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Early in World War II, thousands of refugees traveled from France to Vichy-controlled Martinique, en route to safer shores in North, Central, and South America. While awaiting transfer, the exiles formed influential ties--with one another and with local black dissidents. As Eric T. Jennings shows, what began as expulsion became a kind of rescue.
City Hall proclaimed 2006 the Year of Creativity. ‘Live With Culture’ banners flap over the city. And across the city, donors are ponying up millions for the ROM and the AGO. Culture’s never had it so good. Right? The State of the Arts explores the Toronto arts scene from every angle, applauding, assailing and arguing about art in our fair burg. The essays consider the big-ticket and the ticket-free, from the Opera House and the CNE to the subconscious art of graffiti eradication and underground hip-hop. In between, you'll find considerations art in the suburbs, how business uses art to sell condos, questions of infrastructure, an examination of Toronto on film and a history of micro p...
Umberto Terracini può a buon diritto essere considerato uno dei personaggi più significativi della vicenda politica del Novecento italiano, del quale ha attraversato molti dei momenti più importanti. Per la prima volta, un libro ne ricostruisce per intero la biografia: dagli anni formativi dell’adesione al socialismo alla fondazione dell’«Ordine Nuovo» con Gramsci, Togliatti e Tasca, poi la scissione di Livorno, vissuta da protagonista, e la militanza nel Partito comunista, del quale fu subito un dirigente di spicco. Passato attraverso il carcere, il confino, il doloroso allontanamento dal partito, la guerra e la Resistenza, fino ad approdare alla carica di presidente dell’Assembl...
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Il libro è uno spaccato di vita in una città di provincia del Nord Italia, raccontato da un militante che ha attraversato gli anni di piombo e la caduta delle ideologie. I ricordi delle prime esperienze da ragazzo e poi l’impegno dell’età adulta, testimoniano come non abbia mai esitato a mettersi in gioco per gli ideali in cui credeva. E a dargli la forza di andare avanti, la consapevolezza di agire dalla parte giusta.
Editoriale A Gaza, l'umanità diventa dis-umanità, Angelo d'Orsi Tra storia e politica Ana Pauker, una comunista romena tra stalinismo e eterodossia, Leonardo Masone Lessico Lo sciopero come valore in sé. Appunti sul sindacalismo rivoluzionario in Italia, Alberto Drera Lavori in corso Riforma al femminile. Donne anabattiste nel Cinquecento veneto, Alessandra Celati Freud, la psicoanalisi e la guerra. Dalle nevrosi di guerra alla spettacolarizzazione dei conflitti, Piergiorgio Bianchi Dal volto di Dio alle opere dell'uomo. L'arte e l'educazione del popolo nelle avanguardie russe, Raffaele Tumino In rete Uno straordinario testimone critico del nostro tempo. L'Archivio Gianni Minà, Marina Pe...
Georges Lavau definì la comparazione tra il Partito Comunista Italiano e il Partito Comunista Francese «un esercizio classico». Le analogie tra i due maggiori partiti comunisti di Occidente sono infatti tante e tali da far nascere quasi in maniera spontanea la tentazione di ripercorrerne la parabola storica in parallelo. Soprattutto alla ricerca di differenze, come hanno fatto molti studiosi nel passato, ma anche con approcci più complessi capaci di considerare le due vicende come parte di un tutto, il sistema comunista internazionale. La presente ricerca, attraverso un'attenta analisi comparativa, ricostruisce il profilo identitario delle federazioni comuniste del triangolo industriale ...
Gli anni brevi di un partito della sinistra italiana, dal 1964 al 1972: un'esperienza intellettuale e politica vivace e intensa, portatrice di una cultura politica che recepiva le suggestioni di un più vasto movimento intellettuale europeo. Quando si organizzò in partito, raggiunse i 150.000 iscritti. Oscillante fra la volontà di salvaguardare a ogni costo il legame con i comunisti italiani e la tentazione di sfidare il Pci ‘da sinistra', il Psiup coltivò l'idea di poter essere il perno di una rifondazione dello schieramento politico del movimento operaio e sembrò, fra le forze politiche della sinistra italiana, quella che meglio poteva adattarsi alla stagione dei movimenti. Ma era appesantito da un apparato dirigente centrale chiuso e da una struttura elefantiaca, sempre pesantemente condizionata dalla dipendenza economica dall'Urss. Di fronte all'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968 prese così una posizione ambigua che aprì al suo interno una crisi alla fine fatale.
Les bateaux de l'espoir Vichy, les réfugiés et la filière martiniquaise Entre la débâcle de mai-juin 1940 et la fin de l'année 1941, quelque 5 000 hommes, femmes et enfants gagnèrent la Martinique depuis Marseille à bord de cargos, échappant ainsi à l'Europe embrasée. Certains étaient juifs, d'autres républicains espagnols ou socialistes antinazis. Parmi eux, le révolutionnaire Victor Serge, le cinéaste Jacques Rémy ou la romancière Anna Seghers. L'épisode est peu connu, et pourtant cette filière se révéla être une formidable voie de secours. Fort de plus de vingt années de recherches en France, en Allemagne, en République Tchèque, en Amérique du Nord et aux Antille...