You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
Una psicopedagogista, che esercita nel campo della malattia oncologica, scrive un testo sul lutto nelle relazioni familiari e nella pratica ospedaliera. Partendo da un'analisi del concetto e delle modalità di dolore e deficit, si riflette poi sulla malattia terminale, sull'accanimento terapeutico, sull'eutanasia, sul ruolo dei famigliari verso la morte di un congiunto e sul punto di vista dei malati stessi al riguardo. In appendice, un capitolo sui concetti di dubbio e certezza nella psicologia umana.
Una riflessione sulle problematiche specifiche e gli strumenti che la scuola può mettere a disposizione, anche attraverso l'analisi dell'indagine svolta fra le scuole primarie e dell'infanzia della provincia di Piacenza.
L’inclusione è una impresa, individuale e collettiva, che inizia nel momento in cui si comincia a volerla praticare. È un processo che riguarda l’intera società. Assumendo questo punto di vista, calando il discorso nei contesti scolastici, promuovere azioni inclusive non significa affatto inserire allievi con/in difficoltà nelle classi, consentendo loro con azioni di adattamento e compensative di poter stare insieme agli altri, ma agire sui contesti stessi (trasformandoli in modo intenzionale e sistematico) per far sì che tutte le barriere alla partecipazione e all’apprendimento siano rimosse. Partendo da queste premesse, che costituiscono l’apparato teorico di sfondo, gli autori del volume danno conto di una indagine quali-quantitativa sulla figura e sul ruolo dell’assistente specialistico, realizzata nell’ambito di un servizio di valutazione qualitativa in itinere del servizio di assistenza svolto da operatori privati e finalizzato all’inclusione scolastica degli allievi e delle allieve disabili frequentanti le istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo di istruzione della Regione Lazio.
In che modo l’inclusione e la marginalità riguardano il mondo dell’educazione? Come si impara a includere o a escludere, a integrare o a marginalizzare, a fare i conti con le differenze, proprie e altrui? Come si possono generare nuovi apprendimenti e nuove forme di convivenza e di giustizia sociale? Sono queste alcune delle principali traiettorie che vengono tracciate nel volume, a partire dalla consapevolezza che nella contemporaneità sia indispensabile sostenere una posizione pedagogica ed etico-politica capace di confrontarsi con esse criticamente e di assumere in situazione un atteggiamento contrassegnato allo stesso tempo da rigore e creatività, tramite cui moltiplicare, rendere porosi, permeabili e attraversabili i confini che separano vita e formazione, istituzioni e territori,identità e alterità, individui, gruppi e comunità di appartenenza. Il testo è rivolto a chi, a titolo personale o professionale, ha a che fare con temi legati all’inclusione e all’esclusione.