You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
The 2006 World Cup final between Italy and France was a down-and-dirty game, marred by French superstar Zidane's head-butting of Italian defender Materazzi. But viewers were also exposed to the poetry, force, and excellence of the Italian game; as operatic as Verdi and as cunning as Machiavelli, it seemed to open a window into the Italian soul. John Foot's epic history shows what makes Italian soccer so unique. Mixing serious analysis and comic storytelling, Foot describes its humble origins in northern Italy in the 1890s to its present day incarnation where soccer is the national civic religion. A story that is reminiscent of Gangs of New York and A Clockwork Orange, Foot shows how the Ital...
In the wake of the collapse of the Soviet Union and its Communist satellites, the Italian Communist Party began a heated two-year struggle over an identity and future. David I. Kertzer tells the riveting story of how Italy's second largest political party transformed itself into the new Democratic Party of the Left.
La Juventus è un simbolo nazionale: è la squadra più amata dagli italiani, ma anche la più odiata. Il disprezzo, l’antipatia e l’ostilità di cui è da sempre stata oggetto non hanno eguali nella storia dello sport italiano. L’antijuventinismo è un fenomeno culturale assai complesso e articolato, che si incrocia con la storia e l’evoluzione del calcio italiano e quindi dell’intero Paese. Le polemiche sul potere economico e politico della ‘Vecchia Signora’ si configurano come la proiezione calcistica di sentimenti profondamente radicati come il rifiuto per l’autorità, la dietrologia, il sospetto per le istituzioni, la demagogia, il populismo. Ricorrendo a una rigorosa analisi storica, il volume racconta una vicenda collettiva e popolare che va ben oltre il calcio giocato.
Ogni epoca, ogni fase del calcio, quasi ogni partita hanno risposte diverse perché il calcio è tutto fuorché un gioco esatto. Si muove sotto la spinta di sentimenti e soprattutto di idee. L'autore ha pensato che un modo nuovo di raccontare il calcio fosse raccontare la storia di queste idee, capire come sono nati e che conseguenze hanno avuto sul campo quei piccoli colpi di genio che di volta in volta hanno cambiato il gioco e l'hanno avvicinato a una scienza. Dal sistema di Chapman alle grandi innovazioni di Viani, Rocco ed Herrera, dal calcio olandese contrapposto a quello all'italiana, all'arrivo della tecnologia con le sue macchine e le preparazioni personalizzate, fino alla rivoluzione di Sacchi e al calcio multietnico di oggi. Mario Sconcerti guida il lettore attraverso un viaggio nelle idee di un secolo, raccontando l'evoluzione del calcio e di come sia riuscito a diventare il gioco di tutto il mondo.
Il ventennio fascista è alle spalle, è nata la Repubblica, ma non tutte le questioni sono risolte e il Paese è tutto da ricostruire. Anche il calcio torna a essere protagonista: a differenza degli altri Paesi dell’Asse, l’Italia viene riaccreditata nel consesso della FIFA e partecipa senza grande fortuna ai Mondiali del 1950, i primi senza Vittorio Pozzo. Gli anni Sessanta iniziano male, con la disfatta in Cile e la vergognosa sconfitta nei Mondiali del ’66 contro la Corea del Nord. A eccezione della Nazionale, si assiste a una crescita importante del calcio italiano: a dominare l’Europa e il mondo sono il Milan di Nereo Rocco e l’Inter di Helenio Herrera, che conquistano Coppe dei Campioni e Coppe intercontinentali. Con l’arrivo di Ferruccio Valcareggi alla guida della Nazionale gli Azzurri conquistano nel 1968 il Titolo Europeo. Gli anni Ottanta si aprono con la conquista del terzo Titolo mondiale di Spagna nel 1982. È il Mondiale di Enzo Bearzot, Paolo Rossi, Marco Tardelli, e altri grandi campioni.
None
Il volume documenta gli autori e le opere delle collezioni di architettura che sono frutto di concorsi, committenze e dei diversi progetti culturali prodotti dal MAXXI Architettura dal 2001 al 2017. L’edizione aggiornata e integrata, in formato digitale, rende conto anche delle oltre venti acquisizioni che hanno arricchito tra il 2015 e il 2017 il patrimonio museale. Il Catalogo è al tempo stesso un agile strumento di riferimento per studiosi e ricercatori, ma anche una sintesi densa e significativa della produzione architettonica contemporanea che il museo mette a disposizione del pubblico per rafforzare l'intrinseco rapporto tra collezioni, ricerca e mostre che è l'aspetto fondamentale della sua identità. I materiali relativi agli 85 autori in collezione raccolti in questi anni sono lo specchio fedele di un’attività su più fronti – dalla conservazione all'esposizione, dalla ricerca alla comunicazione, dalla produzione alla documentazione – condotta con un unico fine: realizzare il primo museo italiano di architettura.