso i testi, sia attraverso le stampe. DOI: 10.13134/979-12-80060-41-9
Iberia stands at the center of key trends in Atlantic and world histories, largely because Portugal and Spain were the first European kingdoms to 'go global'. The Early Modern Hispanic World engages with new ways of thinking about the early modern Hispanic past, as a field of study that has grown exponentially in recent years. It focuses predominantly on questions of how people understood the rapidly changing world in which they lived - how they defined, visualized, and constructed communities from family and city to kingdom and empire. To do so, it incorporates voices from across the Hispanic World and across disciplines. The volume considers the dynamic relationships between circulation and fixedness, space and place, and how new methodologies are reshaping global history, and Spain's place in it.
In Spagna, più che altrove, il XVII secolo è il secolo dei santi. Non solo per l'elevazione agli altari di quell'inedito manipolatore di uomini e donne le cui virtù furono riconosciute da Roma nel 1622, ma in senso più ampio, a causa della posizione di crocevia che la monarchia ispanica aveva tra il Mediterraneo e l'Atlantico. Specchio tra due mari, la penisola iberica, vedeva riflessa nella sua luna interna la fonte di esempi di vita cristiana della chiesa primitiva, giganteschi o distorti, secondo il taglio e la recinzione dello scrittore religioso, anche se quasi sempre riconoscibili, come quelle ombre sfigurate che lasciavano trasparire i vetri spessi incorniciati da legni nobili che registrano gli inventari dell'epoca. Un po' più vicino allo specchio ispanico, gli archetipi della santità imitabile o ammirevole del tardo medioevo, santità militante, di clausura o guerriera, che mostrava un florilegio di esempi di vita vocazionale, sulla sedia, sul pulpito, nel convento e persino per i modi.
Nella creazione dei nuovi santi barocchi del mondo iberoamericano, il pontificato ha giocato un ruolo decisivo. Tuttavia, il processo ha coinvolto le chiese locali e anche il potere civile, che ha promosso le cause, mettendo davanti a sé i propri agenti. I nuovi santi rispondono soprattutto alle esigenze rappresentative della nuova Chiesa americana. DOI: 10.13134/979-12-80060-55-6
This book engages with new ways of thinking about boundaries of the early modern Hispanic past, looking at current scholarly techniques.
En el siglo XVI, la Península Ibérica no quedó al margen del gran debate teológico que sacudía Europa. En España y Portugal se leían, comentaban y discutían los escritos de la Reforma. Su recepción no fue una mera aceptación pasiva de ideas extranjeras, sino el fruto de una interacción con planteamientos espirituales autóctonos que no puede ser reducida a la polarización entre católicos y protestantes. Las redes de creyentes evolucionaron al mismo tiempo que las doctrinas reformadas y que las estrategias de contención desarrolladas por los reyes y la Inquisición. Las contribuciones de este libro permiten un nuevo balance de la situación de la Reforma en el conjunto de la Península Ibérica, a la vez que ponen en relación a los círculos de exiliados con las comunidades del interior.