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La dépression est-elle une vraie maladie ? Y a-t-il vraiment un gouffre entre déprime et dépression ? La dépression est-elle causée par un déséquilibre chimique ? Par un mauvais héritage génétique ? La dépression frappe-t-elle réellement au hasard ? Que peut la volonté contre la dépression ? En cas de dépression, y a-t-il un coupable ? Un responsable ? Les idées noires sont-elles un des symptômes de la dépression, ou l'une de ses causes ? Faut-il faire confiance aux médecins pour soigner nos états d'âme ? En se fondant sur la logique et le bon sens, ainsi que de nombreuses recherches, Lucia Canovi, qui connut elle-même la dépression, apporte des réponses inédites et ...
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Il prete, i venditori ambulanti, qualche emigrato nelle città che tornava per le vacanze erano gli unici canali attraverso cui la nuova lingua arrivava a noi bambini dei piccoli paesi di campagna. Insieme alla radio che, in quel periodo, ogni famiglia aveva provveduto ad inserire tra i pochi arredi delle cucine. Era stato tutto uno squarciare di pareti (far dei buchi nei muri a sasso delle case vecchie implicava provocare voragini…) per infilarci delle mensole su cui poggiare la radio, anzi: l’ “aradio”, sostantivo maschile che iniziava per vocale. Così, l’”aradio” andava a fare compagnia all’asse attaccata sopra al lavandino a cui erano appesi i secchi dell’acqua potabile, alla stufa dal piano con i cerchi di ghisa (la cucina economica smaltata di bianco, con quella scritta illeggibile in tedesco che era la marca), alla panca di legno.