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The Story-Takers charts new territory in public pedagogy through an exploration of the multiple forms of communal protests against the mafia in Sicily. Writing at the rich juncture of cultural, feminist, and psychoanalytic theories, Paula M. Salvio draws on visual and textual representations including shrines to those murdered by the mafia, photographs, and literary and cinematic narratives, to explore how trauma and mourning inspire solidarity and a quest for justice among educators, activists, artists, and journalists living and working in Italy. Salvio reveals how the anti-mafia movement is being brought out from behind the curtains, with educators leading the charge. She critically analyses six cases of communal acts of anti-mafia solidarity and argues that transitional justice requires radical approaches to pedagogy that are best informed by journalists, educators, and activists working to remember, not only victims of trauma, but those who resist trauma and violence.
How can a book about effective and efficient meetings be life changing? If you spend a considerable part of your life in meetings and they are unsatisfactory or frustrating, that will impact the quality of your time. Every day. Every time. Time is money. Time is limited. Time is the most expensive currency and it can’t be traded. Time is your life passing by. Most of the time meetings are unnecessary or boring. One big issue in current workplaces is that most of the people are not trained to organize successful meetings. Another big issue is that most attendees do not know how to approach a meeting and how to participate to produce a valuable output. Meetings are broken and no one seems to...
Today, mafias operate across the globe, with hundreds of thousands of members and billions of dollars in revenue. From Hong Kong to New York, these vast organizations spread their tentacles into politics, finance and everyday life. Criminologist Federico Varese draws on a lifetime's research to give us access to some of the world's most secretive societies. Mixing reportage with case studies and historical insights, this is the story of mafia as it really is: filled with boredom and drama, death and disaster, ambition and betrayal.
Pickering-Iazzi uses an array of cultural documents from 1990 to the present to examine the myths, values, codes of behaviour, and relationships produced by the Italian mafia through a wide cross-disciplinary lens.
Romanzo degli affetti che temiamo di aver perduto e insieme saggio sulle idee che ci dividono nel XXI secolo, Le cose che ho imparato è anche la confessione, candida e a tratti ironica, dello spaesamento di questa nostra stagione.
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Le teorie cospirazioniste non sono solo un elenco di credenze bizzarre, ma ci rivelano molto sul "nostro Io più segreto". Poche cose sono più seducenti di un'opinione pronta e rassicurante, poco importa se assurda. Come ingegnose stampelle, le credenze complottistiche hanno la funzione di sorreggere il traballante incedere lungo un cammino in cui si incontrano pandemie, guerre, cambiamenti climatici. Complottisti vulnerabili intreccia i temi di bias di ragionamento, autoinganno, processi emotivi di base attingendo ai dati della psicologia cognitiva, clinica e sociale e dell'infant research. L'obiettivo è quello di illustrare la "ricetta perfetta" che alimenta la mentalità cospirazionista...
Il tempio di Apollo a Selinunte ingabbiato per 11 anni dalle impalcature solo perché nessuno le smonta. La meravigliosa campagna veneta di Palladio e del Giorgione "intossicata, sconquassata, rosicchiata, castrata", come dice il poeta Andrea Zanzotto, da un caos di villette, ipermercati e capannoni. I mosaici di Pompei che si sgretolano perché l'ultimo mosaicista è in pensione da un decennio mentre il commissario compra mille bottiglie di vino "pompeiano" da 55 euro l'una e ne spende 103mila per censire 55 cani randagi. La tenuta agricola di Cavour tra le risaie vercellesi cannibalizzata dai teppisti. L'inestimabile villaggio preistorico di Nola affogato nell'acqua perché la pompa non fu...
Per non togliere al lettore il gusto della scoperta, mi limito a anticipare che queste pagine cominciano con un omicidio di mafia e proseguono raccontando i tentativi di un’insegnante sveglia e appassionata di trarne spunto per risvegliare l’attenzione degli alunni sulla camorra e, più in generale, sulle organizzazioni criminali…Con tutte le difficoltà del caso, perché in certi territori la presenza mafiosa è così asfissiante da generare meccanismi di chiusura e di rimozione, oppure può capitare che un insegnante trovi nella sua classe ragazzini che appartengono a famiglie di mafia, abituati sin da piccoli a respirare un certo sistema di “valori” e a ritenere normale ciò che normale non è. Ancora una volta la chiave sta nel saper declinare la cosiddetta “educazione alla legalità” in una più ampia e profonda educazione alla responsabilità… E se è vero che una democrazia cresce solo attraverso coscienze inquiete e alla ricerca, questi insegnanti sono anche i primi contribuenti di un PIL importante quanto trascurato: quello che misura la dignità e la libertà di ciascuno di noi. don Luigi Ciotti