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L’oggetto del contratto ha rappresentato e rappresenta uno dei temi più dibattuti della dottrina civilistica, la quale ha, in gran parte, rimproverato al legislatore una condotta non sempre univoca nella redazione dell’articolato del codice civile, che ha di fatto reso impossibile l’enucleazione di una definizione soddisfacente. Invero, dalla lettura delle norme, il redattore del ’42 talvolta pare riferirsi al bene dedotto nel contratto, talaltra alla prestazione, altre ancora al suo contenuto. Pur non tralasciando le questioni accademiche più degne di nota, l’autore ha inteso esporre le questioni maggiormente rilevanti in riferimento ai principali istituti di diritto interno con uno sguardo ai principi della contrattualistica di matrice comunitaria. Sono state inoltre oggetto di trattazione alcune specifiche figure contrattuali che hanno alimentato la discussione sulla problematica in esame
Il lavoro analizza gli articoli del codice civile che riguardano il lavoro autonomo, ovvero dall’articolo 2222 al 2238. Si tratta del lavoro autonomo e delle differenze, in tema di inquadramento della tipologia, con il lavoro subordinato di cui all’articolo 2094 c.c. Vengono analizzate le varie tipologie di lavoro anche con riferimento al nuovo lavoro agile di cui alla legge n. 81/2017, con particolare riferimento alla vasta e corposa casistica giurisprudenziale sul tema. Attenzione è stata rivolta anche all’opere intellettuale ed al credito del professionista, con riferimento al tema delle responsabilità connesse.
L’opera si propone di offrire una panoramica sintetica ma il più possibile completa sulla normativa riservata dal codice civile ai requisiti di forma del contratto, dal punto di vista della migliore dottrina e della giurisprudenza più significativa, con particolare riguardo all’impatto delle più recenti innovazioni tecnologiche - come i contratti informatici, le firme elettroniche o le contrattazioni a distanza su piattaforma web - sulla normativa tradizionale, ancorata saldamente ad un sistema fondato sul documento cartaceo, sempre più esautorato dalle nuove strutture documentali. Non sono state tuttavia trascurate le tradizionali figure normative, corredate dagli apporti delle Corti di merito e di legittimità nonché di autorevole giurisprudenza
Il volume offre una ricostruzione sistematica del contenuto degli articoli 2907 - 2908 e 2909 c.c, che costituiscono il cardine di quella che il codice nel sesto libro, titolo quarto, chiama Tutela giurisdizionale dei diritti, promettendosi di analizzare quella panoramica di istituti civilistici, che direttamente o indirettamente, si ricollegano al contenuto informatore delle disposizioni in esame sull’intera giurisdizione civile.
L’ammortamento rimedia agli eventi patologici che colpiscono i titoli a legittimazione nominale e, talvolta, anche quelli al portatore. Alla fase necessaria, che si svolge inaudita altera parte e rientra nella volontaria giurisdizione, segue l’eventuale opposizione, disciplinata dalle norme sul processo ordinario di cognizione. La struttura procedurale dell’ammortamento è dunque simile a quella del decreto ingiuntivo. Il parallelo tra tali procedimenti traccia una linea espositiva decisamente originale. La ricca bibliografia e gli accurati indici completano un’opera attenta prevalentemente alla casistica, oltre che ai profili internazionali delle varie fattispecie.
L’opera si propone di analizzare le peculiarità e le problematiche legate alla società in nome collettivo, tentando di riassumerne le vicende mantenendo un equilibrio tra riflessioni dottrinali e contributi giurisprudenziali.
Il codice civile contiene solo le regole essenziali sui contratti bancari, lasciando molto spazio all’autonomia privata. Questa si realizza attraverso le condizioni generali suggerite alle banche dalla loro Associazione di categoria (ABI).Negli ultimi decenni le disposizioni protettive dei clienti bancari si sono aggiunte all’originario nucleo di disciplina. La recente legislazione mira all’effettiva parità delle armi tra banche e clientela.Passando dai contenuti al metodo utilizzato nell’opera, la sua principale originalità consiste nel costante confronto tra le norme codicistiche sui contratti bancari e la disciplina speciale (testo unico bancario – TUB – ma non solo).Un’ altra originalità è la discussione sui più importanti problemi operativi delle singole disposizioni, preferita alla minuziosa analisi di ciascuna norma.Gli ampi indici sommario ed analitico, nonché la ricca bibliografia, rendono questo commento un importante ed aggiornatissimo strumento di documentazione ragionata per gli operatori bancari ed i loro clienti.
La risoluzione del contratto è un istituto di natura rimediale, previsto dall’Ordinamento giuridico per il governo di talune criticità relative al momento esecutivo del contratto, che abbiano a manifestarsi nel quadro della concreta esecuzione del vincolo obbligatorio, inficiando il dispiegarsi del rapporto contrattuale nei termini preventivati dalle parti. L’operatività della fattispecie risolutoria sottende una inefficacia sopravvenuta del contratto, dovuta alla compromissione del relativo profilo funzionale, per l’effetto di circostanze successive alla stipula dell’intesa contrattuale: l’inadempimento, l’impossibilità sopravvenuta di una delle due prestazioni o l’eccessiva onerosità che viene a caratterizzare l’esecuzione di una prestazione. A fronte di un assetto contrattuale non rispondente agli originari intendimenti dei contraenti, la risoluzione consente lo scioglimento del vincolo tra essi insorto. Il Codice civile, agli artt. 1453 s.s., reca un’articolata disciplina del rimedio risolutorio, in ragione dei peculiari profili che ciascuna delle tipologie di risoluzione ivi contemplate è deputata ad attenzionare.
Il volume analizza il contratto di riporto, alla luce della dottrina e della giurisprudenza, soffermandosi sulle varie fattispecie nelle quali può essere utilizzato tale negozio, dando all’opera un taglio anche pratico. Inoltre, la dottrina e la giurisprudenza, anche più recente, contenute in questa opera illustrano casi concreti e fanno luce sulla fattispecie giuridica della permuta, con l’intento di spiegare la ratio legis delle norme che la disciplinano. Il fine è quello di fornire al lettore ogni strumento utile per comprendere approfonditamente il negozio in argomento, meglio conosciuto, secondo le sue antichissime origine, nella forma del baratto.
Nel volume, attento ai profili operativi piuttosto che a quelli dogmatici, si analizzano congiuntamente le disposizioni generali sui titoli di credito e quelle sui titoli al portatore. Nonostante la loro ormai marginale importanza, il relativo esame è significativo sul piano sistematico perché l’incorporazione trasforma il credito, bene immateriale, in cosa fungibile, circolante come bene mobile. La consegna, legge di circolazione dei titoli al portatore, è dunque il modo più semplice e pratico per trasferire la ricchezza mobiliare. L’incorporazione caratterizza pure i titoli a legittimazione nominale, ma nei titoli al portatore la semplicità delle forme circolatorie fa apparire con maggiore evidenza tale requisito. Il commento – a carattere interdisciplinare – nasce per fare il punto sulle recenti elaborazioni dottrinali e giurisprudenziali, senza peraltro dimenticare gli antichi orientamenti interpretativi. La ricca bibliografia e gli indici accurati completano infine un prezioso strumento per gli studiosi e, soprattutto, per gli operatori.