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Authorship is a pertinent issue for historical musicology and musicians more widely, and some controversies concerned with major figures have even reached wider consciousness. Scholars have clarified some of the issues at stake in recent decades, such as the places of borrowing and arranging in the creative process and the wider cultural significance of these practices. The discovery of new sources and methodologies has also opened up opportunities for reassessing specific authorship problems. Drawing upon this wider musicological literature as well as insights from other disciplines, such as intellectual history and book history, this book aims to build on what has already been achieved by focussing on keyboard music. The nine chapters cover case studies of authorship problems, the socioeconomic conditions of music publishing, the contributions of composers, arrangers, copyists and music publishers in creating notated keyboard compositions, the functions of attribution and ascription, and how the contexts in which notated pieces were used affected concepts of authorship at different times and places.
Introduzione di Giacomo Baroffio Christoph Riedo - Tra rito ambrosiano e rito romano: la musica nelle chiese di Milano e la circolazione delle sue fonti Herbert Seifert - Oratorios by composers active in Milan performed at the court of Emperor Charles VI Daniele Torelli - Liturgia e canto nell’editoria milanese tra Sei e Settecento: libri liturgico-musicali e trattati Marina Toffetti - Padre Martini e il dibattito sulla varietà degli stili nella musica sacra dei secoli XVI-XVIII Francesco Riva - La «Congregazione de’ Musici» di Milano. Tra devozione e mutua assistenza Davide Stefani - «Avvenimenti accaduti in tempo de’ nostri vecchi». Una fonte settecentesca per la cappella musica...
This introduction provides students and scholars with the information and skills they need when studying composers' sketches.
A Sociable Moment is the first book to examine the rise of opera in Siena during the Baroque. It focuses both on opera as a manifestation of civic self-fashioning and sociability, especially in pastoral works promoted by the expatriate Chigi family, and opera as business under the impresario Girolamo Gigli.
Beiträge teilweise in deutscher, teilweise in englischer und teilweise in französischer Sprache ; Zusammenfassungen in deutsch, englisch und französisch ; Literaturangaben
Elemento unificante della presente edizione di cantate di Giacomo Carissimi è l’autore del testo, Sebastiano Baldini, poeta fra i più rinomati nella Roma della metà del Seicento. Il contenuto delle sei cantate, invece, è estremamente eterogeneo: una cantata celebrativa (Era degl’Imenei d’Anna e Savello), un paio di argomento spirituale/morale incentrate sul giorno del Giudizio (O voi ch’in arid’ossa, Suonerà l’ultima tromba), mentre le altre ruotano intorno ai consueti lamenti amorosi (Stelle che fu di voi, Un infelice core e Voglio andar a morire). La pubblicazione è corredata di un apparato critico e preceduta da un’introduzione storica in cui sono contestualizzate le fonti musicali esistenti: a tal proposito, particolare attenzione è stata rivolta alla presentazione di fonti finora del tutto sconosciute (che permetteranno di effettuare alcune precisazioni sul catalogo delle cantate di Carissimi) e al confronto del testo intonato da Carissimi con le fonti letterarie degli stessi testi di Baldini conservate in alcune raccolte manoscritte del Fondo Chigi della Biblioteca Apostolica Vaticana.
È noto che il repertorio di cantate da camera fra Sei e Settecento privilegia l’uso della voce di soprano e si basa in larga parte su testi di carattere pastorale incentrati sulla descrizione di amori infelici tra ninfe e pastori. Tuttavia, non mancano talune cantate di argomento storico o mitologico che utilizzano la voce di basso, la quale viene spesso impiegata per la rappresentazione di personaggi dal carattere forte e deciso, colti in un particolare momento della propria vicenda umana. Il presente contributo è dedicato allo studio e all’edizione critica di quattro cantate i cui protagonisti sono personaggi che hanno lasciato un segno nella storia grazie alla loro personalità: Seneca, Carlo I re d’Inghilterra, Belisario e Marc’Antonio. Tre dei brani scelti, La morte di Seneca (“Se Nerone mi vuol morto”), Il Belisario (“Privo delle sue luci”) e Il Marc’Antonio (“Già le spade nemiche”), sono di Alessandro Stradella (1643-1682), mentre il Lamento di Carlo re d’Inghilterra (“Il regnator inglese”) è di Carlo Donato Cossoni (1623-1700).
La dozzina di saggi raccolti nel presente volume osserva da più angolature un triplice oggetto: il mondo vasto e complesso della musica da chiesa italiana del secondo Settecento, all’indomani dell’enciclica Annus qui hunc («le eccellenti esecuzioni musicali che la gente del popolo può ascoltare ogni giorno nelle chiese», stando a Charles Burney); quella di Wolfgang Amadé Mozart, che in Italia scrisse poca musica da chiesa ma ne ascoltò moltissima e ne conservò a lungo la memoria e la lezione; infine, i loro rapporti reciproci, rapporti dinamici e complessi che vivono di tangenze e distanze, come dichiara la citazione mozartiana adottata come titolo. Viene così messa a tema una se...
In Artistic Disobedience Claudio Bacciagaluppi shows how music practice was an occasion for cross-confessional contacts in 17th- and 18th-century Switzerland, implying religious toleration. The difference between public and private performing contexts, each with a distinct repertoire, appears to be of paramount importance. Confessional barriers were overcome in an individual, private perspective. Converted musicians provide striking examples. Also, book trade was often cross-confessional. Music by Catholic (but also Lutheran) composers was diffused in Reformed territories mainly in the private music societies of Swiss German towns (collegia musica). The political and pietist influences in the Zurich and Winterthur music societies encouraged forms of communication that are among the acknowledged common roots of European Enlightenment.