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La confederazione italiana
Da quando Giacomo Leopardi le dedicò il Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani, la “natura” di questo popolo senza patria e senza nazione si è rivelata come un nodo di problemi irresolubili, un groviglio inestricabile. L’Italia è ormai per definizione un paese “diverso” (anormale) e questa diversità è accettata e subita come un destino, o al più affrontata con amputazioni o metamorfosi (federalismo, secessioni, rivoluzioni), tanto che divenne ricorrente il sogno di “fare” gli italiani che non ci sono, o che come sono non sono abbastanza identificabili da essere una nazione.Geminello Alvi, a conclusione di un bizzarro viaggio attraverso la Russia post...
Il capitalismo
Capitolo conclusivo della trilogia iniziata con Le seduzioni economiche di Faust e Il Secolo Americano, il libro prende le mosse dalla crisi del 2008 e dall'ambigua posizione dell’economia cinese per tracciare le vicende delle varie spiegazioni e restituzioni del capitalismo, gli errori e gli abbagli, e giungere a una descrizione opposta a quella marxista. Con l’autonomia di giudizio e la libertà d’intelletto che lo contraddistinguono, Geminello Alvi si cimenta nell’impresa di una nuova definizione del capitalismo. Dopo averci mostrato perché il Novecento è stato «il secolo americano» e averne messo a nudo i tratti della storia segreta, Alvi ci guida attraverso la lettura di un percorso storico che sembra, inevitabilmente, condurci verso «l’ideale cinese». E spiega perché il dono debba tornare a essere elemento centrale della vita economica.
Io Virgilio
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La necessità degli apocalittici
«Quella dell’Apocalisse è realtà che sovverte tempo e spazio. Incarna un esperimento travolgente, come l’ebbe nella ricerca di uno spazio non euclideo Pavel Florenskij o anche quel Guido De Giorgio che invertì il tempo». Da anni studioso del testo più enigmatico delle Scritture, Geminello Alvi lascia che siano gli «apocalittici» e le loro esistenze, ancora prima delle loro idee, a interpretarne gli arcani, su cui – a partire dal mistero del suo autore e della sua lingua – esistono intere biblioteche. Con un procedere evocativo e musicale, intraprende un potente viaggio nella condizione umana che prende le mosse dal rinascere della gnosi cristiana tra Otto e Novecento, bacino ...
Roberto Floreani
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Marxism and Historiography
Eminent Italian historian Giovanni Levi once notably remarked that “no one is a Marxist anymore,” pointing to a paradox in Italian cultural history. While what is called "Marxism" was supposedly hegemonic over Italian culture, and especially history writing, for decades in the postwar period, it then seems to have suddenly disappeared. This study questions such a vision of a monolithic and hegemonic Marxism. It starts from the most effective anecdote to all ideologising narratives—that is, research into the texts themselves. It sees the Marxist historiography of the post-1945 period as a "history in the making," in which references to Marxian theory were a fundamental factor driving historiographical innovation. This allows the book to bring to light a highly original experience in the development of historiography, based on the long Italian tradition of reflection on historical knowledge.
New York
"New York is a city you must behold not only with your eyes but also with your heart" Stefano Lucchini The idea for this book was sparked two years ago when the author bought a curious photo album. The film contained fleeting snapshots of a New Yo
New York
A beautiful collection of previously unknown photographs of New York.
Higher Education and Local Economic Development
It is an intellectual necessity for universities to be open to participation by scholars and students all over the world; despite this, their sources of funding are almost entirely domestic and primarily governmental. The downloading of universities from national to regional government means that funding is increasingly even regional or local. Policy makers, firms and students, who are increasingly funding universities, are not interested in the development of academic knowledge: they demand teaching, research and services that are useful for local economic development and employability. As a consequence there is a divergence between the aspirations of universities and their stakeholders' needs. Establishing beneficial relations between universities and their stakeholders is vital for the survival of European districts and clusters of SMEs. The research highlights how critical the dilemma is and suggests a theoretical framework for resolving it, through the introduction of a new model of governance for universities and a new concept of knowledge.
