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The Limits of Exactitude in Greek, Roman, and Byzantine Literature and Textual Transmission
Building on Calvino’s observations on Exactitude in Six Memos for the Next Millennium, the present book elucidates on the possible definitions of exactitude, the endeavor of reaching exactitude, and the undeniable limits to the achievement of this ambitious milestone. The eighteen essays in this interdisciplinary volume show how ancient and medieval authors have been dealing with the problem of exactitude vs. inexactitude and have been able to exploit the ambiguities related to these two concepts to various ends. The articles focus on rhetoric and historiography (section I), exact sciences and technical disciplines (II), the peculiarity of quotations (III), cases of programmatic inexactitu...
Fragmented Memory
Chance, in addition to the unavoidable ambiguity caused by time, is one of the main guilty parties in the transmission of ancient texts – or lack thereof. However, the same cannot be said for what concerns the mechanisms of selection and loss of historical and literary memory, where the voluntary awareness of obscuring is often part of a precise aim, thus leading the cultural memory of a literate society to become fragmented. The present volume explores the devices and criteria of selection and loss in Ancient and Medieval texts and the subsequent fragmentation of such literature, but it also addresses the questions of the damnatio memoriae, of literary strategies such as reticence and omi...
Ammianus Marcellinus
In Ammianus Marcellinus: An Annotated Bibliography, 1474 to the Present, Fred W. Jenkins surveys scholarship on Ammianus from the editio princeps to the present. Included are bibliographies, editions, translations, commentaries, concordances and indexes, Web sites, and secondary scholarship in many languages.
Profili di poesia latina tardoantica
Nel tracciare, anche attraverso i dettagli di singole opere, i profili di alcuni dei protagonisti della letteratura dell'età compresa tra la crisi dell’Impero romano d’Occidente e la definitiva affermazione dei cosiddetti regni romano-barbarici, il volume si propone di mettere in luce le reciproche interazioni tra le nuove configurazioni della società dei secoli IV-VI d.C. e la fiorente produzione letteraria del periodo, volta a riproporre un’idea di ‘romanità’ come elemento di continuità con un passato di grandezza politica e culturale nei fatti ormai inarrivabile. Oggetto dell’attenzione dei singoli esperti sono: Optaziano Porfirio, Rutilio Namaziano, Sidonio Apollinare, Draconzio, Massimiano e Corippo, colti in rapporto a uno o piú passi della loro opera o a piú generali questioni di teoria letteraria. Ne emerge un quadro di straordinaria vivacità che intende aiutare il lettore a meglio focalizzare alcuni elementi caratterizzanti l’espressione poetica di un’epoca complessa e ricca di contraddizioni. DOI: 10.13134/979-12-5977-292-3
Dracontius’ Orestes
This is the first English translation of Dracontius’ Orestes, a Latin poem from Vandal North Africa that tells the mythic story of the cycle of murder and vengeance suffered by the family of Agamemnon. This book provides the reader with a highly accurate and readable English translation of the Orestes, which is accessible for both scholarly and non-scholarly readers; it is accompanied by a full introduction and notes. The introduction discusses the literary, educational and rhetorical culture of Vandal North Africa, as well as the most important literary aspects of the Orestes including its major themes, the main literary influences upon it and its structure and style. Roche also includes ...
Claudiano tra scienza e mirabilia: Hystrix, Nilus, Torpedo (carm. min. 9, 28, 49)
Nella raccolta di componimenti attribuiti a Claudiano (IV-V sec. d.C.) e noti ai moderni con il titolo non genuino di carmina minora, tre brevi poemetti in esametri presentano argomenti di dossografia anche minuta: nei carm. min. 9 Hystrix, 28 Nilus e 49 Torpedo, infatti, la curiosità del poeta tardoantico per la rappresentazione del mirabile attraverso la descrizione di un luogo (il fiume Nilo) o di un animale (l’istrice e la torpedine), si lega all’attrattiva per la letteratura del ‘paradosso’. Associando a un presunto fine didascalico la forma propria dell’epigramma ed elevando nel linguaggio letterario argomenti zoologici o geografici, Claudiano appare a suo agio nell’elabor...
Doctissimus antiquitatis perscrutator. Studi latini in onore di Mario De Nonno
Miscellanea di studi latini offerti a Mario De Nonno in occasione del suo settantesimo compleanno. I contributi spaziano dalla letteratura latina arcaica al 1600 e riguardano Plauto, Ennio, Accio e i tragici arcaici, Lucrezio, Cicerone e l'oratoria romana, Sallustio, Virgilio, Orazio, Seneca, Apuleio, Gellio, il Nuovo Testamento e i testi cristiani apocrifi, Giulio Paolo, Ambrogio, Agostino, la tradizione grammaticale e metrica, Servio, Cledonio, Isidoro di Siviglia e Ugo di San Vittore, Machiavelli e i classici, un falso di Caspar von Barth nell’Anthologia latina, questioni di retorica, linguistica, paleografia e codicologia. — Mario De Nonno è professore ordinario di Letteratura latina presso l'Università Roma Tre, Presidente della Pontificia Academia Latinitatis, Presidente della Consulta Universitaria di Studi Latini. Ha fornito preziosi contributi alla tradizione manoscritta e alla critica del testo di numerosi poeti e prosatori latini, da Plauto a Petronio e a Ulpiano, con particolare riguardo alla tradizione grammaticale ed erudita. DOI: 10.13134/979-12-5977-294-7
RES PUBLICA LITTERARUM. Studies in the classical tradition – XLV/2024
«Res publica litterarum» non cambia la sua missione, in linea con le finalità con cui fu fondata nel 1978 da Sesto Prete alla Kansas University, «rilanciare il concetto di ‘classico’ come matrice della cultura occidentale». Scriveva Piergiorgio Parroni, nella ‘Premessa’ alla seconda serie (1998): «forse Prete, vivendo all’estero, aveva percepito in anticipo quel vento di crisi che ora ci tocca cosí da vicino e aveva sentito il bisogno di recuperare la ‘tradizione classica’ nella sua totalità contro i pericoli di una cultura da un lato troppo frammentata, dall’altro troppo appiattita sul presente. Da qui l’esigenza di creare uno strumento rivolto a indagare la classi...
Versus sapientum de diuersis causis
I Versus sapientum de diuersis causis (AL 495-638 Riese2) sono una raccolta di poesie composta, probabilmente in ambito gallico, tra il IV e il V secolo d.C. da un anonimo poeta che apparteneva all’ambiente della scuola. Essa è articolata in dodici serie di dodici componimenti ciascuna e risponde a un raffinato gioco letterario che prevede l’alternanza di dodici sapienti immaginari, a ognuno dei quali è di volta in volta affidato il compito di presentare il tema – spesso desunto dal repertorio classico in voga nella scuola – intorno al quale gli altri sapienti devono improvvisare le loro composizioni. L’opera, anche grazie al legame stabilitosi con i testi dell’Appendix Vergili...
