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Il volume dà conto di alcune delle ricerche per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale svolte in Albania. La zona di Saranda, città a vocazione turistica della costa albanese del sud, viene descritta e raccontata nel suo ricco patrimonio storico attraverso i contributi di diversi studiosi di differenti discipline che indagano aspetti relativi alla conoscenza, tutela e conservazione di alcune delle più importanti testimonianze del passato di questo territorio. Il quadro che si compone ricostruisce gli sforzi di un lavoro decennale per la valorizzazione del patrimonio culturale albanese nato dall’impegno di Gianclaudio Macchiarella al cui ricordo questo volume è dedicato.
"The collection of Italian medieval sculpture in The Metropolitan Museum of Art and The Cloisters began with the acquisition in 1908 of a Romanesque column statue; today the Museum's holdings comprise more than seventy works dating from the ninth to the late fifteenth century ... The birthplaces of these works range from Sicily to Venice; some typify local styles, others illustrate the intense artistic exchanges taking place within Italy and between Italy and the wider world ... Technological advances of the last decades have made it possible to determine more precisely the materials and techniques from which works of art are made, the history of their alteration, and the mechanisms of their...
Emphasizing the importance of cultural theory for film history, Giuliana Bruno enriches our understanding of early Italian film as she guides us on a series of "inferential walks" through Italian culture in the first decades of this century. This innovative approach---the interweaving of examples of cinema with architecture, art history, medical discourse, photography, and literature--addresses the challenge posed by feminism to film study while calling attention to marginalized artists. An object of this critical remapping is Elvira Notari (1875-1946), Italy's first and most prolific woman filmmaker, whose documentary-style work on street life in Naples, a forerunner of neorealism, was popu...
Il volume, suddiviso in tre percorsi di lettura, presenta gli Atti delle giornate di studio del dottorato di ricerca dell’Università degli Studi della Tuscia in Memoria e materia dell’opera d’arte e raccoglie i contributi di Simona Antonacci, Elisa Anzellotti, Francesca Anzelmo, Federica Bertini, Teresa Lucia Cicciarella, Barbara Drudi, Giorgia Fiorini, Lea Mattarella, Emanuela Morganti, Chiara Paniccia, Jessica Perna, Costanza Rapone, Luca Salvatelli, Celeste Stefania, Valentina Vacca. “Un panorama ricco e multiforme, non frammentario, specchio della pluralità degli interessi e degli ambiti disciplinari attraversati dal dottorato in Memoria e materia dell’opera d’arte attraverso i processi di produzione, storicizzazione, conservazione, musealizzazione, dove costante si rivela l’impegno intellettuale, la curiosità delle letture, la caparbietà nel ricercare nuovi materiali, di tentare percorsi inesplorati, di rintracciare inedite connessioni, di compiere paragoni e individuare originali innesti, di avanzare nuove ipotesi da parte di giovani studiosi e ricercatori” (Elisabetta Cristallini).
Il fascicolo apre con materiali di periodo arcaico: statuette fittili di VII-VI secolo a.C. dal santuario di Artemis Kindyas, una produzione locale aperta a influenze di Cipro, Rodi, Samos (O. Mariaud, Terres cuites archaïques deCarie. Un aperçu (1ère partie); una coppa a f.n. di metà VI secolo a.C. (M. Landolfi, Atalanta e Peleo a Iasos su un inedito frammento di band little master cup?); grafemi forse appartenenti all’alfabeto cario (F. Berti, Iasos,nn. inv. 5896, 7094 (e 5785): una scheda e una domanda). Si entra poi nelle età successive (e anche decisamente tarde) con Chiavi esistemi di chiusura a Iasos (V. Cabiale), Les monnaies provincialesromaines d’Iasos en Carie. Réflexion...