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“È senza dubbio un bell’anello: nel cerchio d’oro è incastonato un cameo in corniola. Ma, non solo. Infatti ha una singolarità che lo distingue dai tanti, è uno scrigno prezioso di personaggi che partendo dal lontano 1700, dall’ancor giovane Napoleone Bonaparte, dalla Corsica lo fanno testimone e custode delle loro vite. E arriva ad arricchire di significati ed emozioni l’attualità più viva e coinvolgente. Viene così ricostruita abilmente una saga familiare che sembra raccogliere la migliore eco di grandi opere del passato” (dalla prefazione di Gianni Filippini).
“I suoi pensieri furono interrotti da Leonardo da Vinci: «Non preoccuparti pulzella, chiedi pure, la curiosità nutre il cervello, non avere paura di fare domande». Steve Jobs riprese la parola: «Un attimo, non ho ancora nito».”
“Parole avanti” è un saggio sulla discriminazione e la violenza di genere osservate da chi fa informazione in Italia. Analizza le parole dei media e quelle, piene di stereotipi, della nostra quotidianità. Cerca di spiegare la necessità di un nuovo femminismo. Dalla donna sarda a quella siriana, dal maschilismo italiano a quello brasiliano, dalle lotte dei movimenti femministi occidentali fino alle combattenti curde, tesse la trama di una rivoluzione in atto che nessun maschilismo potrà fermare.
Alla fine del sedicesimo secolo tra la Cagliari spagnola e Genova, mentre il Mediterraneo è scosso della battaglia di Lepanto, si svolge l’appassionante vicenda di Rosaria, una donna forte dotata di intensa spiritualità, intrepida e tenace, in grado non solo di reggere ferme le redini del destino proprio e delle persone amate ma anche di doppiare coraggiosamente i Capi delle Tempeste trovando infine la rotta migliore. Un romanzo storico con un cuore palpitante di emozioni e suspense tinta di giallo.
Dodici racconti eretici, che non ti aspetti scritti in lingua sarda. Un mosaico narrativo di una terra di forte identità che inesorabilmente diventa un non luogo, un’espressione geografica attraversata con ferocia dalle contraddizioni della contemporaneità. Dagli scenari distòpici di una fantascienza solo simbolica, alle sofferenze attuali, con incursioni nel passato degli Anni Ottanta-Novanta del secolo scorso o nel futuro breve per indagare le ragioni del disastro culturale e sociale di un popolo che sembra aver smarrito la via abbracciando la dissoluzione. Non c’è più traccia della Sardegna antropologica, rurale e mitica. La sardità si è trasformata in vicenda globale o distopia agghiacciante. Agita i mostri e i sentimenti di un laboratorio letterario brulicante di passione, rimpianto, denuncia, voglia di rivincita, speranza mai sopita. La coscienza infelice del disastro sardo dove l’unica via di fuga è l’amore e la forza catartica della narrazione.
Si parla pochissimo di Cagliari Belle Époque, invece era una città meravigliosa, culturalmente viva e proiettata verso l’Europa. Anche la scrittrice premio Nobel, Grazia Deledda, che tra il 1899 e il 1900, per il suo lavoro di giornalista, era a Cagliari, non potè restare indifferente alla bellezza dei giochi di luce, dalla gente cordiale e allegra, dall’atmosfera che si viveva in quegli anni. La città le rimase impressa a tal punto da dedicarle lo scritto “Cagliari”, apparso sulla rivista “Natura e Arte” nel maggio del 1900, e che viene riproposto in questa guida su Cagliari insieme al breve racconto autobiografico “Il Velo Azzurro”.
Filoso improvvisati, vanesi impenitenti, dongiovanni improbabili, tuttologi saccenti. Sono alcuni dei protagonisti della commedia umana messa in scena da Nino Nonnis in queste storie brevi, ironiche, grottesche e paradossali.
Tante cose scompaiono, talvolta in maniera colpevole: un edificio, una fontana, i tram. Il mondo cambia, ma non significa sempre progresso, spesso è soltanto sviluppo. Questo è un libro d’affetto, dedicato da Nino Nonnis al figlio grande per dirgli tutte le cose che ha tralasciato. Parla del tempo in cui i ragazzini dicevano “vado giù a giocare”, quando ci si conosceva tutti di vista e non si poteva barare. Le vasche, i giochi poveri, i gavettoni, le crabonere, le parole scomparse: non è solo a biliardino che non si gioca più.
È un romanzo che parla dell’amore in tutte le sue contraddizioni. Il resoconto di un viaggio compiuto dentro il cuore e lo spirito della timida, insicura, ironica e gentile protagonista, Emma Casalegno, che, come un’eroina di Jane Austen, dovrà decidere se seguire le convenzioni sociali o vivere la vita che ha sempre sognato. Un inno alla vita e all’amore per i libri che riescono a salvarci, anche quando tutto sembra perduto.
Una donna incontra una nuova lingua, una nuova cultura, a new lifestyle. Un diario di viaggio ironico e scanzonato, ricco di consigli utili per muovere i primi passi nella piovosa Londra. Fra salti iperbolici nel passato, metafore spietate e storie di vita quotidiana, il libro percorre i passaggi cruciali, il faticoso adattamento e l' istinto di sopravvivenza di una donna adulta costretta a emigrare in cerca di lavoro, ma che non perde mai lo sguardo curioso e ilare sul mondo che la circonda.