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In For a Liberatory Politics of Home, Michele Lancione questions accepted understandings of home and homelessness to offer a radical proposition: homelessness cannot be solved without dismantling current understandings of home. Conventionally, home is framed as a place of security and belonging, while its loss defines what it means to be homeless. On the basis of this binary, a whole industry of policy interventions, knowledge production, and organizing fails to provide solutions to homelessness but perpetuates violent and precarious forms of inhabitation. Drawing on his research and activism around housing in Europe, Lancione attends to the interlocking crises of home and homelessness by recentering the political charge of precarious dwelling. It is there, if often in unannounced ways, that a profound struggle for a differential kind of homing signals multiple possibilities to transcend the violences of home/homelessness. In advancing a new approach to work with the politics of inhabitation, Lancione provides a critique of current practices and offers a transformative vision for a renewed, liberatory politics of home.
Il bisogno di comprendere come il fascismo avesse potuto nell’arco di pochi anni, non solo vincere ma instaurare un regime totalitario antiparlamentare, reprimendo con la violenza opposizioni e dissensi è quello che colpisce in una provincia qual è il viterbese. Di conseguenza anche un grande interesse verso il Partito Comunista, che in quegli anni, attorno al 1921-1943, era ben attivo in Provincia come dimostrano i ricordi degli iscritti dell’epoca e le sentenze del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, e del ruolo che successivamente hanno svolto le varie organizzazioni comuniste nella Resistenza. La Tuscia fu soprattutto un grande centro di resistenza attiva, passiva e umani...
Il volume, nel cinquantesimo anniversario della conquista contrattuale delle 150 ore per il diritto allo studio, indaga la storia, la memoria e le prospettive nel presente di una straordinaria esperienza collettiva di emancipazione culturale e civile nell’Italia repubblicana. Dal ruolo fondamentale del sindacato per l’ottenimento della licenza media per i lavoratori negli anni Settanta-Ottanta, al passaggio ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti nel 2012, le 150 ore costituiscono un osservatorio per analizzare le relazioni tra lavoro, istruzione e società italiana nell’ottica dell’educazione permanente. I contributi dialogano in una prospettiva interdisciplinare, ricostruendo le origini dei corsi per studenti-lavoratori, le culture operaie, sindacali e politiche che resero possibile la nascita di questa sperimentazione didattica, il mondo del lavoro femminile, i cambiamenti nella scuola, la televisione pedagogica.
Editoriale di Mario Docci: Disegno ed espressività Editorial by Mario Docci: Drawing and expressivity Stefano Cordeschi Disegnare è facile Drawing is easy Tatiana Kirilova Kirova, Mario Docci Disegno, colore e progetto nelle opere di Guglielmo Mozzoni Drawing, colour and design in works by Guglielmo Mozzoni Leonardo Paris, Maurizio Ricci Osservazioni su un disegno prospettico attribuito a Ottaviano Mascarino Observations about a perspective drawing attributed to Ottaviano Mascarino Sara Riboldi, Jose Fernández-Llebrez Munoz Forme essenziali, colore e paesaggio urbano nel progetto del sacro: la chiesa a Den Haag di Aldo van Eyck Essential forms, colour and the urban landscape in sacred des...
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Luciana Pacifici aveva appena otto mesi quando, il 30 gennaio 1944, da Milano fu deportata ad Auschwitz. Assieme a lei c'erano anche il cugino Paolo Procaccia di quattro mesi più grande, i genitori, gli zii e i nonni. In tutto nove persone. Nove ebrei provenienti da Napoli, la città dalla quale erano fuggiti nell'agosto 1943 a causa dei devastanti bombardamenti. La loro tragica e beffarda storia non è solo quella di tre generazioni spezzate dalle politiche di sterminio del popolo ebraico, di cui la RSI di Mussolini fu attiva protagonista, ma anche quella della piccola Comunità partenopea che solo per una fortuita serie di coincidenze non ebbe a conoscere il lugubre significato della locu...