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La Repubblica e la Repubblica delle lettere del secondo dopoguerra hanno come minimo comun denominatore l’antifascismo. Questo legittimo impegno civile e letterario ha dato vita a una cultura che ha saputo esprimere momenti e pagine indimenticabili, che anche gli autori di questo librino hanno letto e studiato. Nella seconda metà del Novecento, non scompaiono tuttavia le ‘narrazioni di destra’. Qui, se ne sono selezionate sei, in circa 35 anni di vita repubblicana, tra 1953 e 1986, a partire da sei ‘solisti’ che rivendicano, secondo modalità differenti, un’adesione al fascismo. Certo, da Rimanelli a Mazzantini, passando per Berto, Zangrandi, Virgili e Salierno, la ‘narrazione...
Il libro si struttura in 18 micro-saggi narrativi (Introduzione compresa) che percorrono tutta l’opera di Mario Rigoni Stern (1921-2008), spesso confinato in celebrazioni relative alla guerra e alla natura (e caccia via via sottaciuta) e mai del tutto ricordato come un vero scrittore, capace di parlare a più generazioni, nutrendole di una memoria che sa tanto di pappa reale: da qui l’idea di scriverne a due, cioè a partire, anche e soprattutto, da due generazioni diverse (1966 e 1988), muovendo da Il sergente nella neve (1953) e approdando, almeno, a Stagioni (2006), ma senza dimenticare la traccia lasciata da volumi diversi, da Il magico «kolobok» e altri scritti (1989) al postumo Il coraggio di dire no (2013).
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. ODIO OSTENTAZIONE, IMPOSIZIONE E MENZOGNA. Nella vita di ognuno due cose sono certe: la vita e la morte. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Gli animali, da sé, per indole emulano ed imitano, imparando atteggiamenti e comportamenti dei propri simili. Senonché sono proprio i simili, a difesa del gruppo, a inculcare nella mente altrui il principio di omologazione e conformazione. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Tu esisti se la tv ti considera. I Fatti son fatti oggettiv...
Savitzkaya ou la nouba originelle, de Laurent Demoulin. En 1991, soit il y a trente ans, paraissait La Folie originelle, texte inclassable d’un écrivain belge tout à fait singulier: Eugène Savitzkaya (1952). Il ne s’agit certes pas du livre le plus célèbre de l’auteur de Marin mon coeur (1992), mais le titre de l’ouvrage en question pourrait surplomber toute son oeuvre. Celle-ci est composée de romans, de poèmes, de pièces de théâtre, d’écrits inspirés par des images (tableaux ou photographie) qui sont à la fois sauvage et apaisés, sages et fous. L’ensemble peut se lire comme un hymne à la liberté, à l’enfance éternelle, au désir, à la rencontre de l’Autre, au mariage des contraires, à l’abolition des frontières. Savitzkaya, un auteur belge qui fait de la culture une fête!
«Italiani dall'esilio». Serie patrocinata da Paolo Marzotto e diretta da Renato Camurri Giuseppe Antonio Borgese è una delle figure più controverse della storia intellettuale italiana del Novecento. Protagonista ed escluso, celebre ma ignoto, legato ai personaggi più in vista del suo tempo – Papini e Prezzolini, Pirandello e Tozzi, Mussolini e Croce, Salvemini e Toscanini, Mann e Broch –, letterato, scrittore, filosofo, politicamente engagé, è ancora oggi difficile da inquadrare in una categoria critica. Attivo a Firenze nel fermento delle riviste, caporedattore de «Il Mattino», corrispondente dall’estero per «La Stampa» e il «Corriere della Sera», delegato in missioni dip...
Tempi strani, quelli che stiamo vivendo: un rapper spagnolo finisce in carcere per le sue rime, la stessa sorte tocca agli artisti russi e nel mondo angloamericano nuove leve e musicisti affermati prendono posizione su Trump e Brexit. Insomma, in altri paesi gli artisti si espongono e lo fanno con album, canzoni, interviste, concerti o partecipando a iniziative di vario genere, qui in Italia numerosi articoli sottolineano il letargo della canzone politica. Al contempo testate estere quali il «New York Times» raccontano di come i rapper, afroitaliani e non, stiano fronteggiando il clima xenofobo che attraversa la penisola. I dibattiti sulla presunta italianità delle canzoni in radio e di q...
Gli Arcade Fire sono uno dei pochi gruppi indie riuscito nell’intento di squarciare il velo del mainstream con una manciata di album osannati dalla critica e una potenza live che li ha caratterizzati sin dagli esordi. Se FUNERAL e NEON BIBLE hanno attirato l’attenzione della stampa e di personaggi del calibro di David Bowie, Lou Reed e David Byrne, THE SUBURBS, grazie anche alla vittoria ai Grammy del 2011, ha segnato una vera e propria esplosione in termini di fama che non ha scalfito l’integrità artistica della band. Per questo collettivo di musicisti così eterogeneo e imprevedibile ogni nuovo album è una sfida a migliorarsi, un tentativo di fondere nuove sonorità alla propria ...
Nel 1992, dopo più di settanta artisti e quasi trecento dischi pubblicati, la Factory Records dichiarava bancarotta. I suoi quattordici anni di vita, caratterizzati dalla gestione passionale ed economicamente scellerata dei suoi soci, hanno scandito una storia in cui convivono gli estremi dell’esperienza umana: il fallimento, l’estasi, la morte, l’edonismo. I suoi album hanno fatto storia, le sue grafiche sono finite nei musei e in passerella; è riuscita a trasformare una cupa città industriale dell’Inghilterra settentrionale in un florido centro culturale che aveva il suo cuore nel club Haçienda. Un glorioso fallimento racconta l’epopea e i protagonisti della Factory spulciand...
Grotesque provides an invaluable and accessible guide to the use (and abuse) of this complex literary term. Justin D. Edwards and Rune Graulund explore the influence of the grotesque on cultural forms throughout history, with particular focus on its representation in literature, visual art and film. The book: presents a history of the literary grotesque from Classical writing to the present examines theoretical debates around the term in their historical and cultural contexts introduce readers to key writers and artists of the grotesque, from Homer to Rabelais, Shakespeare, Carson McCullers and David Cronenberg analyses key terms such as disharmony, deformed and distorted bodies, misfits and freaks explores the grotesque in relation to queer theory, post-colonialism and the carnivalesque. Grotesque presents readers with an original and distinctive overview of this vital genre and is an essential guide for students of literature, art history and film studies.