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This book is the first scholarly analysis that considers the specificity of situated experiences of the maternal from a variety of theoretical perspectives. From “Fertility Day” to “Family Day,” the concept of motherhood has been at the center of the public debate in contemporary Italy, partly in response to the perceived crisis of the family, the economic crisis, and the crisis of national identity, provoked by the forces of globalization and migration, secularization, and the instability of labor markets. Through essays by an international cohort of established and emerging scholars, this volume aims to read these shifts in cinematic terms. How does Italian cinema represent, negotiate, and elaborate changing definitions of motherhood in narrative, formal, and stylistic terms? The essays in this volume focus on the figures of working mothers, women who opt for a child-free adulthood, single mothers, ambivalent mothers, lost mothers, or imperfect mothers, who populate contemporary screen narratives.
Chronology -- Early years (1902-1918) -- New life (1918-1920) -- The path of resistance (1920-1926) -- Resisting alone (1926-1939) -- Antifascism for children (1939-1940) -- War (1940-1943) -- The Resistenza (1943-1945) -- Postwar politics (1945-1947) -- Women's rights, human rights (1947-1961) -- Educating resisters (1947-1968) -- Conclusion: The legacy of resistance -- Glossary
La città "accade" e in questo accadere trascina con sé chi alla metropoli è condannato, chi ci passa attraverso, chi ne è rigettato e chi ne è preso in prestito. Vale a dire chi oggi di solito non ha la voce abbastanza forte per farsi ascoltare, ma forse possiede occhi capaci di vedere il divenire contraddittorio e talvolta feroce della città. Sono occhi che possono mettere a fuoco, insieme al teatro delle loro esistenze, un destino che spesso è legato a doppio nodo con quel teatro. È questa la premessa dell'antologia e della sfida lanciata dal Laboratorio Formentini per l'editoria e dalla casa editrice Mondadori attraverso il concorso di racconti ScriviMi, al quale hanno risposto pi...
This handbook is the first-of-its-kind comprehensive overview of fantasy outside the Anglo-American hegemony. While most academic studies of fantasy follow the well-trodden path of focusing on Tolkien, Rowling, and others, our collection spotlights rich and unique fantasy literatures in India, Australia, Italy, Greece, Poland, Russia, China, and many other areas of Europe, Asia, and the global South. The first part focuses on the theoretical aspects of fantasy, broadening and modifying existing definitions to accommodate the global reach of the genre. The second part contains essays illuminating specific cultures, countries, and religious or ethnic traditions. From Aboriginal myths to (self)-representation of Tibet, from the appropriation of the Polish Witcher by the American pop culture to modern Greek fantasy that does not rely on stories of Olympian deities, and from Israeli vampires to Talmudic sages, this collection is an indispensable reading for anyone interested in fantasy fiction and global literature.
An ambitious first novel set against the backdrop of the unravelling Portuguese and British empires
Diario civile testimonia il lato militante di uno dei più importanti intellettuali della seconda metà del Novecento. Una raccolta, a cura di Paolo Di Stefano, degli interventi apparsi sul Corriere della Sera in cui Cesare Segre ha indagato inquietudini, dubbi, malesseri e speranze del nostro tempo. È il 1988 quando il filologo e semiologo Segre inizia a ragionare pubblicamente sui temi che ogni giorno lo interrogano e stimolano le sue riflessioni. Ne nasce un dialogo sul contemporaneo che lo coinvolgerà per venticinque anni: venticinque anni di domande, analisi, critiche, ragionamenti, discussioni e anche accese polemiche intorno a letteratura e politica, società e religione, cultura e ...
Cosa hanno in comune Roberto Saviano, Giovanni Allevi, Beppe Grillo, Carlo Petrini, Andrea Camilleri e Mauro Corona? Quali logiche concorrono a esaltare alcune persone rispetto ad altre? Chi sono le popstar della cultura? Semplici testimonial, intellettuali organici alle caste oppure fotogeniche incarnazioni del talento e dell’impegno civile? Attraverso le testimonianze di estimatori e detrattori, i documenti e le opere, il libro racconta la parabola di sei personaggi che, in campi diversi, sono arrivati sul piedistallo più alto della celebrità. Il viaggio tra i “Venerati Maestri” è anche il pretesto per raccontare l’Italia, per smontare i meccanismi mediatici e divistici di un pa...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastan...
Questo libro offre un chiaro esempio di valorizzazione di un marchio e di un prodotto che, a prescindere dalle dimensioni dell’impresa, sono stati in grado di affrontare il mercato globale e di adattarvisi con successo. Si tratta, quindi, di una best practice in qualche modo paradigmatica del migliore modo di fare impresa, anche nella dimensione di pmi che rappresenta il tessuto connettivo del nostro sistema industriale. Si parla, nello specifico, di una “multinazionale” italiana che opera nel campo dell’editoria mista, della carta stampata e dell’audiovisivo, Atlantyca Entertainment, il cui brand principale, il topo Geronimo Stilton, amato in particolare da giovani lettori tra i 5 e i 12 anni, è ormai diventato un “cult” pubblicato in 180 Paesi di tutto il mondo.