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L’espressione musicale ha sempre accompagnato i movimenti, gli spostamenti, le peregrinazioni, a partire, anche, dalla tratta degli schiavi. Dal banjo degli hobos sino ai lavoratori saltuari adibiti alla costruzione delle ferrovie, dagli inoccupati ai taglialegna delle grandi traversate coast to coast, ai virtuosismi dei suonatori di kora che il lento fluire del fiume Niger ha accompagnato di villaggio in villaggio. Il “moto” forzato e doloroso dei popoli africani ha prodotto in ogni luogo e tempo scintille di resistenza, di alterità culturale e sociale. La Seconda guerra mondiale ha dato vita al bebop con gli assolo dei sax simili al saettare dei proiettili. La mancata integrazione d...
Riflessioni Tommaso Detti, Demografia e storia contemporanea Alessandro Stanziani, Storia globale e lavoro coatto Discussioni Alberto Gómez-Mejía, Stefano Musso, Alessandro Nuvolari, Alessandra Pescarolo e Carl Benedikt Frey, Lavoro e tecnologia nella longue durée (a cura di Giovanni Cristina e Rosanna Scatamacchia) Rassegne e letture Raffaele Romanelli, La fragilità del manufatto Italia Alexander Höbel, Un Gramsci globale Alberto Basciani, Le eredità di Fiume Marta Verginella, Trieste e il confine orientale Marco Impagliazzo, Cristiani di Palestina Simone Neri Serneri, Tra benessere e (in-)sicurezza Valeria Deplano, Migranti, rifugiati e la creazione dell’Europa contemporanea Ariann...
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This book is freely available in digital formats thanks to a generous grant from the Andrew W. Mellon Foundation. Anglophobia in Fascist Italy traces the origins and development of anti-British sentiment in Fascist Italy, as Britain turned from being an ally in the First World War to an enemy in the Second. The book demonstrates that Fascist ideologues framed Britain as a stagnant and decaying country and the polar opposite of Fascism’s new civilisation, to the point that the regime’s assessment of British political resolve and military might were distorted by ideological bias. The book offers a thorough analysis of diplomatic, military and journalistic sources and demonstrates that anti-British tropes had permeated Italy to a greater degree than was previously believed.