You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
Drawing on the poetics of intertextuality and profiting from the more recent concepts of cultural mobility and permeability between cultures in the early modern period, this volume’s tripartite structure considers the relationship between Renaissance material arts, theatre, and emblems as an integrated and intermedial genre, explores the use and function of Italian visual culture in Shakespeare’s oeuvre, and questions the appropriation of the arts in the production of the drama of Shakespeare and his contemporaries. An afterword, a rich bibliography of primary and secondary literature, and a detailed Index round off the volume.
The Romantic period coincided with revolutionary transformations of traditional political and human rights discourses, as well as witnessing rapid advances in technology and a primitivist return to nature. As a broad global movement, Romanticism strongly impacted on the literature and arts of the late eighteenth and early nineteenth centuries in ways that are still being debated and negotiated today. Examining the poetry, fiction, non-fiction, drama, and the arts of the period, this book considers: Important propositions and landmark ideas in the Romantic period; Key debates and critical approaches to Romantic studies; New and revisionary approaches to Romantic literature and art; The ways i...
In questo libro l’autore si propone di fornire un panorama quanto più esauriente possibile delle Opere che hanno riempito i teatri nel Novecento, soprattutto di quelle che, pur costituendone la maggioranza, non sono state più riprese dopo la morte dei loro autori. Protagonista di questo saggio è l’Opera, non tanto il singolo compositore; di essa si fornisce al lettore una guida all’ascolto in cui, oltre ad un’analisi della parte musicale, vengono delineate la sua genesi, la sua ricezione - attraverso recensioni della prima rappresentazione - e la sua fortuna con le riprese moderne. La trattazione è completata dagli indici dei nomi e delle Opere - inseriti al fine di facilitarne la consultazione - nonché da una bibliografia essenziale, stimolo per ulteriori approfondimenti.
La viva testimonianza di Alfredo Casella, tratta dai suoi scritti, permette di ricostruire lo spessore umano e artistico di un protagonista della musica del primo Novecento. La vita straordinaria di Casella ci riporta a un periodo storico in cui l’Italia si è affrancata dal melodramma e ha visto fiorire la musica strumentale, attraverso processi di conoscenza, ammodernamento e divulgazione; a movimenti culturali che hanno posto il nostro Paese nel contesto musicale internazionale; al sorgere di nuove musiche con peculiari connotazioni nazionali.
Ombrosi o passionali, romantici o iperrazionali: le vite dei musicisti sono policrome come le melodie con cui accendono i nostri sensi e pensieri. Tensioni emotive, vizi e virtù si traducono nelle loro composizioni, ragion per cui conoscerli e riconoscerli permette di intravedere il volto umano di personalità spesso idealizzate. Forte del rapporto sentimentale e professionale che da circa mezzo secolo intrattiene con la musica in veste di storico, studioso e divulgatore, Guido Zaccagnini racconta i rapporti tra i grandi protagonisti e i segreti dietro la nascita di melodie e falsi miti frettolosamente etichettati come capolavori. Accanto alle vicende biografiche non manca inoltre di chiari...
Lo studio vuole indagare da un punto di vista compositivo la produzione vocale da camera di Francesco Cilea, con l’obiettivo di comprendere a fondo il compositore, osservando da vicino i suoi attrezzi del mestiere e il modo d’utilizzarli. L’esposizione procede argomento per argomento, e non composizione per composizione, mirando a restituire un’immagine trasversale, decennio dopo decennio, fase estetica dopo fase estetica, dei singoli procedimenti compositivi adottati. Il corpus in esame comprende tredici composizioni, dalla prima romanza del 1883 all’ultima lirica del 1943, oltre all’aria “Pur dolente son io” dall’opera “Gloria”, analizzata nelle conclusioni.
Forse esiste, negli autori del melodramma, un collegamento misterioso tra l’arte musicale e il senso del gusto. Verdi non fu certo un’eccezione, vista la sua passsione per vini e gastronomia. Nel caso dell’enologia, ciò è dimostrato dai numerosi brindisi presenti in varie sue opere. Per il cibo abbiamo testimonianze dei suoi contemporanei che avevano goduto il privilegio di essere ospitati nella villa di Sant’Agata, dove ogni banchetto mirava a divenire “un’opera d’arte”: a lui un grande cuoco francese dedicò la ricetta del Risotto alla Verdi. E non mancano gli Spaghetti alla Traviata e un vino chiamato Nabucco. Con più di 30 ricette.
Il volume intende contribuire ad una riscoperta delle opere di Edmondo De Amicis al di là di tutti i possibili (pre-)giudizi su Cuore. L’indagine prende il via da un testo poco noto, di cui si offre per la prima volta anche una versione commentata. Si tratta de La mia officina (1902), con cui De Amicis fornisce un’ulteriore prova del suo spiccato talento bozzettistico e descrittivo-evocativo. I successivi capitoli indagano, invece, altre opere deamicisiane, a cominciare da Cuore, a cui vengono dedicate tre diverse letture che analizzano il romanzo dal punto di vista della struttura, dei ‘tempi’ interni e della sociogenetica. La parte finale del volume è quindi dedicata al De Amicis odeporico (con analisi di Spagna e dei testi ‘alpini’) e a quello ‘scolastico’ e ironico di Amore e ginnastica.