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Miti in moto. Editoriale, Alessandra Pedersoli e Stefania Rimini Michel Foucault, “Errare nell’oscura festa dell’anarchia incoronata”, Michela Maguolo La materia del mito, Maria Grazia Ciani The British Uncanny, Maurizia Paolucci La performance della memoria, Francesca Bortoletti e Annalisa Sacchi Decapitare la Gorgone, Silvia De Min A distanza ravvicinata. L‘arte di Mario Martone, Bruno Roberti Segni in piena luce. Sulla mostra “Duilio Cambellotti. Mito, sogno e realtà”, Antonella Sbrilli
Editoriale Maria Bergamo, Fabrizio Lollini Il coniglio “festaiuolo” Fabrizio Lollini The Weeping Rock Barbara Baert L’oro di Tarkovskij Giacomo Confortin Tre bocche Luca Capriotti Queering the Body, Birthing the Nation, Gendering God Maurizia Paolucci Icone. Pensare per immagini Massimo Cacciari Pop-App. Libri animati dalla carta alle app Elisa Bastianello Arte e Biennale in tempi interessanti Marianna Gelussi Monumenta marciani Maria Bergamo
Raccolta dei numeri di 'La Rivista di Engramma' (www.engramma.it) 147-149 dell'anno 2017. Raccolta della rivista di engramma del Centro studi classicA | Iuav, laboratorio di ricerche costituito da studiosi di diversa formazione e da giovani ricercatori, coordinato da Monica Centanni. Al centro delle ricerche della rivista è la tradizione classica nella cultura occidentale: persistenze, riprese, nuove interpretazioni di forme, temi e motivi dell’arte, dell’architettura e della letteratura antica, nell’età medievale, rinascimentale, moderna e contemporanea.
Museum Archetypes and Collecting in the Ancient World offers a broad, yet detailed analysis of the phenomenon of collecting in the ancient world through a museological lens. In the last two decades this has provided a basis for exciting interdisciplinary explorations by archaeologists, art historians, and historians of the history of collecting. This compendium of essays by different specialists is the first general overview of the reasons why ancient civilizations from Archaic Greece to the Late Classical/Early Christian period amassed objects and displayed them together in public, private and imaginary contexts. It addresses the ranges of significance these proto-museological conditions gave to the objects both in sacred and secular settings.
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