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Snæfellsjökull is one of Iceland’s most famous volcanoes. It is there that Jules Verne located the entrance to the centre of the earth; it is the abode of a medieval saga hero and the location of one of Halldór Laxness’s novels. Travellers, painters, poets, and film-makers have been drawn to it in equal measure – while at the same time and against all expectations, others seem unfazed: as famous as the mountain is on a national and international stage, local folklore and medieval historiography have amazingly little interest in it. Clearly, Snæfellsjökull is not the same to everyone. This volume presents a survey of the place of Snæfellsjökull in the Icelandic and European imagination. It adapts the paradigm of geocriticism, which shifts the focus of the scholarly investigation from the work of individual authors to the multitude of views that different authors, artists, and practitioners have on a single place. The results of the perambulation of Snæfellsjökull presented here show that both its cultural and literary history, as well as the paradigm of geocriticism, open up broad vistas that amply repay the effort necessary to tackle this mountain.
La lingua è in continua evoluzione e si adatta a realtà e a circostanze sempre nuove come quella dell’attuale pandemia, che ne è la prova più recente. In tutti i momenti di crisi storica e sociale, ciò si verifica infatti in maniera più rapida ed evidente. Fin dall’inizio di una situazione inedita che ha coinvolto il mondo intero quale quella dell’emergenza sanitaria da Covid-19, nella comunicazione di massa si assiste non solo alla creazione di neologismi, ma anche a un nuovo impiego di parole ed espressioni preesistenti, che sono già al centro del dibattito della comunità scientifica linguistica e di quella sociologica. Questa presa di coscienza è stata il punto di partenza per le riflessioni che hanno animato le due giornate del convegno Parole che non c’erano. La lingua e le lingue nel contesto della pandemia, svoltosi in modalità ‘a distanza’, diremo usando un’ulteriore locuzione entrata oramai nel nostro linguaggio quotidiano, il 18 e il 19 marzo 2021, ovvero a circa un anno dallo scoppio della pandemia. DOI: 10.13134/979-12-5977-065-3
Questo volume raccoglie alcuni dei contributi presentati al convegno internazionale "Il mondo scardinato. Dispositivi poietici, dinamiche e rappresentazioni degli stati di eccezionalità", tenutosi a Roma e Zagarolo dal 5 al 7 ottobre 2023. L'obiettivo delle giornate di studio era di indagare le implicazioni sociali, culturali ed etiche della rappresentazione del fatto eccezionale, attraverso la varietà dei discorsi (letterario, filosofico, politico, giornalistico) e delle immagini (arti visive, arti performative, cinema), come pure la loro capacità di scardinare generi e forme tradizionali prospettando modelli innovativi. Si è potuto riflettere, per questo, sulle diverse reazioni dell’uomo di fronte alle avversità del mondo attuale, esplorando la funzione allegorica connessa all’evento straordinario, nonché le specificità ideologiche ed estetiche delle rappresentazioni che ne scaturiscono con tutta la loro forza creatrice e performativa. DOI: 10.13134/979-12-5977-409-5
Sono qui raccolti alcuni degli studi più significativi di Aurelio Principato, finora sparpagliati in periodici o volumi collettanei. Riuniti, essi disegnano tre distinti percorsi di ricerca: parigini, perché elaborati respirando la gioia dei soggiorni francesi e nelle lunghe sedute di studio in rue de Richelieu. La prima sezione riguarda poeti e testi francesi, da Villon ai mistici del primo Seicento. La seconda, due romanzieri del Settecento, Prévost e Laclos. La terza, relativa all’oratoria della Rivoluzione francese e l’immagine che ne hanno elaborato gli scrittori romantici, si pone in modo ancora più marcato sotto il segno della retorica. Alle diverse applicazioni di quest’ultima agli studi letterari, nell’ottica francese del secondo Novecento, sono dedicate le riflessioni che chiudono un volume caratterizzato da una sensibilità costante alla dimensione stilistica e volto all’inquadramento dei testi nel loro contesto storico-culturale. DOI: 10.13134/979-12-5977-069-1
As well as presenting articles on Neo-Latin topics, the annual journal Humanistica Lovaniensia is a major source for critical editions of Neo-Latin texts with translations and commentaries. Please visit www.lup.be for the full table of contents.
Lavori in corso Gaia Gubbini, La ponha d’amor e la cadena: ferite e catene trobadoriche tra Jaufre Rudel, Raimbaut d’Aurenga e Bertrand de Born (p. 781-801) Riccardo Viel, Per l’edizione critica di Alegret: nodi stilistici e intertestuali (p. 803-839) Prospero Trigona, Purgatorio, XI Canto: «Buona Ramogna» (p. 841-859) Paolo Cherchi, Filologia d’autorità (p. 861-888) Andrea Scala, Una variante “evangelica” (p. 889-899) Nadia Cannata Salamone, Il dibattito sulla lingua e la cultura letteraria e artistica del primo Rinascimento romano. Uno studio del ms. Vaticano Reg. lat. 1370 (p. 901-951) Julián Santano Moreno, Etimología de español terco (p. 953-984) Marika Piva, In nota a...
Seelenreisen und Hadesfahrten gehören zu den berühmtesten Themen der antiken Literatur, sind bislang jedoch nicht hinreichend unter philosophischen Fragestellungen untersucht worden. Daher vereinigt dieser Band interdisziplinäre Beiträge internationaler WissenschaftlerInnen zum Thema Seelenreise, Hadesfahrt und Katabasis in der Antike mit Blick auf philosophische Texte und Fragestellungen. Das heuristische Paradigma von Seelenreise und Katabasis ermöglicht in beispielhafter Weise, Charakteristika und Spezifika von Seelenkonzeptionen historischer Gesellschaften hinsichtlich ihrer religiösen, politischen und philosophischen Kontextualisierungen und Funktionalisierungen zu untersuchen. In Anknüpfung an die vorliegende Forschungsliteratur zum Themenfeld Jenseitserfahrung, Seelenwanderung, Katabasis und Ekstasis wollen die Beiträge dieses Bandes nun den Horizont mit Blick auf Seelenreisen und verschiedene philosophische Fragestellungen erweitern. Die auf sorgfältigen Textanalysen basierenden vielen neuen Beobachtungen, die mit diesem Band vorgelegt werden, werden sicherlich den aktuellen Forschungsdiskurs mitprägen.
Das Jahrbuch der Deutschen Schillergesellschaft ist ein literaturwissenschaftliches Periodikum, das vorwiegend Beiträge zur deutschsprachigen Literatur von der Aufklärung bis zur Gegenwart veröffentlicht. Diese Zeitspanne entspricht den Sammelgebieten des Deutschen Literaturarchivs Marbach, das von der Deutschen Schillergesellschaft getragen wird. Arbeiten zu Schiller sind besonders willkommen, bilden aber nur einen Teil des Spektrums.