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Five case studies show how different people and places were marginalized and socially excluded as the Italian nation-state was formed.
Volume XXVII/2 of History of Universities contains the customary mix of learned articles and book reviews which makes this publication such an indispensable tool for the historian of higher education. The volume is, as always, a lively combination of original research and invaluable reference material.
This book presents some outcomes, of a broader research still on going, about the vision and the opera of a Master of the Roman School of Architectural Drawing, Mario Marchi (1900-1996). It offers an overview of his extensive work by combining, in the form of an Atlas, authorial Drawings and original Photographs of some famous masterpieces.
Vi sono più modi di intendere la modernità ed è già stato scritto come il "ripensare la modernità" abbia portato a sviluppare il concetto che nella cultura dominante nell'Occidente del XX secolo non ne esiste una unica. Già il Congresso del 2007 aveva fatto il punto sullo stato degli studi e sul vasto panorama del patrimonio architettonico esistente. Nuove ricerche sul tema prendono ora corpo in due volumi curati da Maria Luisa Neri, il primo, e da Laura Marcucci, il secondo. Due parti solo apparentemente autonome, ma in realtà interattive, caratterizzano questo primo volume. La prima parte concentra l'attenzione sul ruolo svolto dalle riviste d'architettura nel dibattito e nella divu...
Le città sono cambiate, è cambiato il modo di intendere la città e di viverla. E questo spesso al di fuori della pianificazione e delle politiche urbane. Esiste ancora un legame tra le persone e i propri – e altrui – luoghi? Nell’era della virtualizzazione e della globalizzazione della realtà, luoghi e relazioni si stanno evidentemente trasformando. Al punto che si possono nutrire dei forti dubbi sull’esistenza ancora di uno “spazio pubblico di relazione”, quell’armatura fisica e relazionale che è alla base delle nostre città e che nelle espansioni urbane recenti – in tutto il mondo – ha perso quasi totalmente senso. Quali sono pertanto le “cautele” da adottare ne...
Collana Presenze diretta da Sandro Benedetti La profonda trasformazione urbanistica di Velletri avvenuta tra il XVI ed il XVII secolo esprime in pienezza lo sviluppo in provincia delle correnti artistiche che caratterizzavano la capitale, espressione del
Questo numero della rivista raccoglie i contributi del Seminario - svoltosi presso la sede della Casa dei Crescenzi nel dicembre 2006 -, dedicato alla conoscenza delle ricerche svolte o in corso di svolgimento nei corsi di Dottorato di ricerca in Storia dell'Architettura attivati negli Atenei italiani che hanno aderito all'iniziativa (Firenze, Genova, Napoli - Federico II e Seconda Università -, Palermo, Pescara, Reggio Calabria, Roma - Sapienza e Roma Tre -, Torino, Venezia). Una presentazione del Coordinatore di ciascun Dottorato precede la sequenza delle tesi dei dottorandi (del XVIII, XIX, XX ciclo). Il panorama delle ricerche qui presentate mette in evidenza il quadro degli interessi e degli orientamenti per l'ambito storico architettonico dei Dipartimenti universitari di notevole importanza sia per l'estensione tematica che per la molteplicità di sviluppi disciplinari.
Il volume ricostruisce le reti sociali ed epistolari che Metastasio sviluppa da Vienna in dialogo con l'Europa tra il 1730, anno del suo arrivo alla corte di Carlo VI, e la morte nel 1782. I contributi ripercorrono i momenti più significativi dell'impegno letterario, musicale, teatrale e artistico di Metastasio, mettendo in rilievo i suoi rapporti con interpreti e figure della società viennese e con interlocutori che, da altre capitali europee, corrispondono con lui per via epistolare. Dalla duplice prospettiva del grande drammaturgo immerso nei cerimoniali di corte e dell'intellettuale che rilegge la lezione antica alla luce della sensibilità moderna, osservando i tanti spostamenti di estetiche e poetiche del secolo, emerge il profilo di un acuto interprete della sua epoca e insieme di un autore a cui si addice la categoria atemporale del classico.
I 'margini d'Italia' sono tutto ciò che si è scelto di relegare alla periferia fisica o simbolica della nazione: le popolazioni africane delle colonie, le zone meno sviluppate del meridione, i manicomi prima della loro chiusura, le baraccopoli delle grandi città e i campi nomadi di oggi. È indubbio che l'esclusione di alcuni soggetti e alcuni luoghi contribuisce a determinare l'identità culturale di una nazione. Nel nostro paese l'esclusione sociale non è sempre passata attraverso un progetto politico preciso, ma è sempre stata contrassegnata da un discorso pubblico che ha rappresentato luoghi e persone come marginali. Nel libro, le voci e le fotografie di coloro che hanno contribuito alla segregazione politica e sociale, o l'hanno combattuta, ci raccontano molto sul processo di formazione dell'Italia moderna. Il risultato è un ribaltamento di prospettiva nella considerazione della nostra identità, destinato a lasciare il segno nella storiografia italiana.
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