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A Three-Dimensional Theory of Law
What this book intends to do is to study three-dimensionalism (the distinction values-norms-facts) not in what could be called its historical dimension, but in its substantive aspect, as a “form” that, when applied to different legal themes, would add a “material content” to the three-dimensional theory. We can point out, as a study plan, the distinction between “three” perspectives: Those of the legal norm, of the legal order, and the legal relationship. Three-dimensionalism also appears in this work when one analyzes the “three” phases of the life of the law: The formation, the interpretation, and the application; and in the distinction between the “three” characteristics of the legal order: Fullness, coherence, and unity—the theory of legal validity, intended as legitimacy, as validity strictly speaking, or as effectiveness.
Reading Engelhardt
This volume consists of fourteen chapters selected from papers presented at the conference 'Ethics, Medicine and Health Care: An Appraisal of the Thought of H. Tristram Engelhardt, Jr.' along with a response to those chapters by Engelhardt and a Foreword by Laurence B. McCullough. The chapters direct primary attention to various aspects of Engelhardt's philosophy of medicine and bioethics as presented in The Foundations of Bioethics and Bioethics and Secular Humanism: The Search for a Common Morality. Among the topics treated are the economics of health care and the medical profession, the libertarian and communitarian aspects of Engelhardt's thought, the moral status of children, abortion, ...
YARA GAMBIRASIO IL DELITTO DI BREMBATE MASSIMO BOSSETTI OMICIDA NATURALE
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastan...
Il Grande Vecchio
C'è una lunga stagione della storia italiana in cui forze sotterranee e occulte si sono di volta in volta incrociate, sommate o scontrate con le forze visibili della politica, della economia, della società in una guerra segreta tra l'Occidente e il blocco comunista. Una guerra a bassa intensità, non ortodossa, non convenzionale, che però ha provocato tantissime vittime e ha inquinato per sempre la vita della nostra Repubblica. Oggi questa guerra è fnita, ma la verità resta indicibile. E i processi - piazza Fontana, piazza della Loggia, Italicus, Gladio, P2 - si chiudono e si riaprono, senza quasi mai poter accertare in via defnitiva i colpevoli. Due generazioni di magistrati si sono sp...
La trattativa
Dai processi di mafia sono emerse, nel tempo, verità inquietanti con le quali dobbiamo ancora fare i conti. L'esistenza di un patto tra istituzioni e Cosa Nostra è una di queste. Non si tratta di un ricordo, una stortura che riguarda solo P2, Sisde, politici lontani dalle scene: nuovi pentiti e nuovi processi gettano ancora ombre sulla nostra vita politica. Dalle testimonianze di Spatuzza, che ha fornito una diversa ricostruzione della strage di via D'Amelio, all'originale del papello consegnato ai giudici da Massimo Ciancimino insieme ad altre carte del padre, alle implicazioni emerse dal caso Ilardo, fino alle dichiarazioni del generale Mori, ex comandante del Ros, che contesta i collabo...
Il bombarolo
Milano, 17 maggio 1973, via Fatebenefratelli. In Questura si commemora il primo anniversario dell’uccisione del commissario Luigi Calabresi. Al termine della cerimonia, lo scoppio di una bomba a mano provoca quattro morti e cinquantadue feriti. L’attentatore, Gianfranco Bertoli, viene arrestato in flagranza e si dichiara anarchico. Ma è davvero così? Si scoprono presto i suoi legami con l’estrema destra eversiva veneta, la sua oscura permanenza in un kibbutz israeliano e il misterioso passaggio a Marsiglia prima di arrivare a Milano. Prima ancora, Bertoli era stato informatore del Sid, criminale comune e in contatto con anarchici veneziani e milanesi, che ne avevano favorito la latit...
