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L’obbligazione di compiere uno o più atti giuridici nell’interesse di un altro soggetto è il tratto distintivo del contratto di mandato: ad essa si riconnette la causa del contratto e da essa muove questo volume, con il fine di analizzare il fenomeno della cooperazione gestoria nel nostro ordinamento, attraverso l’esame dei più recenti approdi giurisprudenziali e dottrinali. La figura del contratto di mandato viene ricostruita anche mediante il richiamo a figure affini, onde delinearne in maniera compiuta i contorni. Ampio spazio è dedicato al profilo della rappresentanza, in una visione dinamica (in ottica processuale nonché di considerazione dei diritti dei terzi) degli obblighi assunti dalle parti e, conseguentemente, alle problematiche legate all’esecuzione ed alla conclusione del rapporto gestorio.
Quando l’esigenza da soddisfare è continuativa o periodica si stipula la somministrazione, prototipo dei contratti di durata non altrimenti regolati. Infatti, la causa di durata annoda le singole coppie di prestazioni, ciascuna delle quali può essere considerata singolarmente. Non sono tuttavia consentiti rapporti perpetui e, per questo, il legislatore disciplina il recesso. La posizione del somministrante ha particolare risalto, anche se non mancano norme a tutela del somministrato, specie se consumatore. Talora la somministrazione è accompagnata dalla clausola di esclusiva, che può essere a favore di una sola parte o reciproca. I contratti di durata trovano infine posto nella disciplina sulla crisi d’impresa. Il volume, corredato da un’ampia ed aggiornatissima documentazione, è arricchito da alcuni contributi multimediali realizzati dall’autore. L’attenzione ai principali provvedimenti anti-contagio da COVID-19, tra cui i recenti decreti-legge 118/2021 e 152/2021, concorre a creare un valido strumento teorico ed operativo.
Il lavoro analizza gli articoli del codice civile che riguardano il lavoro autonomo, ovvero dall’articolo 2222 al 2238. Si tratta del lavoro autonomo e delle differenze, in tema di inquadramento della tipologia, con il lavoro subordinato di cui all’articolo 2094 c.c. Vengono analizzate le varie tipologie di lavoro anche con riferimento al nuovo lavoro agile di cui alla legge n. 81/2017, con particolare riferimento alla vasta e corposa casistica giurisprudenziale sul tema. Attenzione è stata rivolta anche all’opere intellettuale ed al credito del professionista, con riferimento al tema delle responsabilità connesse.
La genialità individuale o collettiva dei soggetti, esternata, per passione o per lavoro, merita una sensibile protezione giuridica. L’opera offre una panoramica generale sulla creatività e sui limiti.
L’interesse degli operatori giuridici ed economici verso il mondo del Terzo Settore è in rapida crescita, tanto da aver reso necessario un costante aggiornamento normativo culminato nella recente approvazione di un vero e proprio Codice del Terzo Settore (D.lgs. n. 117/2017). Le tematiche legate al settore no profit mantengono tuttavia come punto di riferimento la normativa codicistica in quanto è solo questa che pone le basi giuridiche utili a comprendere i meccanismi base che regolano la vita di tali enti. L’opera si propone di approfondire le tematiche e i principi stabiliti dal Codice Civile, pur riservando uno sguardo trasversale alle disposizioni, più o meno recenti, che stanno ...
- La presente opera aggiorna ed integra la prima edizione del commentario al Codice Civile, micro manuali, collana Cendon Book, pubblicato nel settembre 2018 in seguito all’entrata in vigore del D.Lgs. n. 149/2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 17 ottobre 2022, in attuazione della L. 26 novembre 2021, n. 206 che ha delegato al Governo la riforma del processo civile. Mediante l’analisi e la lettura di oltre 120 sentenze di merito e di legittimità con il presente lavoro si intende fornire un manuale pratico e di facile lettura che sia diretto non solo agli operatori del diritto, ma a tutti coloro interessati ad approfondire la conoscenza degli strumenti predisposti dal nostro ordinamento per la tutela delle persone deboli e fragili.
L’opera tratta del sequestro conservativo, illustrando campi e problematiche di applicazione e comparazioni con altri istituti conservativi e cautelari, evidenziando criticità e soluzioni offerte sia dalla dottrina che dalla giurisprudenza.
La necessità di delegare le decisioni aziendali e l’operatività dell’impresa portano l’imprenditore ad avvalersi degli institori, dei procuratori commerciali e dei commessi. La tenuta e la conservazione delle scritture contabili e giuridiche servono tra l’altro a dimostrare il non superamento dei parametri di fallibilità. Il piccolo imprenditore [detto anche sottosoglia], all’esito della composizione negoziata della crisi d’impresa, può accedere alle procedure per sovraindebitamento, riformate nel dicembre 2020. Altrettanto possono fare i soci illimitatamente responsabili della società di persone relativamente ai rapporti con i loro creditori particolari. Il volume, corredato da un’ampia ed aggiornatissima documentazione, è arricchito da alcuni contributi multimediali dell’autore. L’opera, in conclusione, è un importante strumento operativo anche grazie all’attenzione ai più recenti provvedimenti sulla gestione dell’impresa e sulla sua crisi.
Una delle prime cose da fare – e che si dovrebbe insegnare a fare – è quella di non dedicarsi direttamente allo studio delle sentenze. Non a caso i miei Maestri insegnavano a dedicare il primo approccio alla materia partendo dalle basi, ossia dal ricostruire l’istituto giuridico. Una volta guadagnato uno sguardo d’insieme, si può cominciare – prudentemente – a dedicarsi alla giurisprudenza (questo è quanto mi hanno insegnato, e che penso sia la chiave che fa la differenza). In altre parole, la giurisprudenza deve essere prima contestualizzata, e poi eventualmente valutata – o criticata: fase che lasciamo a chi può permettersi di farlo. Non è saggio risolvere problemi partendo dai dettagli. Questo commentario non è un prontuario di giurisprudenza – ormai per questa esigenza ci sono le banche dati – né ha l’ambizione di essere un manuale puro. Il proposito è stato quello di renderlo uno strumento che consenta di avere lo sguardo d’insieme di cui dicevo prima, contestualizzando la giurisprudenza e anche la dottrina, così aiutando – si spera – la faticosa attività giornaliera del giurista.
L’associazione in partecipazione acquista una specifica disciplina, distinta dall’ambito societario e genericamente associativo, solo con il Codice civile del 1942. L’uso dell’associazione in partecipazione è drasticamente diminuito dopo che le modifiche dovute al Jobs Act hanno vietato l’apporto d’opera delle persone fisiche. Tuttavia, ciò non toglie importanza all’associazione in partecipazione come strumento per la collaborazione tra le imprese. Esiste pure la cointeressenza, che la tesi preferita ritiene autonoma dall’associazione in partecipazione.