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Lo schianto in autostrada. Il mondo che va in frantumi e la vita che sembra arrestarsi. È il Ferragosto del 1991 quando Massimiliano Tresoldi, 20 anni, entra in «stato vegetativo». Un grande sonno da cui – dicono i medici – non si sveglierà mai più. Inizia un'odissea tragica da un ospedale all'altro che coinvolge la sua famiglia, mentre Max vegeta del tutto ignaro della vita attorno a lui. O così sembrerebbe, perché dopo dieci anni il ragazzo, diventato uomo, si risveglia. E da quel giorno racconta: «Io sono sempre stato qui, vi ascoltavo e vedevo tutto». Nella testimonianza di sua madre Lucrezia c'è tutto il pathos di un caso quasi unico al mondo, non solo per l'incredibile risveglio, ma per la straordinaria «terapia» che lo ha reso possibile: l'amore. E 50 amici presenti 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno.
«Tutto questo succede nella Terra dei fuochi, che è la mia terra. Al tempo dei papiri e delle tavolette cerate era la Campania felix, in quello di Twitter e Facebook è la pattumiera d'Italia. Una discarica dove ogni anno vengono avvistati seimila roghi di rifiuti, che inceneriscono scorie industriali, sprigionano veleni, ammorbano l'aria e uccidono la vita nei campi.»A scrivere queste parole è Padre Maurizio Patriciello, non un politico ma un semplice sacerdote divenuto nel giro di pochi mesi il leader del movimento civile che chiede con urgenza la bonifica della Terra dei fuochi. E che, oltre ad aver conquistato l'attenzione mediatica e delle istituzioni, qualcosa di concreto sta anche...
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