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ALDO CAPITINI (1899-1968), il filosofo italiano della nonviolenza ed un a delle più significative voci europe e della cultura della pace, figura di spicco dell’antifascismo liberalsocialista, promo tore nell’Italia repubblicana di vaste esperienze di democrazia diretta e “dal basso”, intellettuale ritenuto da molti un maestro di vita civile e di laicità (apertura), oggi può essere considerato anche un classico del la pedagogia italiana. Quest o suo primo importante scritto pedagogico raccoglie i temi maggiori della riflessione capitiniana , ancora oggi di sconcertante attualità.
Pretendere il cambiamento attraverso l’eliminazione dei limiti si rivela infatti non solo illusorio, ma anche un viatico per una vita infelice: le persone non diventano come vorremmo che fossero, ma possono diventare il meglio di ciò che sono. Vale per gli altri, vale per noi stessi. Vorremmo avere una speciale gomma per cancellare magicamente i “difetti”, immersi come siamo in un contesto in cui essere “perfetti” e rispondere alle aspettative altrui sono le chiavi del successo nel lavoro e nella vita. Alessandro Chelo sovverte questa idea: la ricerca della perfezione non indica la via per il miglioramento e per la realizzazione personale e professionale; al contrario, gli individui esprimono il meglio di sé dando luce alle proprie ombre. È infatti nei limiti, nei tratti apparentemente problematici, che emergono la bellezza e la forza delle persone, i loro talenti nascosti. Tutto sta nel saperli riconoscere e valorizzare.
Chi è stato Mohandas K. Gandhi, il mite rivoluzionario in dhoti che, da avvocatucolo impacciato a Calcutta, divenne eroe in Sudafrica, profeta della nonviolenza e padre della nazione indiana, guida unica e incontrastata dell’India? Cosa rende originale e attuale il suo messaggio di pace, che in tutto il mondo continua a ispirare il pensiero e l'azione di un numero enorme di individui e organizzazioni nonviolente? Com’è stato possibile per un piccolo e umile “idealista pratico” organizzare il movimento di disobbedienza civile più grande e spettacolare nella storia del mondo? Il XX secolo ha visto protagoniste due figure antitetiche che hanno segnato il corso del tratto conclusivo d...
L’Assoluto è quindi il fondo che attingiamo – almeno come aspirazione, come fine cui tendere – approfondendo la nostra esperienza e il linguaggio che essa ci ha donato per coglierlo. Tale linguaggio, cui è sottesa una modalità, una esperienza storica concreta, certamente esige maturazione, evoluzione, crescita, superamenti e purificazioni, ma non può essere eluso. Il “prossimo” di cui parlano i Vangeli è anche il mondo – storico, geografico, di civiltà – che viviamo, e se non amiamo ciò che vediamo, come ameremo Dio che non vediamo? E tuttavia non dobbiamo mai innamorarci, meglio, infatuarci, delle forme che il mistero, anche quello cristiano, esprimono, ma attingerne e ...
Curiosando nelle filosofie orientali, approfondendo la nostra radice cristiana e lavorando con tante persone del mondo aziendale come formatore, ho pensato di dare una risposta ad uno dei temi più importanti della nostra evoluzione di oggi: l’autorganizzazione. (Giuseppe Florio)
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Siamo in un periodo di transizione e come tale è pronta l’apertura al Nuovo. L’analisi di un Nuovo Paradigma di sostenibilità e solidarietà quale necessità auspicabile per garantire all’uomo la sopravvivenza.