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This book brings together dance and visual arts scholars to investigate the key methodological and theoretical issues concerning reenactment. Along with becoming an effective and widespread contemporary artistic strategy, reenactment is taking shape as a new anti-positivist approach to the history of dance and art, undermining the notion of linear time and suggesting new temporal encounters between past, present, and future. As such, reenactment has contributed to a move towards different forms of historical thinking and understanding that embrace cultural studies – especially intertwining gender, postcolonial, and environmental issues – in the redefinition of knowledge, historical disco...
While Ibsen's plays were seldom performed in Romania in the first half of the 20th century, historical sources highlight his strong impact on the national theatre practice. To address this contradiction, Gianina Druta approaches the reception of Ibsen in the Romanian theatre in the period 1894-1947, combining Digital Humanities and theatre historiography. This investigation of the European theatre culture and the way in which the foreign acting and staging traditions influenced the Romanian Ibsenites provides new insights into mechanisms of aesthetic transmission. Thus, this study presents a European theatre landscape whose unpredictability and uniqueness cannot be confined to essentialist interpretations.
Performing Memory Through Dance. Anthropological Perspectives Dossier edited by Susanne Franco and Franca Tamisari Introduction Susanne Franco, Franca Tamisari An autoethnographic spiral: dancing "showerhead" Elizabeth Waterhouse Dancing with and for others in the field and postcolonial encounter Franca Tamisari Performing Salome in the Pacific. Three works by Yuki Kihara Susanne Franco Afterword Ann R. David Saggi "Voi non mi conoscete, ci scommetto!" Giro a vuoto (1960) di Laura Betti, tra cabaret letterario e riforma della canzone Benedetta Zucconi Artisanal inventiveness. The dynamics of rewriting in the plays of northern Italian puppeteers (19th-20th century) Francesca Di Fazio The sound and visual dramaturgy of Romeo Castellucci Carlo Fanelli The City as a Score: Dialoguing with the Ex-Ghetto Ebraico of Bologna through Museum Research and Choreographic Practice Silvia Garzarella, Sarah Minisohn L' Orfeo di Trisha Brown: il mito tra danza pura ed eloquenza mimica Aline Nari Re-enactment e Bildung: il caso etico de La reprise di Milo Rau Andrea Vecchia
L'opéra italien n'a cessé de s'enrichir au contact de la littérature française. Les échanges entre ces deux genres se caractérisent par le double jeu de proximité et de distance qui existe entre eux. La recherche en dramaturgie musicale éclaire les questions auxquelles sont confrontés traducteurs, librettistes et compositeurs dans leur travail de réécriture pour la scène lyrique italienne.
Reveals a rich cinematic history, discussing Hamlet films from Africa, Asia, Europe, Latin America and the Middle East.
Bollato spesso dalla nuova critica teatrale come passatista e nostalgico, «Il Dramma» (periodico fondato nel 1925 da Pitigrilli insieme a Lucio Ridenti, che ne fu il vero animatore e il direttore fino al 1973) e il suo archivio, prodotto in decenni di lavoro redazionale "sul campo", costituiscono oggi una vera e propria riscoperta storica, offrendosi come uno strumento imprescindibile per chiunque voglia penetrare la cultura teatrale del nostro Paese. Esso risente fortemente della poliedrica personalità di Ridenti, già attore, fotografo, consigliere d'eleganza (e dandy egli stesso), giornalista, editorialista, intenditore d'arte. Il convegno di studi "Il laboratorio di Lucio Ridenti. Cultura teatrale e mondo dell'arte in Italia attraverso «Il Dramma» (1925-1973)", di cui vengono pubblicati in questo volume gli Atti, rappresenta la prima iniziativa di esplorazione sistematica e organica del Fondo Lucio Ridenti, avvalendosi di competenze e sguardi incrociati, nel solco di quel laboratorio di sapere, mestiere e passione che è stato appunto «Il Dramma».
Armando Petrini approfondisce in questo volume la biografia artistica di due fra gli attori più significativi della seconda metà dell'Ottocento, Giovanni Emanuel (1847-1902) e Giacinta Pezzana (1841-1919). Si tratta di interpreti in bilico fra realismo e naturalismo, dalla recitazione intensa e coinvolgente, spesso spiazzante, artefici di rappresentazioni memorabili, dalla Teresa Raquin di Giacinta Pezzana all'Amleto di Emanuel. Il libro ricostruisce l'evoluzione dei rispettivi percorsi artistici, discutendone gli snodi più importanti sulla scorta di un'ampia e inedita documentazione anche alla luce del contesto culturale più complessivo di fine Ottocento.
Salvatore Vendittelli collabora con Carmelo Bene nei primi di attività dell'attore e regista pugliese, fra il 1961 e il 1971. Un periodo cruciale dell'attività di Bene, ancora oggi poco indagato, che attraverso questo libro possiamo conoscere e comprendere meglio nei suoi diversi aspetti. Le parole appassionate di Vendittelli inoltrano il lettore nello straordinario e magmatico laboratorio teatrale di Bene, evidenziando gli snodi principali del suo lavorio artistico, nonché i picchi della sua meravigliosa arte grottesca. Contemporaneamente, vengono anche affrontati e discussi i nervi scoperti di una proposta teatrale la cui "scandalosa grandezza" non è priva di contraddizioni.
Il convegno La grande trasformazione. Il teatro italiano fra il 1914 e il 1924, di cui qui pubblichiamo gli atti, ha inteso indagare l'evoluzione della scena italiana durante gli anni del primo conflitto mondiale a cento anni dalla sua conclusione. L'attenzione si è concentrata non solo sul periodo che ha preceduto l'avvio delle ostilità, ma anche, e per certi versi soprattutto, sulle eredità degli anni successivi. Di qui la periodizzazione indicata nel titolo, che può forse apparire sorprendente a un primo sguardo. Eppure è in questo decennio, segnato fra l'altro da violente e profonde trasformazioni politico sociali – dalla Grande Guerra appunto, agli echi della Rivoluzione d'Ottobre, all'avvento del Fascismo – che il teatro comincia, da un lato, a mostrare le crepe che si stanno aprendo dal punto di vista della sua eredità ottocentesca e dall'altro lato a evidenziare alcuni primi elementi di discontinuità. Il convegno ha approfondito questi temi sia osservandoli analiticamente sia intrecciandoli fra loro, entrando nel vivo di un tempo teatrale di estremo interesse, di cui non erano stati forse ancora esplorati a fondo i gangli principali.
Rivista semestrale di studi sulla vita e le forme del teatro. Articoli di A. Pizzo, M.P. Pagani, M. Romanska, T. Granata, P. Ottoboni, B. Sicca, G. Goria, M. Lenzi, C. D’Angelo, G. Randone, V. Di Vita, A. Petrini.