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Love, Self-Deceit and Money
"Love drives and gives life to the commerce of mankind." Thus, the sixteen year old Ferdinando Galiani (1728-1787) presented his project to understand the sociable nature of man. This observation, a reflection of his own position on the relation between trade and virtue, hinted at what the mature works of Galiani, one of the most noteworthy economists and wits in eighteenth-century Italy, would eventually yield. In Love, Self-Deceit, and Money, Koen Stapelbroek reconstructs the Early Neapolitan Enlightenment debate on the morality of market societies, a debate that hinged on the preservation of Naples' independent statehood in a global arena of commercial and military competition. Galiani re...
Vico and Naples
Vico and Naples is an intellectual portrait of the Neapolitan philosopher Giambattista Vico (1668–1744) that reveals the politics and motivations of one of Europe’s first scientists of society. According to the commonplaces of the literature on the Neapolitan, Vico was a solitary figure who, at a remove from the political life of his larger community, steeped himself in the recondite debates of classical scholarship to produce his magnum opus, the New Science. Barbara Ann Naddeo shows, however, that at the outset of his career Vico was deeply engaged in the often-tumultuous life of his great city and that his experiences of civic crises shaped his inquiry into the origins and development...
La signoria rurale nell’Italia del tardo medioevo
Studiare gli archivi dei signori rurali del Mezzogiorno d’Italia tra XIV e XV secolo significa cogliere la natura del loro potere, il modo in cui esso si diceva. Il volume, che accoglie le sollecitazioni della storiografia più recente, è fondato sulla repertoriazione di importanti complessi documentari dell’Archivio di Stato di Napoli, fondo Sommaria (Relevi, con i dossier per la successione feudale; Dipendenze, I, Conti erariali dei feudi e Diversi, con registri signorili pervenuti al Fisco per confisca o morte senza eredi). Sono inoltre oggetto di studio i cartulari e le platee calabresi, tipici «libri-archivio» che inglobano repertori più antichi (famiglie Ruffo e Sanseverino), e le pergamene degli Albertini di Nola. La ricchezza informativa dei fondi archivistici e dei registri presi in considerazione consente agli autori di concentrarsi sulla sostanza dei poteri signorili, la tipologia delle scritture prodotte dai signori e per i signori, la loro gestione del patrimonio, le strategie di costruzione della memoria. Saggi di R. Berardi, P. d’Arcangelo, V. Rivera Magos, S. Pollastri, L. Petracca, L. Tufano.
Napoli e Amsterdam : relazioni, negoziazioni e traffici nel XVIII secolo
[Italiano]: Il volume affronta il tema delle relazioni politiche ed economiche tra i Regni di Napoli e Sicilia e la Repubblica delle Province Unite nel XVIII secolo. Punto di partenza dell’indagine è il trattato commerciale che i due Stati conclusero nel 1753. Grazie a fonti di varia natura napoletane e olandesi, si ricostruiscono gli interessi commerciali e politici che entrambi gli Stati posero alla base dell’accordo, restituendo l’importanza del rapporto con le Province Unite nella «politica dei trattati» carolina. Attraverso l’analisi delle relazioni tra un modesto Stato mediterraneo e una Potenza mercantilista del tempo (sebbene in decadenza), ci si è interrogati sulla strat...
Mario Gioffredo
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La capitale dei privilegi
[English]:The book illustrates the reconstruction of the system of granting Neapolitan citizenship during the sixteenth century. In particular, the role played by the ‘Regia Camera della Sommaria’, the highest tax magistrature of the Kingdom of Naples, in the evaluation of requests and in the assignment of the citizenship licenses, which allowed access to the substantial tax and jurisdictional privileges of the capital city. The policy of the Spanish government with respect to these privileges is based on prudence and attention to the political and social balance of a fundamental and complex capital as Naples is. The ‘Sommaria’, however, manages in establishing a system of control an...
Il Sito Reale di Capodimonte
Capodimonte fu il primo palazzo reale dei Borbone di Napoli ma, trascurato a seguito della nascita delle regge di Portici e Caserta, fu costruito molto lentamente, potendo considerarsi terminato solo un secolo dopo la posa della prima pietra (1738). Lunghi anni che videro susseguirsi alla direzione del Sito reale molti architetti, alcuni annoverabili tra le figure più rappresentative della storia dell’architettura e dell’arte a Napoli tra Sette e Ottocento. Il Sito reale nacque in origine come riserva di caccia nei pressi della capitale e luogo di ristoro indispensabile al giovane Carlo di Borbone, che due anni dopo decise di costruirvi anche un palazzo reale. Tale decisione era destinata a modificare gli aspetti territoriali della collina settentrionale napoletana e a condizionare le scelte urbanistiche per la Napoli preunitaria. Questo studio, sulla scorta di un’attenta ricerca documentaria e iconografica, mette in evidenza il complesso sviluppo della reggia e del suo parco, che ancora oggi scontano gli aspetti più controversi del progetto e della sua esecuzione, emersi sin dal primo atto fondativo.
