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"Lo scrittore, Virgilio Scapin, e l'ingegnere, Bruno Cappelletti, accomunati dal morbo col quale convivono da oltre dieci anni, raccontano la malattia che fa soffrire il Papa: un lavoro a quattro mani, una "navigazione" intorno al tema Parkinson che si trasforma in una doppia testimonianza dentro la malattia. "Anche se abbiamo approcci diversi, Scapin quello dello scrittore e io quello del tecnico - spiega Cappelletti - abbiamo affrontato insieme e cercato di spiegare che cos'è il Parkinson. La solidarietà tra malati della stessa patologia è stata la prima cosa che abbiamo messo in comune, poi la scrittura e la voglia di raccontare la nostra esperienza è stato un percorso, anche interiore, che negli ultimi mesi abbiamo fatto insieme"."
Figura leggendaria di intellettuale ‘ruspante’ e di sofisticato bon vivant, Virgilio Scapin (1932-2006) è stato l’ultimo e forse il più fascinoso testimone di una cultura e di una sensibilità che hanno avuto la loro estate indiana nell’estremo scorcio del secolo scorso. In questo suo libro, Marco Cavalli ci offre un ritratto in piedi di Virgilio Scapin, mostrando i molti profili di cui si compone la sua personalità: l’amico e il confidente di scrittori come Goffredo Parise, Luigi Meneghello e Neri Pozza, l’attore e il narratore felicemente impressionistico, l’interprete sempre ispirato di una vicentinità in perenne dissidio con se stessa, ma soprattutto il libraio che dal ...
Neri Pozza nasce a Vicenza il 5 agosto 1912 da Ugo Pozza, scultore antifascista (1882-1945), e da Redenta Volpe (1887-1950) che da ragazza lavorò nella nota sartoria vicentina delle sorelle Dionisi. Nel 1938 fonda con i suoi amici, una piccola brigata di «teste calde» tenuta d’occhio dalla polizia fascista, le edizioni dell’Asino Volante per dare alle stampe La gaia gioventù, una raccolta di poesie di Antonio Barolini. Nel 1941 dà vita a una nuova sigla editoriale, Il Pellicano, e nel 1942 pubblica la fortunata antologia Saffo e altri lirici greci, curata da Manara Valgimigli, che conosce ben tre edizioni. Tra il 1944 e il 1945 viene incarcerato per due brevi periodi presso il carce...
Parlando di Joseph Cornell, uno degli artisti che più amava, Parise addita nel «colpo d’occhio» la chiave del suo sistema interpretativo. Ma proprio la capacità di racchiudere in un dettaglio la segreta morfologia di un personaggio è la qualità che più colpisce in questi scritti, dove Parise ci parla soprattutto degli autori e dei libri che per lui hanno contato (con «incursioni ingiustificate» nel mondo dell’arte, della pittura e del cinema). E ogni volta abbiamo l’impressione che in quel dettaglio di somma densità precipiti in maniera definitiva ciò che volevamo sapere. Dettaglio spesso fisico, corporeo, colto con lo sguardo e con tutti gli altri sensi, al di là di ogni c...
Quale modo più affettuoso di ricordare la propria famiglia che rievocare la storia degli avi e della terra in cui nacquero e in cui oggi sono sepolti? Come contadini sono nati, figli di generazioni di contadini che da secoli hanno vissuto ed affrontato la vita fatta certo di molte fatiche, dolori e privazioni, ma, sperabilmente, con la giusta dose anche di momenti di gioia e serenità a cui tutti aspiriamo. Vite umili e dignitose, anonime e semplici, che scorrono nel corso dei secoli, sfiorate inesorabilmente dai grandi avvenimenti della storia. Il primo della mia famiglia di cui è documentata la partecipazione ad un evento storico rilevante fu un mio prozio, il caporale Michele Merlo. Lui partecipò da combattente alla mitica Breccia di Porta Pia e tornò a casa con una medaglia. Un altro mio zio, purtroppo, il soldato Bricola Marziano Silvio dal fronte russo non tornò. Morì nell'ospedale-prigione n. 2851 ad Ustà, in Russia come dice la comunicazione ufficiale del Ministero, il 22 marzo 1943. Aveva 21 anni. Ad Ustà non c'è nessun monumento, nessun cippo commemorativo dei nostri morti. A tutti loro è dedicato questo libro.
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Il libro consente di partire dai testi degli scrittori per arrivare ai luoghi del Veneto, il tutto corredato da notizie biografiche sui protagonisti, ovvero gli scrittori veneti, schede sulle loro opere e sulle mete e gli itinerari individuati, circa 250 foto inedite e sarà affiancato da un’applicazione per smartphone e tablet con i luoghi, opportunamente geolocalizzati e con alcune video-interviste originali agli autori. I 27 scrittori di cui si parla nella guida turistico-letteraria: Antonia Arslan, Natalino Balasso, Fernando Bandini, Giuseppe Berto, Dino Buzzati, Ferdinando Camon, Massimo Carlotto, Gian Antonio Cibotto, Dino Coltro, Giovanni Comisso, Fulvio Ervas, Antonio Fogazzaro, Luigi Meneghello, Tina Merlin, Andrea Molesini, Ippolito Nievo, Giacomo Noventa, Alberto Ongaro, Goffredo Parise, Guido Piovene, Mario Rigoni Stern, Emilio Salgari, Tiziano Scarpa, Vitaliano Trevisan, Diego Valeri, Giovanna Zangrandi, Andrea Zanzotto.
La donna, la famiglia e il lavoro sono temi strettamente connessi. Pietro Germi li ha coltivati, soprattutto la donna e la famiglia, in tutta la sua opera. Considerato un moralista conservatore dalla critica, è stato dimenticato e sottovalutato negli anni Settanta e Ottanta. Le sue posizioni personali sono state confuse con quelle del regista che, al contrario, ha preceduto l’evoluzione sociale non solo nella trilogia satirica ma anche nei suoi ultimi film dove si è interrogato, magari contraddittoriamente, sul rapporto uomo/donna, diventato, come lo ha definito un recensore, la sua (magnifica) ossessione.