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Gathering the contributions of eleven contemporary Italian women thinkers who share a philosophical practice, Contemporary Italian Women Philosophers embraces a general interrelationality, fluidity, and overlapping of concepts for a border-crossing that affects what it means to be subjects that are embodied and participants in the life of their communities, thereby shaping a sense of belonging. Common threads are revealed through the exploration of radically diverse themes (the body, subjectivity, power, freedom, equality, liberation, the emotions, symbolism and metaphors, maternity, reproduction, responsibility, the political, the economic) and approaches (autobiographical styles, personal narratives, rootedness in the everyday, advancement of relationality, empathic responsibility, passions, and commitment to the flourishing of the polis). In their differences, these previously unpublished essays give the reader a glimpse of the fecund and articulated philosophical work of women in the Italian context—a context which has not been and still is not always benign toward women's distinctive originality and creativity.
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Fascicolo 1: Spinoza. La politica e il moderno. Saggi: B. DE GIOVANNI, Spinoza e Hegel. Dialogo sul moderno; M. ADINOLFI, Res quae finitae sunt. Qualche riflessione sui fondamenti antologici dei concetti politici spinoziani; F. PELLECCHIA, Essenza dell’amore nell’Etica di Spinoza; C. RAMOND, Sedizione, ribellione e insubordinazione (seditio, rebellio, contumacia) nella filosofia politica di Spinoza; C. SINI, Dall’etica di Spinoza a Nietzsche: profezie di un’etica futura?. Letture: A. GATTO, Di un’impossibile confessione. Il soggetto cartesiano e la libera creazione delle verità eterne; V. VITIELLO, De Trinitate. In dialogo con Piero Coda. Fascicolo 2: Teologia politica (a cura di ...
Uno 'studio' (nell'accezione pittorico-architettonica del termine) che si presenta come un intenso e promettente tentativo di risposta a una delle questioni che sotterraneamente mobilitano ogni ricerca sul pensiero giuridico-politico di Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716). Ai ripetuti progetti di riordino del corpus del diritto, ai minuziosi piani di organizzazione amministrativa ed economica della realtà politica del tempo o all'instancabile impegno per l'istituzione di Società scientifiche al fine di favorire scoperte e innovazioni tecnologiche in tutti i campi, fa riscontro una malcelata negligenza di Leibniz nella costruzione teorica di un esplicito paradigma di definizione politica ...
La pedagogia ha il compito di offrire a ciascun individuo la capacità di ipotizzare, conoscere e rielaborare mondi possibili in modo da permettere l'incessante ri-costruzione della relazione tra io e mondo, tra dimensione soggettiva e dimensione oggettiva. Rendere possibile questo incessante gioco relazionale significa, per la pedagogia, riconoscere in maniera esplicita la preminenza che in essa ha la dimensione teoretica. Senza questa capacità di astrazione, senza questo 'facciamo finta che' ostinatamente, nonché consapevolmente ribadito, l'uomo non può dar vita a nessuna conoscenza e, tanto meno, ad una relazione educativa.
In una società sempre più cosciente del tramonto del sacro, il Romanticismo si pone come possibile conciliazione poetica di un mondo ferito, sospeso sul vuoto metafisico. La rivoluzione romantica nasce nella cittadina di Jena, dove una comunità di intellettuali e artisti, nati negli anni Settanta del Settecento, sceglie di vivere nella luce di Goethe e di Schiller. L’idealismo estetico di Schelling, la passione esasperata di Kleist, la religione dell’arte di Tieck e Wackenroder, la trasfigurazione poetica del lutto di Novalis sono le pietre miliari di un percorso che promette il superamento di un classicismo di scuola e di un acritico amore della Ragione, rivalutando la contraddizione, la passione, la magia e la vita, in una cornice di mistica riscoperta dell’Assoluto.
I saggi raccolti in questo volume si concentrano sull’enigma del senso, sull’emergere di quella che l’autore chiama “significanza”. All’interno di una concezione ampia e multiforme di estetica, le incisioni rupestri del paleolitico, le “linee d’erranza” dei bambini autistici, lo choc fotografico, il confronto con la psicoanalisi, il nesso tra architettura e comunità, la tensione incarnata nelle forme diventano altrettante occasioni per ripensare l’esperienza del nostro stare al mondo. Esperienza che è essenzialmente corporea e al contempo rimanda al di là del corpo, in un costante movimento capace di perturbare le tradizionali dicotomie del pensiero filosofico: dentro-fuori, soggetto-oggetto, individuo-comunità.
This book addresses how the erosion of traditional forms of political association and legal regulation has given rise to a pluralism of "imperfect communities" constantly exposed to the risk of dissolution. These are niches and micro-worlds that are connected through precarious and ambivalent ties. Such a far-reaching transformation affects at one and the same time both our psychic and social identity. The book argues that this phenomenon is linked to the proliferation of new forms of psychic "disorder" – depression, personality disorder, dissociation – typical of hypermodern societies. However, while these can easily turn into genuine disorders, they can also open onto richer forms of i...
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